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Netflix perde abbonati, crolla la filosofia senza pubblicità?

È la prima volta dal 2011 – Il colosso spiega il crollo con l'aumento della concorrenza, l'adozione lenta della banda larga e delle smart tv, la condivisione delle password e fattori macroeconomici come l'aumento dell'inflazione e l'invasione dell'Ucraina
© KEYSTONE (AP Photo/Jenny Kane)
Ats
20.04.2022 16:32

Dopo anni di crescita sfrenata che ha scosso e costretto Hollywood a cambiare, Netflix si ferma. Il colosso della tv in streaming ha perso 200.000 abbonati nei primi tre mesi dell'anno, e prevede di perderne altri due milioni nel trimestre in corso.

Netflix spiega la prima perdita di abbonati dal 2011 con l'aumento della concorrenza, l'adozione lenta della banda larga e delle smart tv, la condivisione delle password e fattori macroeconomici come l'aumento dell'inflazione e l'invasione dell'Ucraina. Con la guerra infatti la società ha sospeso il suo servizio in Russia con la conseguente perdita di 700.000 abbonamenti. Netflix ha perso anche 600.000 abbonamenti negli Stati Uniti e in Canada a causa del recente aumento dei prezzi, mentre aumenti sono stati registrati in Giappone e in India.

La crescita dei ricavi è «rallentata significativamente», afferma Netflix ammettendo che il balzo degli abbonati durante il Covid ha lasciato immaginare che il rallentamento del 2021 fosse dovuto solo alla fine dei lockdown. Netflix comunque non è l'unico servizio di streaming a incontrare difficoltà. Disney+ sta valutando l'introduzione di un abbonamento a prezzi più contenuti e con la pubblicità per attirare nuovi abbonati.

Con il calo del primo trimestre Netflix conta ora su un totale di 221,6 milioni di abbonati rispetto ai 221,8 milioni dei tre mesi precedenti.

La soluzione?

Netflix esplora la possibilità di un abbonamento a basso prezzo con della pubblicità per evitare un fuga di abbonati e attirarne dei nuovi. Lo riporta il quotidiano Wall Street Journal, sottolineando come l'apertura all'ipotesi rappresenti una svolta per il colosso della televisione in streaming che, fin dal suo lancio, si è proposto come paradiso senza pubblicità.

Il crollo a Wall Street

I titoli del colosso della televisione in streaming perdono il 30%, in quello che è il calo maggiore dal 2011.