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Nel 2024 Facebook compie 20 anni

L’azienda di Menlo Park ha registrato un fatturato di 117 miliardi di dollari nel 2022, ogni mese il social di Mark Zuckerberg registra oltre tre miliardi di utenti attivi, quasi il 40% dell’intera popolazione mondiale
© KEYSTONE (AP Photo/Martin Meissner)
Red. Online
02.01.2024 15:17

«Sei importante per noi così come lo sono i ricordi che condividi. Abbiamo pensato che potrebbe farti piacere rivedere questo post di x anni fa». Chi possiede un account Facebook – ormai solo i boomer? – vede più o meno spesso comparire questo messaggio tra le notifiche. Il tempo passa, il viso cambia, compaiono post vecchi in risposta a «Cosa stai pensando?» di cui magari ci si pente. Soprattutto chi era più o meno «ragazzino» quando ha creato un profilo sul social e scriveva frasi e sfoghi più o meno senza senso. Ma nel 2024 sarà lo stesso Facebook a ricevere la notifica. Già, perché Facebook compie 20 anni. Due decenni di foto, link, post, condivisioni e tag.

In principio fu Facemesh

Siamo a ottobre del 2003. Mark Zuckerberg è uno studente di Harvard. Dopo un appuntamento andato male, si siede davanti al computer e crea un sito: vi carica le foto degli studenti (o, meglio, delle studentesse) prendendole dall'annuario universitario. Chi vi accede può votare la preferita tra due foto che il sistema seleziona casualmente. Nel giro di poche ore, riesce ad hackerare i database dei diversi studentati e a estrarre nomi e foto di tutti. Nelle prime quattro ore di attività, Facemash attira 450 visitatori e 22.000 click. Il sovraccarico di dati manda in crash i server dell'università e il giovane Zuckerberg rischia l'espulsione per avere infranto la privacy e usato le foto.

Quella sera non c'è solo Zuckerberg in quella stanza. Con lui ci sono i (futuri) cofondatori Dustin Moskovitz, Chris Huges e Eduardo Saverin. Il successo ottenuto da Facemash convince i giovani a proseguire nell'idea di offrire uno strumento agli studenti per socializzare. Un sito dall'interfaccia grafica semplice e pulita, il blu quale colore dominante, e il mero voyerismo digitale lascia il posto a un autentico album universitario. Un libro colmo di facce. Nel gennaio del 2004 viene registrato il dominio thefacebook.com. Il 4 febbraio The Facebook apre ufficialmente i battenti alla «popolazione universitaria» di Harvard: «Entra a far parte di The Facebook». In marzo la piattaforma apre anche agli studenti di Stanford, della Columbia University e di Yale. Ad aprile il servizio si allarga al resto della Ivy League, al MIT, alla Boston University e al Boston College. Nel giro di poche settimane tra i suoi utenti figurano tutti gli studenti universitari di Stati Uniti e Canada. In meno di un anno, a dicembre 2014, già conta 1 milione di iscritti. Un sistema di «amicizie» che connette le persone, consente di trovare quello o quella ragazza incrociati nel corridoio. Il resto lo fa la curiosità.

Poi, i soldi. Mark Zuckerberg lascia l’università e si trasferisce a Palo Alto, nella Silicon Valley. Ai quattro fondatori si aggiungono due pezzi da novanta: il papà di Paypal, Peter Thiel (che finanzia l’impresa con 500 mila dollari), e il cofondatore di Napster, Sean Parker (vi ricordate la scena in cui Justin Timberlake, che nel film The social newtwork interpreta l’imprenditore statunitense, suggerisce al giovane Zuckerberg di togliere il «The» da The Facebook?). Facebook diventa una vera e propria azienda.

Una scalata pazzesca

Avanti veloce. Alla metà del 2005 l’azienda acquista il dominio facebook.com per 200 mila dollari. Zuckerberg allarga il bacino degli utenti a tutti coloro che hanno una casella di posta elettronica con un dominio universitario, poi entrano in gioco anche i licei, le aziende e, il 26 settembre 2006, il social network diventa globale. Nel luglio 2007 Facebook compare tra i dieci siti più visitati al mondo. Dai 5 milioni di utenti del 2006, si passa a 100 milioni del 2008. Facebook è ormai un fenomeno globale e nel dicembre 2010 il Time nomina Mark Zuckerberg uomo dell’anno.

Nel 2010 gli utenti volano a 500 milioni e Facebook riesce perfino a superare Google per numero di visite dagli Stati Uniti. Un successo clamoroso. Il 17 maggio 2012 l’azienda si quota in borsa, registrando il valore più alto di sempre per una «debuttante»: 104 miliardi di dollari. Dopo soli cinque mesi, il 4 ottobre 2012, ecco il miliardo di iscritti.

Il 9 aprile 2012 Zuckerberg mette le mani su Instagram, la sua acquisizione più importante, per la cifra di un miliardo di dollari. Le immagini sono diventate un asset importante dell'azienda di Menlo Park. Il 30 settembre 2013 gli utenti mensili che accedono da dispositivi mobili sono 874 milioni, il 45% in più rispetto all'anno precedente. E la pubblicità fa balzare i ricavi dell'azienda del 60%. 

Il decimo compleanno

Il 4 febbraio 2014, in occasione del decimo anniversario, Facebook ha festeggiano con A Look Back, una clip personalizzata con tutti i momenti più significativi della propria bacheca, sin dall'iscrizione. «Nei prossimi dieci anni, avremo l'opportunità e la responsabilità di connettere un numero sempre maggiore di persone, continuando a fornire il nostro servizio nel miglior modo possibile», aveva detto allora Zuckerberg. Che nel 2022 è finito al 10. posto nella classifica dei più ricchi al mondo, con un patrimonio di 96,5 miliardi di dollari.

Nel 2023 quasi cinque miliardi di persone, ovvero poco più del 60% della popolazione mondiale, sono attive sui social media. Un aumento del 3,7% nell'ultimo anno. Lo studio della società Kepios ha rilevato che il numero di utenti delle piattaforme social si sta avvicinando ai 5,19 miliardi di popolazione mondiale che utilizza Internet, pari al 64,5% della stessa. «Meta possiede tre delle app preferite dagli utenti, WhatsApp, Instagram e Facebook».

L’azienda di Menlo Park ha registrato un fatturato di 117 miliardi di dollari nel 2022. La scorsa estate Meta, nell’ultimo rapporto trimestrale, ha annunciato che ogni mese Facebook registra oltre tre miliardi di utenti attivi, quasi il 40% dell’intera popolazione mondiale, pur evidenziando una partecipazione minore nelle generazioni più giovani. In generale, l’intera famiglia Meta che include Facebook, Instagram, Whatsapp e ora anche Threads conta 3,88 miliardi di utenti attivi mensili, quasi la metà degli abitanti del pianeta.

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