Airolo

Monteceneri punta in alto: 4,7 milioni per la casa montana

Progetto per la ristrutturazione e l'ampliamento della struttura – Per la gestione si fa avanti la Valbianca SA
© Ti Press/Francesca Agosta
Giuliano Gasperi
26.05.2025 06:00

In un periodo di vacche magre – o perlomeno non più grasse – ristrutturare o anche solo mantenere una casa montana non è scontato per i Comuni che ne hanno una e la usano per le settimane verdi e bianche. La sua di San Bernardino, ad esempio, Lugano l’ha venduta quattro anni fa, e ora sta valutando di chiudere quella di Mascengo (Prato Leventina) nell’ambito delle note misure di risparmio. Monteceneri ha scelto un’altra strada: il Municipio chiede un credito di 4,7 milioni per la ristrutturazione e l’ampliamento della casa montana Madonna delle Nevi di Nante (dove anche Lugano, per la cronaca, ha rinnovata un’altra sua casa montana). Negli anni la struttura ha accolto generazioni di studenti, ma da qualche tempo non è più utilizzata «per ragioni di spazio e di qualità dello stesso», come si legge sul messaggio municipale. Di più: d’inverno deve rimanere chiusa per motivi di sicurezza. L’Istituto scolastico dell’Alto Vedeggio, intanto, prende in affitto altre case montane con i relativi costi.

Dieci anni fa, con una mozione, il consigliere comunale Marco Truaisch aveva proposto una ristrutturazione. Ci è voluto un po’ di tempo, ma l’idea è tornata in Consiglio comunale sotto forma di progetto pronto per essere realizzato, dato che il Municipio di Airolo ha già concesso la licenza edilizia. L’opera prevede una ristrutturazione dei piani terra, il rifacimento completo di quelli superiori, la suddivisione della zona notte – i posti letto passeranno da 35 a 65 – dalla zona giorno, l’eliminazione di tutte le barriere architettoniche e l’adattamento allo standard Minergie. Quest’ultima necessità, insieme all’aumento del costo dei materiali e della manodopera, ha fatto salire la spesa del 50% rispetto al preventivo iniziale. Si stimava un migliaio di franchi al metro cubo: ne servono circa 1.600. Il marchio Minergie, d’altro canto, porta con sé dei contributi. E non saranno gli unici, se il Consiglio comunale approverà il progetto. Tra fondi cantonale, fondo FER, Minergie e fondazioni private, il Municipio stima di raggiungere una partecipazione del 62% all’investimento totale.

A livello estetico, la casa assumerebbe un aspetto «più contemporaneo». La volontà è quella di unire i due tetti, creare una terrazza coperta al primo piano e aumentarne la luminosità con grandi vetrate, mentre al pian terreno si vogliono rispettare le aperture tipiche della tradizione. Resta da definire la gestione della casa montana, che se ben affittata garantirà entrate che andranno ad alleviare l’investimento. Lo scorso aprile si è messa a disposizione la Valbianca, società che gestisce i vicini impianti sciistici. Il Comune dovrà comunque organizzare un concorso.