Olimpiadi e social

Yusuf Dikeç ha chiesto di proteggere la sua posa virale di Parigi 2024

Il tiratore turco, con il suo fare compassato, aveva conquistato il popolo di Internet e dei social durante la gara della pistola a 10 metri
Red. Online
02.09.2024 17:45

Ricordate Yusuf Dikeç, il tiratore turco divenuto celebre (anzi, virale) per la sua posa «rilassata» durante le Olimpiadi di Parigi 2024? Sì? Bene: la notizia, leggiamo, è che Dikeç si è rivolto all'Istituto turco per la proprietà intellettuale. Chiedendo, nello specifico, di proteggere proprio quella posa. Ne ha parlato, lunedì, il suo allenatore all'agenzia di stampa AFP.  «Dopo essere stati informati di numerose iniziative di registrazione del marchio effettuate all'insaputa di Yusuf Dikeç, abbiamo presentato una domanda circa una settimana fa» ha detto Erdinç Bilgili, l'allenatore dell'atleta. «Altre domande sono state respinte».

Dikeç, medaglia d'argento nel tiro con la pistola a 10 metri, è diventato una star mondiale dopo che le televisioni lo hanno immortalato, in gara, con fare disinvolto, la mano sinistra in tasca e privo di occhiali protettivi. La vicenda, invero, ha fatto arrabbiare molti specialisti della disciplina. Complici i tantissimi meme generati grazie a quella posa. Il fatto che il popolo di Internet abbia re-immaginato il tiratore turco come il classico «normal guy», un uomo qualsiasi che, senza troppa preparazione né alcuna attrezzatura, si presenta a Parigi e porta a casa una medaglia, ha veicolato il messaggio sbagliato. Ovvero, quello secondo cui prepararsi al tiro sia una passeggiata (spoiler: no, non lo è). Altri, invece, hanno preso spunto da quella posa rendendo, di fatto, omaggio a Dikeç. Fra questi, citiamo il saltatore con l'asta svedese Armand Duplantis.  

Il problema, però, è che nel frattempo sono stati pure messi in vendita molti prodotti, fra cui magliette, tazze e cover per cellulari, con la citata posa. Senza che Dikeç ne sapesse qualcosa e, di riflesso, fosse d'accordo. Di qui, appunto, la richiesta di protezione formulata all'Istituto turco per la proprietà intellettuale. «Alcuni pensavano che la mia mano in tasca fosse un segno di arroganza» aveva detto il diretto interessato sempre all'AFP, a inizio agosto. «Lo faccio solo per mantenere il mio corpo più stabile. Non c'è bisogno di guardare oltre».

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