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«Una vittoria totale di Israele su Hamas è improbabile»

Lo ha affermato, a nome dell'amministrazione Biden, il vicesegretario di Stato americano Kurt Campbell – La situazione a Rafah sempre più tesa: «Israele ha ammassato truppe sufficienti per un'incursione su vasta scala– TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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«Una vittoria totale di Israele su Hamas è improbabile»
Red. Online
14.05.2024 06:37
21:15
21:15
Si estende la protesta pro-Gaza nei campus in Spagna

Da Madrid a Santiago di Compostela, in Galizia al nordovest di Spagna, si estende la protesta degli studenti universitari di solidarietà al popolo palestinese. Nella capitale al grido di «stop al genocidio a Gaza», alcune centina di studenti hanno effettuato in serata una manifestazione di protesta nel campus dell'Università Complutense a Madrid, ad una settimana dall'«acampada», l'accampamento allestito nei pressi dell'ateneo, per reclamare «la rottura delle relazioni con Israele».

Gli studenti hanno tentato di bloccare la principale arteria che collega l'università al centro della capitale spagnola, ma il blocco è stato impedito da un cordone di agenti delle forze di polizia.

Assemblee e occupazioni studentesche nei campus continuano anche in atenei in Andalusia e in Galizia, nel nordovest della penisola, dove oggi un nuovo accampamento è stato allestito nell'Università di Santiago di Compostela.

A Barcellona si sono uniti alla protesta gli studenti dell'Università Autonoma, reclamando la rottura degli accordi di ricerca e scambi di alunni con centri israeliani.

20:19
20:19
«Un israeliano morto e cinque soldati feriti da un attacco di Hezbollah»

Un civile israeliano è stato ucciso e 5 soldati sono rimasti feriti, da un missile guidato anti tank lanciato dagli Hezbollah libanesi contro la comunità di Adamit nel nord di Israele. Lo hanno riferito i media israeliani secondo cui Hezbollah ha rivendicato la responsabilità del lancio dicendo di aver colpito obiettivi militari nell'area.

18:31
18:31
«Hamas pianifica di costruire la sua base segreta in Turchia»

Hamas avrebbe elaborato un piano per costituire una sua «base segreta» in Turchia, Paese della Nato il cui presidente Recep Tayyip Erdogan rivendica relazioni dirette con la fazione islamica palestinese al potere nella Striscia di Gaza. Lo sostengono fonti politiche e militari in Israele citate dal britannico Times secondo cui la base è stata immaginata per coordinare in avvenire attacchi contro obiettivi israeliani in Stati vicini o in Paesi Nato e per dirigere una rete di «cellule terroristiche» sparse.

Le fonti si rifanno a un documento che sarebbe stato «scoperto» fra le rovine della «casa di Hamza Abu Shanab», indicato come capo dello staff di Yahya Sinwar, leader politico di Hamas a Gaza. Il documento risulta intitolato «Fondare una base in Turchia» ed è stato mostrato all'autore dell'articolo: Ashel Pfeffer, noto giornalista e commentatore militare israelo-britannico che collabora anche col Times, oltre che con varie testate israeliane e americane. Il piano costituirebbe una risposta agli ultimi 10 anni di pressione esercitata dallo Stato ebraico sulla Striscia, prevendendo una sorta di retrovia oltre confine per lo stato maggiore di Hamas, con il trasferimento all'estero del coordinamento delle sue «operazioni speciali future».

Non è chiaro dalle carte se l'iniziativa sia poi concretamente progredita. Il documento citato stima comunque un periodo di tre anni per predisporre la creazione di «cellule militari e case sicure in molti Paesi» del mondo, nonché per l'addestramento di gruppi di commando in grado di condurre atti di «sabotaggio» e «assassinii» mirati. Fra i potenziali obiettivi di attacchi da coordinare dall'estero vengono menzionati «agenti e comandanti del Mossad» o figure pubbliche «israeliane influenti». Mentre si accenna pure al possibile «sabotaggio di unità navali» d'Israele in missione o a «rapimenti».

