Stati Uniti

Un'amicizia già scaduta: che succede tra Donald Trump e Elon Musk?

La strana alleanza tra il presidente degli Stati Uniti e l’uomo più ricco del mondo sembra finita con un fragoroso divorzio: cosa c’entrano gli «Epstein files»? E chi rischia di più tra i due contendenti?
©FRANCIS CHUNG / POOL
Paolo Galli
07.06.2025 06:00

Un’amicizia che, subito, lasciava intuire una veloce scadenza. Ma la relazione tra Musk e Trump andava oltre, lo si capisce bene dalle dichiarazioni pesanti dell’uno e dell’altro.

Che cosa sta succedendo tra i due ex-alleati?

La strana alleanza tra il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, e l’uomo più ricco del mondo, Elon Musk, è finita con il fragoroso divorzio di questi giorni, sbattuto in prima pagina direttamente dai due interessati, che stanno combattendo a suon di comunicati, dichiarazioni e post. Un divorzio iniziato, alcuni giorni fa ormai, attorno al disegno di legge di politica interna del presidente stesso. Una legge definita un «abominio» da Musk. Anzi, un «abominio disgustoso». Giovedì, la questione ha preso una piega ben peggiore, lontana dal garbo della conferenza stampa congiunta tenutasi lo scorso 30 maggio nello Studio Ovale. Già allora, i due protagonisti erano apparsi distanti. Musk si era addirittura presentato con un occhio nero. Le dichiarazioni di facciata erano risultate fredde, tremendamente fredde, specie se confrontate con quelle da «migliori amici» che avevano accompagnato i primi mesi del rapporto. I due, giovedì, sono arrivati persino a rinfacciarsi i crediti per l’elezione del 5 novembre 2024 e reciproci favori. «Senza di me, Trump avrebbe perso le elezioni». «Il modo più semplice per risparmiare sul nostro bilancio, miliardi e miliardi di dollari, è porre fine ai sussidi e ai contratti governativi di Elon, che è completamente impazzito». Questi sono i toni usati.

E che cosa c’entrano i cosiddetti «Epstein files»?

È stato Musk a parlare della «bomba più grande». Quale? Proprio quella sui file del caso Epstein. «Donald Trump è nei file di Epstein. Questo è il vero motivo per cui non sono stati resi pubblici». Boom. Trump non ha voluto replicare all’accusa specifica. Ma la Casa Bianca ha definito quelle dichiarazioni del miliardario come «un episodio sfortunato». La portavoce di Trump, Karoline Leavitt, ha infatti spiegato: «Questo è un episodio spiacevole per Elon, che non è soddisfatto del “One Big Beautiful Bill” perché non include le politiche che voleva. Il presidente è concentrato sull’approvazione di questa legge storica e sul rendere il nostro Paese di nuovo grande». Nei documenti resi noti sin qui, venivano confermati i rapporti tra Trump e il finanziere, accusato di pedofilia e poi morto suicida in carcere. La relazione di amicizia tra i due era, insomma, conosciuta. Ora resterà il sospetto in merito a quella parte di documenti ancora classificati.

Chi rischia di più tra i due contendenti?

Ieri il New York Times ha riassunto, a punti, i modi in cui i due potranno colpirsi a vicenda. Ecco cosa potrebbe fare Musk, almeno secondo il quotidiano newyorchese: usare i suoi miliardi contro Trump, i repubblicani e il programma politico del presidente; usare i social come un elemento unificante d’attacco (basti pensare al ventilato «nuovo partito»); trascinare Trump nello scandalo, magari proprio sui file del caso Epstein; usare le proprie aziende per creare problemi all’amministrazione, a cominciare dalla minacciata dismissione delle navicelle spaziali Dragon (panico alla NASA!). E Trump? Di sicuro, il presidente non se ne starebbe con le mani in mano. E allora potrebbe reagire: tagliando, lui stesso, i contratti con le aziende di Musk; indagando sullo status di Musk quale immigrato, o persino sul suo consumo di droghe, come proposto da Steve Bannon; revocando le autorizzazioni top secret all’ex amico; esercitando il potere della presidenza per porre ostacoli economici alle attività di Musk.

Quali sono le conseguenze per Tesla?

Prima di tutto, viene da chiedersi che fine farà la Tesla rossa fiammante che Trump aveva pomposamente mostrato di aver acquistato lo scorso mese di marzo. Ebbene, un funzionario della Casa Bianca ieri avrebbe lasciato intendere che verrà venduta. Reazione scontata, dopo un divorzio così traumatico. Giovedì, in tutti i casi, le azioni di Tesla erano crollate, perdendo oltre il 14% a Wall Street. Secondo il Bloomberg Billionaire Index, Musk avrebbe perso 33 miliardi di dollari di patrimonio netto in un solo giorno. Visto che si parla di capitali, va ricordato che Elon Musk ha investito oltre 250 milioni di dollari per la campagna elettorale di Donald Trump.

I due potrebbero comunque fare pace?

Al momento lo escludono. Si parla di una possibile telefonata tra i due, ma non nell’immediato. Non sorprenderebbe, comunque, se in questo grande teatro dell’assurdo che è la politica americana Trump e Musk tornassero migliori amici. Solo a febbraio, Musk su X aveva scritto: «Amo Trump tanto quanto un uomo eterosessuale può amare un altro uomo». E se alla fine i loro conti in banca dovessero persino guadagnarci? A questa domanda potremo rispondere solo prossimamente?