Guerra

Trump sta mollando il colpo sulla guerra in Ucraina?

Il presidente USA avrebbe smantellato il think tank composto da membri di dipartimenti e agenzie governative che studiava strategie per velocizzare i negoziati di pace tra Russia e Ucraina, cercando di mettere pressioni a Putin
©Evan Vucci
Michele Montanari
19.06.2025 06:00

Gli Stati Uniti allentano la presa sulla Russia. Nelle scorse settimane l'amministrazione Trump avrebbe infatti accantonato un gruppo di lavoro composto da membri di diversi dipartimenti e agenzie governative che era stato istituito per formulare strategie volte a fare pressione sulla Russia, con l'obiettivo di velocizzare i negoziati di pace con l'Ucraina.

È quanto riporta la Reuters, citando tre funzionari statunitensi a cui è stato garantito l’anonimato. Le strategie per mettere pressione a Vladimir Putin avrebbero perso slancio a maggio, quando il gruppo di lavoro si è reso conto che il presidente USA Donald Trump non era più interessato ad adottare misure restrittive, evitando rapporti conflittuali con Mosca.

Nonostante le promesse fatte in campagna elettorale sulla fine della guerra in tempi brevi, negli ultimi mesi il tycoon ha visto fallire ogni suo tentativo di arrivare quantomeno a un cessate il fuoco. La prima tregua sarebbe dovuta arrivare nel periodo di Pasqua, ma missili e droni non sono rimasti a riposo un solo giorno dallo scorso aprile. Anzi, i russi hanno addirittura aumentato l’intensità degli attacchi, colpendo numerose infrastrutture civili. Davanti a uno scenario del genere, Trump ha ripetuto più volte che gli Stati Uniti potrebbero abbandonare del tutto i loro sforzi di mediare la pace, accusando il suo predecessore Joe Biden di aver permesso l’invasione dell’Ucraina da parte dei russi.

Dopo le minacce di disimpegno statunitense, il compito del gruppo di lavoro ha cominciato a diventare sempre più irrilevante per l’amministrazione Trump, tant’è che il capo della Casa Bianca avrebbe pure smesso di interessarsi alle strategie contro Mosca.

La scomparsa del gruppo di lavoro sembra essere l’ennesimo regalo di Trump a Putin. Il tycoon, nonostante le spinte di repubblicani a lui molto vicini, come il senatore Lindsey Graham, si è sempre rifiutato di inasprire le sanzioni nei confronti della Russia, arrivando a proporre Putin come mediatore di una eventuale tregua tra Israele e l’Iran.

Lunedì, nel primo giorno dell'incontro dei leader del G7 in Canada, il leader americano ha pure affermato che l'esclusione della Russia dall'ex G8, avvenuta più di dieci anni fa, fu un errore commesso dall’ex presidente USA Barack Obama e dall’ex premier canadese Justin Trudeau.

Il colpo di grazia al think tank, scrive ancora la Reuters, sarebbe arrivato circa tre settimane fa, quando la maggior parte dei membri del Consiglio per la sicurezza nazionale della Casa Bianca, compreso l'intero team che si occupava direttamente della guerra in Ucraina, è stata licenziata nell'ambito di una vasta purga. Inoltre, negli ultimi giorni, Trump sembra maggiormente concentrato sulla gravissima escalation in Medio Oriente, segnata da continui bombardamenti tra Iran e Israele. Una situazione incandescente che potrebbe sfociare nell'impiego di truppe statunitensi.

L'iniziativa per fare pressioni sul Cremlino era coordinata da alti funzionari del Consiglio di Sicurezza Nazionale (NSC) e includeva esponenti del Dipartimento di Stato, del Dipartimento del Tesoro, del Pentagono e dell'intelligence.

Tra gli argomenti discussi all'interno del gruppo di lavoro c'era anche il modo in cui gli Stati Uniti avrebbero potuto incentivare o esercitare pressione sulle ex repubbliche sovietiche, così come su altri Paesi dell'Europa orientale e dell'Asia, andando a colpire il flusso di merci ed energia da e verso la Russia. I membri delle varie agenzie USA erano pure incaricati di studiare accordi economici su misura, concepiti per escludere alcuni Paesi dall'orbita geopolitica della Russia, fino a operazioni segrete condotte dalle forze speciali.

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