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Varese va a caccia di abitanti: «Se vieni a vivere qui ti regaliamo 6.000 euro»

Fa discutere la proposta del presidente della Camera di Commercio locale Mauro Vitiello per ripopolare la provincia: «Ogni 10 laureati, 4 se ne vanno da qui. Soffriamo la concorrenza della Svizzera, dove le paghe sono più alte, ma anche della Germania e di Milano»
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Red. Online
04.06.2025 18:45

Stai pensando di trasferiti a Varese? Beh, buone notizie. Potresti ricevere 6.000 euro. La città, infatti, potrebbe presto offrire questa cifra – una sorta di «bonus», spalmato nell'arco di tre anni sotto forma di voucher – a chi è interessato a vivere e a lavorare nella sua provincia. Un'iniziativa lanciata dal presidente della Camera di Commercio locale Mauro Vitiello nel corso dell'ultima assemblea di Confapi Varese che – neanche a dirlo – non è passata inosservata. 

«Offriamo 6.000 euro a fondo perduto a chi viene a vivere qui», recita il bando della Camera di Commercio di Varese. Un tentativo, questo, di ripopolare quello che viene definito «il cuore del Nord industriale», con un'offerta che, tipicamente, riguarda le valli di montagna o altri luoghi remoti. «È un esperimento, un test: siamo preoccupati per la salute dei nostri territori e delle nostre aziende», ha spiegato Vitiello, come si legge sui media italiani. 

Quello della provincia di Varese è un territorio che conta quasi un milione di abitanti, terzo in Italia per densità di aziende per chilometro quadrato. Le difficoltà per la provincia, però, sono diverse. Secondo quanto emerge dal report mensile di Unioncamere in Italia, a maggio era prevista l'assunzione di circa 460.000 lavoratori. Ma addirittura in un caso su due mancava il profilo professionale richiesto. «Non troviamo gli specialisti di cui abbiamo bisogno. E questo nonostante in provincia di Varese funzionino due università e gli Istituti tecnici garantiscano ai diplomati un tasso di assunzione immediato del 94%». La maggior parte delle persone, infatti, sceglie altre vie. «Ogni 10 giovani che si laureano qui, 4 decidono di spostarsi altrove». Una tendenza, questa, riscontrata anche a livello nazionale. Secondo i dati dell'Istat, nel 2023 sono stati 21.000 gli italiani under 35 che si sono trasferiti all'estero. Spesso, si tratta di giovani «con un livello di istruzione elevato». 

Non è tutto. Nella situazione di crisi della provincia di Varese giocherebbe un ruolo importante anche la Svizzera e persino il Ticino. La vicinanza con il nostro Cantone fa infatti gola a diverse persone, a causa degli stipendi molto più alti di quelli italiani. «Soffriamo, in particolare, la concorrenza della Svizzera, dove le paghe sono il 25% più alte, della Germania e persino di Milano. A un neoassunto noi possiamo garantire 1.700-1.800 euro netti. L'"una tantum" che mettiamo sul piatto vuole essere una sorta di narrazione aggiuntiva», spiega Vitiello. 

La provincia, però, è determinata a invertire la tendenza. E con quale migliore offerta, se non un incentivo di 6.000 euro? «A chi sceglie di venire a Varese diciamo: c'è un territorio che si occupa di te, ti offre un lavoro ma anche servizi, ambiente, qualità della vita», ha ricordato Vitiello. «Servono proposte da mettere nelle mani degli imprenditori, non sulla carta. Dobbiamo rendere Varese competitiva, anche rispetto a chi guarda a Milano o alla Svizzera per qualche centinaio di euro in più».