18:04
18:04
L'IDF chiede l'evacuazione da altri quartieri nel nord di Gaza

L'esercito israeliano sta chiedendo ai palestinesi di altri quartieri del nord di Gaza di evacuare dalle loro aree mentre prosegue l'operazione contro Hamas a Jabalya. Il portavoce dell'esercito in arabo, Avichai Adraae, ha avvisato i residenti dei quartieri di Al Karama, Salatin e Al Zuhor, nel nord della Striscia di Gaza, di evacuare.

«Hamas e altri terroristi - ha detto Adraae - stanno utilizzando le vostre terre per attività terroristiche e lanciano razzi nel territorio israeliano, pertanto l'Idf agirà contro di loro con urgenza. Per la vostra sicurezza, dovete immediatamente evacuare».

17:12
17:12
«Colpita una sala comando di Hamas in una scuola dell'Unrwa a Nuseirat»

L'aviazione israeliana in «un'azione mirata» ha colpito «una sala di guerra dei comandanti di Hamas all'interno di una scuola dell'Unrwa» nella zona di Nuseirat, nel centro della Striscia di Gaza.

Lo ha fatto sapere il portavoce militare spiegando che l'attacco - in base a informazioni di intelligence - ha centrato la sala che «era usata dagli operativi dell'ala militare di Hamas».

«Sono state impiegate - ha aggiunto - munizioni mirate in modo da minimizzare danni a civili non coinvolti». Nell'attacco - ha spiegato - «sono stati uccisi circa 15 terroristi, dei quali più di 10 erano di Hamas».

La sala comando - ha proseguito il portavoce militare - «è stata adoperata dall'organizzazione terrorista nelle recenti settimane per programmare multipli attacchi contro le truppe nella parte centrale della Striscia».

«Quei terroristi - ha continuato - avevano preso parte all'attacco del 7 ottobre e condotto imboscate e assalti contro i soldati nella Striscia». «Hamas sfrutta sistematicamente la popolazione civile e le istituzioni - ha concluso - come scudi umani per attività terroristiche contro Israele».

16:59
16:59
Lega araba: «Quella a Gaza è una pulizia etnica»

«L'aggressione contro Gaza è il completo assassinio di una società, lacerandone il tessuto sociale e distruggendone le capacità e le istituzioni. Dopo mesi di atrocità accumulate, il mondo dovrebbe essere pronto a dichiararlo chiaramente come pulizia etnica». Lo ha detto il segretario generale della Lega Araba, Ahmed Aboul Gheit, durante il suo discorso al Consiglio dei Ministri degli Esteri della Lega Araba in preparazione del 33° Summit Arabo organizzato dal Regno del Bahrein. Quello che accade a Gaza - ha aggiunto - «è una macchia sulla fronte del mondo».

«Sentimenti di nera vendetta hanno dominato i leader dell'occupazione israeliana fino a quando hanno perso le basi del buon senso umano e hanno commesso crimini che hanno un nome noto nel diritto umanitario internazionale - ha detto il segretario della Lega Araba - e la palese violazione da parte di Israele del diritto internazionale e del diritto internazionale umanitario, cioè del diritto di guerra, non colpisce solo i palestinesi, ma piuttosto il sistema globale, le sue regole di governo e i principi su cui si basa».

Il «crimine» commesso da Israele, secondo l'organizzazione degli Stati arabi, «è totale e non solo un omicidio, ma il completo assassinio di una società... questa terra non è più vitale e le persone sono costrette a fuggire da un rifugio all'altro, invano perché, come è diventato chiaro, non esiste un posto sicuro nella Striscia di Gaza».

«Alcuni degli sfollati - ha proseguito Gheit - vengono rimandati in strada per la quarta o quinta volta, senza riparo né alcuno dei beni necessari alla vita umana, vengono addirittura inseguiti per le strade dai proiettili e dalle bombe dell'occupazione, tra le macerie e le tende, e perfino nei luoghi di distribuzione degli aiuti, come se ciò fosse stato pianificato: che la popolazione di Gaza fosse sterminata fino all'ultimo affinché l'occupazione potesse ottenere la sua cosiddetta vittoria, che era la richiesta più atroce e il mezzo più spregevole».

