Guerra in Ucraina

Trump, Zelensky e il piano: «Passare all'offensiva»

Il presidente statunitense Donald Trump ha parlato dei temi che saranno discussi domani nell'incontro a Washington con l'omologo ucraino - Al centro delle discussioni, sempre, il via libera alla consegna dei Tomahawk
©SERGEY DOLZHENKO
Red. Online
16.10.2025 10:39

«Parlerò della guerra con lui... Vogliono passare all’offensiva. Prenderò una decisione a riguardo». Con queste parole il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha anticipato, ore fa, i temi del prossimo incontro con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, in programma domani a Washington.

Rispondendo alle domande dei giornalisti, il presidente americano non ha specificato quali azioni concrete possano rientrare in questa fase offensiva, ma ha ricordato di aver già valutato l’ipotesi di fornire a Kiev missili da crociera Tomahawk, armi a lungo raggio capaci di colpire obiettivi tra i 1.600 e i 2.500 chilometri di distanza.

«Stiamo considerando anche altre opzioni», ha aggiunto, senza fornire dettagli. Secondo diverse fonti, Washington starebbe esaminando soluzioni per rafforzare le difese aeree e le capacità di risposta dell’Ucraina dopo l’intensificarsi degli attacchi russi su città e infrastrutture energetiche.

Nel corso dell’incontro con i giornalisti, Trump ha inoltre messo in dubbio la forza dell’esercito russo e rivolto un messaggio diretto a Vladimir Putin. «Tutto ciò che vogliamo da lui è questo: che smetta di uccidere ucraini e di uccidere russi, perché sta uccidendo molti russi. Non gli fa certo onore», ha detto il presidente. «È una guerra che avrebbe dovuto vincere in una settimana, e ora entra nel quarto anno. Non fa apparire bene la sua grande macchina da guerra».

Trump ha poi ricordato l’incontro avvenuto lo scorso agosto con Putin in Alaska, definito in quel momento un «punto di svolta» nel processo di pace, anche se non si è mai arrivati a un cessate il fuoco. Da allora, i negoziati si sono arenati, in parte per il rifiuto del Cremlino di incontrare Zelensky. Secondo il presidente americano, le difficoltà deriverebbero anche da «un odio personale» tra i due leader, un ostacolo — ha detto — «che complica ogni possibilità di accordo», si legge sul Kyiv Independent.

Nei mesi scorsi Trump aveva più volte sostenuto di voler favorire un negoziato, ma ha insistito sul fatto che qualsiasi intesa dovrà garantire «condizioni accettabili per entrambe le parti». A suo giudizio, una soluzione diplomatica resta possibile, ma solo se Putin «capirà che continuare questa guerra è contro i suoi stessi interessi».

Zelensky e sanzioni

Negli scorsi giorni, il Cremlino ha reagito duramente all’ipotesi riguardante la consegna di Tomahawk all'Ucraina, affermando che un eventuale invio dei missili costituirebbe una «grave escalation» del conflitto. Tuttavia, osservatori a Washington fanno notare che la Russia continua a utilizzare regolarmente armi a lungo raggio contro obiettivi civili, una strategia che negli ultimi mesi ha colpito centrali elettriche, porti e quartieri residenziali in diverse città ucraine.

Dal canto suo, già giorni fa, Zelensky aveva confermato che durante la visita discuterà «nuove misure di pressione sulla Russia» e la possibilità di potenziare le capacità offensive ucraine. «Sentiamo che Mosca teme la fornitura dei Tomahawk da parte americana e questo mostra che una maggiore pressione può avvicinare la pace».

Proprio nelle scorse ore, il leader del Pentagono Pete Hegseth, in occasione di una riunione del Gruppo di contatto per la difesa dell'Ucraina a Bruxelles, ha affermato che «il Dipartimento della Guerra degli Stati Uniti è pronto a fare la nostra parte nei modi in cui solo gli Stati Uniti possono fare».

Ieri, nel suo messaggio serale alla popolazione, Zelensky ha spiegato che Kiev ha «già preparato» la propria parte di compiti in vista dell'incontro con il Presidente Trump, «sia la componente militare sia quella economica». Nel discorso pubblicato su X, Zelensky ha sottolineato l'importanza di alzare l'asticella delle sanzioni, per intensificare le pressioni su Mosca. E in questo, Washington è pronta all'aiuto immediato.