Che tutto ciò sia stato permesso - conclude il segretario della Lega Araba - «è una macchia sulla fronte del mondo che accetta che questi crimini abbiano luogo in questo Paese e che continuino per molti mesi prima che alcuni Paesi chiedano, loro malgrado, un cessate il fuoco immediato».

16:03
16:03
Attacchi a Nuserait, il bilancio dei morti sale a 36

È salito a 36 il numero dei palestinesi uccisi in due distinti attacchi aerei notturni israeliani nel campo profughi di Nuseirat. Lo riferisce la Cnn, citando funzionari della sanità di Hamas.

In un comunicato diffuso oggi, la Difesa civile palestinese ha specificato che la prima operazione ha colpito un edificio che ospitava almeno 100 sfollati. Un successivo raid, intorno alle 2.45 era diretto a un obiettivo a poche centinaia di metri dal primo.

Almeno 25 salme sono state portate al vicino ospedale dei Martiri di Al-Aqsa a Deir al-Balah. Altri 11 cadaveri, dopo il secondo attacco, all'ospedale Al-Awda.

14:24
14:24
«Razzi dal Libano nel nord del Paese»

L'esercito israeliano ha identificato diversi razzi lanciati dal Libano verso le aree di Arab al-Aramshe e Adamit nella Galilea occidentale. Lo ha fatto sapere il portavoce militare secondo cui poco dopo l'aviazione ha colpito ed «eliminato un terrorista di Hezbollah che operava nelle vicinanze di una struttura militare dell'organizzazione nella zona di Meiss El Jabal nel sud del Libano». Nelle ultime ore - ha aggiunto la stessa fonte - aerei israeliani hanno colpito gli Hezbollah nelle aree di «Kharayeb, Halta, e Yaroun».

E proprio un combattente di Hezbollah, dell'età di 56 anni, è stato ucciso in un raid israeliano lungo la linea del fronte tra Hezbollah e Israele.

Lo riferisce lo stesso movimento armato filo-iraniano, secondo cui Hussein Issa, originario di Mays al Jabal, è «morto sulla via di Gerusalemme», espressione per indicare che è stato ucciso nella guerra in corso tra il Partito di Dio e Israele.

Sono circa 300 i combattenti di Hezbollah dichiarati uccisi in raid israeliani dall'inizio della nuova guerra in Medio Oriente nell'ottobre scorso.

13:40
13:40
Qatar: «Dal 9 maggio niente aiuti umanitari a Gaza»

Il Qatar denuncia che gli aiuti umanitari non riescono a raggiungere Gaza dal 9 maggio.

Intanto, la Corte internazionale di giustizia delle Nazioni Unite all'Aja terrà delle udienze giovedì e venerdì per discutere le nuove misure di emergenza richieste dal Sudafrica dopo gli attacchi di Israele a Rafah. Lo ha dichiarato il tribunale come riporta Haaretz.

13:26
13:26
Biden: «L'impegno USA per la sicurezza di Israele è ferreo»

Nei saluti inviati dal presidente degli Stati Uniti Biden all'israeliano Isaac Herzog in occasione del 76. Giorno dell'Indipendenza di Israele, Biden ha affermato che «gli Stati Uniti sono orgogliosi della loro relazione duratura con Israele» e che «l'impegno degli Stati Uniti per la sicurezza di Israele è ferreo». Lo riporta Haaretz.

Biden ha riconosciuto che «l'anno trascorso è stato profondamente doloroso... ma il popolo di Israele ha mostrato una forza e una resilienza straordinarie».

«È fondamentale che i nostri Paesi - afferma Biden - lavorino insieme per aumentare sicurezza e pace per Israele e per l'intera regione. Spero che le nostre nazioni continuino a lavorare insieme per creare un futuro migliore per tutto il nostro popolo».

13:24
13:24
La Croce Rossa Internazionale apre un ospedale da campo a Rafah

La Croce Rossa Internazionale e i suoi partner - tra cui la Croce Rossa Svizzera - apriranno un ospedale da campo a Rafah, nel sud della Striscia di Gaza, per cercare di rispondere a quella che è stata definita una domanda ''enorme'' di assistenza sanitaria. Una situazione resa ancora più grave dall'inizio dell'operazione militare israeliana su Rafah, che ha portato alcune cliniche a sospendere le loro attività per l'assenza di medici.

«Le persone a Gaza stanno lottando per accedere alle cure mediche di cui hanno urgentemente bisogno, in parte a causa dell'enorme richiesta di servizi sanitari e del numero ridotto di strutture sanitarie funzionanti», ha affermato il Comitato internazionale della Croce Rossa. «Medici e infermieri hanno lavorato 24 ore su 24, ma la loro capacità è stata portata oltre il limite», prosegue la nota.

Il personale del nuovo ospedale da campo sarà in grado di curare circa 200 persone al giorno e potrà fornire cure chirurgiche di emergenza e gestire vittime di massa, oltre a fornire servizi pediatrici, spiega la Croce Rossa Internazionale. «Il personale medico si trova ad affrontare persone che arrivano con ferite gravi, malattie trasmissibili in aumento che potrebbero portare a potenziali epidemie e complicazioni legate a malattie croniche non trattate che avrebbero dovuto essere curate giorni prima», ha sottolineato.

10:14
10:14
Iran contro Israele: «Il regime sionista è simbolo del terrorismo organizzato»

L'Iran ha definito Israele come «il simbolo supremo del terrorismo organizzato nel mondo» con un messaggio pubblicato in occasione del giorno della Nakba, ricorrenza con cui viene ricordato nel mondo arabo l'esodo dei palestinesi durante la guerra arabo-israeliana nel 1948.

«Il giorno della Nakba è la data quando il regime occupante è stato creato nel cuore del mondo islamico come risultato delle trame colonialiste britanniche, ricorda un periodo di genocidio, occupazione, evacuazioni e anche profanazione dei luoghi santi in Palestina con l'aiuto delle potenze coloniali, soprattuto gli Stati Uniti», si legge in un comunicato del ministero degli Esteri di Teheran, come riferisce Irna.

«La Repubblica islamica dell'Iran dichiara il suo sostegno per la Palestina come Paese membro a pieno titolo delle Nazioni Unite», ha aggiunto il ministero degli Esteri nel messaggio.

09:12
09:12
«Israele vuole che sia l'ANP a gestire il valico di Rafah»

Israele ha chiesto che sia l'Autorità nazionale palestinese (Anp) di Abu Mazen a gestire il valico di Rafah di Gaza con l'Egitto. Lo sostiene il sito Axios, che cita quattro fonti diverse, come riporta il Jerusalem Post.

Secondo Axios, se così fosse, sarebbe la prima volta che Israele coinvolge l'Anp in fatti relativi alla guerra a Gaza. Una posizione diversa da quella sostenuta finora da Israele che non vuole il coinvolgimento dell'Anp nella Striscia.

Attualmente il valico - che è sotto controllo dell'Idf dopo l'operazione militare avviata nei giorni scorsi - è chiuso e le organizzazioni internazionali ne hanno chiesto l'immediata riapertura per gli aiuti umanitari.

Intanto, l'Egitto sta valutando di ridimensionare, ma non tagliare, le relazioni diplomatiche con Israele. Lo hanno riferito fonti del Cairo al Wall Street Journal (Wsj) motivando la mossa con le divisioni crescenti sulla guerra a Gaza e il controllo israeliano del valico di Gaza con l'Egitto.

Secondo le fonti del Wsj, una delle iniziative allo studio è quella del ritiro dell'ambasciatore da Tel Aviv. "Al momento non ci sono piani per sospendere i legami o buttare via Camp David", ha detto un'altra fonte riferendosi agli accordi che hanno portato al Trattato di pace del 1979. "Ma finché le forze israeliane rimarranno al valico di Rafah, l'Egitto - ha aggiunto - non invierà un solo camion a Rafah".

08:29
08:29
«I morti a Gaza sono 35.173»

Il bilancio dei morti a Gaza è salito a quota 35'173, di cui 82 nelle ultime 24 ore: lo ha reso noto il ministero della Sanità di Hamas. I feriti sono 79'061, secondo la stessa fonte.

Intanto, Israele ha chiesto che sia l'Autorità nazionale palestinese (Anp) di Abu Mazen a gestire il valico di Rafah di Gaza con l'Egitto. Lo sostiene il sito Axios, che cita quattro fonti diverse, come riporta il Jerusalem Post.

Secondo Axios, se così fosse, sarebbe la prima volta che Israele coinvolge l'Anp in fatti relativi alla guerra a Gaza. Una posizione diversa da quella sostenuta finora da Israele che non vuole il coinvolgimento dell'Anp nella Striscia.

Attualmente il valico - che è sotto controllo dell'Idf dopo l'operazione militare avviata nei giorni scorsi - è chiuso e le organizzazioni internazionali ne hanno chiesto l'immediata riapertura per gli aiuti umanitari.

06:37
06:37
Il punto alle 6.30

L'amministrazione Biden non crede che l'attuale strategia di Israele contro Hamas porterà alla «vittoria totale» sul movimento islamista al potere nella Striscia di Gaza, ha detto il vicesegretario di Stato americano Kurt Campbell citato dai media Usa.

«A volte i leader israeliani parlano dell'idea di una sorta di vittoria schiacciante sul campo di battaglia, di una vittoria totale, ma non crediamo che ciò sia probabile o possibile», ha affermato ieri Campbell intervenendo al Summit della gioventù della NATO a Miami.

Molti Paesi vogliono vedere una «soluzione politica in cui i diritti dei palestinesi siano maggiormente rispettati», ha aggiunto il vicesegretario di Stato americano. «Non penso che sia mai stato così difficile come in questo momento, ma credo ancora che l'impegno ci sia», ha detto.

La situazione
La situazione a Rafah, intanto, si fa sempre più difficile. L'amministrazione Biden valuta che Israele abbia ammassato abbastanza truppe ai margini della città, posizionata nel sud della Striscia di Gaza, per procedere con un'incursione su vasta scala nei prossimi giorni: lo riferisce la CNN citando due alti dirigenti Usa, che tuttavia non sono certi se Tel Aviv abbia preso una decisione definitiva per una mossa del genere, in aperta sfida al presidente americano. Uno dei dirigenti ha anche avvertito che Israele non si è avvicinato nemmeno lontanamente a preparativi umanitari adeguati prima di evacuare potenzialmente più di un milione di abitanti dell'enclave palestinese che attualmente risiedono a Rafah.

L'agenzia di stampa palestinese Wafa ha intanto fatto sapere che almeno 14 persone sono morte e decine sono rimaste ferite in un bombardamento aereo israeliano che ieri sera ha colpito un edificio residenziale del campo profughi di Nuseirat, nel centro della Striscia di Gaza. Fonti mediche locali citate dalla Wafa spiegano che tra le vittime ci sono anche diversi bambini. L'abitazione colpita è un edificio a tre piani appartenente alla famiglia Karaja, specifica l'agenzia di stampa palestinese. Raid vengono segnalati nelle ultime ore anche a ovest della città di Gaza e a Beit Lahia, nel nordovest della Striscia. Colpito pure il campo profughi di Jabalia, nel nord dell'enclave palestinese. Il bilancio delle vittime dal 7 ottobre nella Striscia di Gaza è di almeno 35.091 morti e 78.827 feriti, secondo il Ministero della Sanità locale gestito dal movimento islamista Hamas.