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Notte di raid russi sull’Ucraina

Numerose le città colpite tra cui anche la capitale Kiev dove la popolazione è stata invitata a ripararsi nei rifugi – TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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Notte di raid russi sull’Ucraina
Red. Online
30.09.2024 06:00
19:02
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Il supporto svizzero al piano di pace sino-brasiliano irrita l'Ucraina

Kiev ha espresso il proprio disappunto per il sostegno svizzero a un piano di pace presentato da Cina e Brasile per porre fine alla guerra russo-ucraina. Queste "iniziative di pace" servono solo a creare un'illusione di dialogo.

"Tutte le iniziative che non contengono un chiaro riferimento alla Carta delle Nazioni Unite e non garantiscono il pieno ripristino dell'integrità territoriale dell'Ucraina sono inaccettabili", ha indicato il Ministero degli esteri di Kiev in un commento. Kiev si è anche irritata per il fatto che si discuta dell'Ucraina in sua assenza.

La Svizzera sostiene l'iniziativa di Cina e Brasile perché chiede un cessate il fuoco e una soluzione politica al conflitto, ha dichiarato recentemente Nicolas Bideau, portavoce del Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE), a Keystone-ATS.

L'iniziativa è importante perché offre un'alternativa ai discorsi bellicosi che sono stati pronunciati all'Onu sia da parte ucraina che da parte russa, ha dichiarato Bideau. Nel pubblicare l'iniziativa, la Svizzera aveva sottolineato l'importanza di un riferimento alla Carta delle Nazioni Unite, che mancava.

Secondo Bideau, la rilevanza della Carta nel contesto dell'iniziativa è stata ricordata questa settimana dal ministro degli esteri cinese al Consiglio di sicurezza dell'Onu. Per il DFAE, l'iniziativa rientra nel quadro della Carta delle Nazioni Unite.

In giugno la Svizzera ha organizzato una prima conferenza di alto livello sulla pace in Ucraina sul Bürgenstock (NW) senza rappresentanti di Mosca. Oggetto delle discussioni era stato il piano di pace presentato dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky nell'autunno del 2022, che si basa sul ritiro completo delle truppe russe dal territorio ucraino.

14:22
14:22
Il premier russo in Iran per incontrare il presidente Pezeshkian

Il primo ministro russo, Mikhail Mishustin, è arrivato a Teheran per incontrare il presidente iraniano, Masoud Pezeshkian. Lo riferisce Isna.

Mishustin ha in programma un incontro anche con il vice presidente iraniano, Mohammad Reza Aref, e si trova in visita in Iran accompagnato da alcuni imprenditori e dirigenti russi.

Secondo quanto affermato dal portavoce del ministero degli Esteri iraniano, Nasser Kanani, i colloqui si concentreranno sul coordinamento tra Mosca e Teheran rispetto ai loro piani economici e commerciali ed è all'ordine del giorno una discussione su un documento strategico di cooperazione tra Russia e Iran.

I due paesi colpiti dalle sanzioni hanno finalizzato un «documento strategico completo'» sull'espansione dei legami in tutti i campi, tra cui sicurezza ed economia, che dovrà essere firmato dai presidenti di Iran e Russia.

L'intesa ha sollevato critiche in Iran da parte di politici e attivisti, che hanno contestato la piena dipendenza del governo dalla Russia, in particolare per la sua cooperazione militare con Mosca durante la guerra in Ucraina mentre anche i Paesi occidentali hanno espresso preoccupazione riguardo all'invio di droni e missili da parte dell'Iran alla Russia, nel contesto del conflitto ucraino.

Nel frattempo, Teheran si è fortemente opposta a un progetto, approvato sia dalla Russia che dalla Repubblica dell'Azerbaigian e dalla Turchia, riguardo alla creazione di un corridoio vicino ai confini settentrionali iraniani. Le autorità di Teheran hanno sottolineato che il corridoio Zangezur è, in quanto progetto extraterritoriale, inaccettabile, rappresenta una linea rossa per il Paese e che Teheran risponderà a qualsiasi «cambiamento geopolitico» che metta a repentaglio la sua sicurezza.

13:35
13:35
Le forze russe stanno cercando di riconquistare l'impianto di Vovchansk

Le forze russe stanno cercando di riconquistare l'impianto di Vovchansk per la produzione di aggregati, nella regione di Kharkiv (est), con lanciafiamme e bombe guidate: lo ha reso noto il portavoce dell'unità militare regionale, Vitaliy Sarantsev, come riporta Ukrinform.

Il nemico «sta cercando di utilizzare la massima portata di armi in quella posizione (l'impianto di aggregazione di Vovchansk, ndr) - ha detto Sarantsev a United News -. Stanno usando un pesante sistema di lanciafiamme e sganciando bombe guidate».

Secondo il portavoce, la situazione sul territorio dell'impianto dopo la sua liberazione da parte delle unità dell'intelligence militare ucraina è «tesa e difficile» poiché il sito è diventato l'obiettivo numero uno per Mosca. L'impianto, ha aggiunto, non rappresenta un obiettivo tattico per i russi, ma la perdita della struttura è stata «un colpo d'immagine molto potente» per loro.

Intanto, un uomo è stato ucciso questa mattina a Kupiansk, nella regione ucraina di Kharkiv (est), in seguito all'attacco di un drone russo: lo ha reso noto su Telegram il capo dell'amministrazione militare regionale, Oleh Syniehubov, come riporta Ukrinform.

«Alle dieci del mattino (le 9:00 in Svizzera) è stato registrato l'impatto di un drone vicino a un ex ristorante a Kupiansk. Un civile è stato ucciso a seguito dell'attacco», si legge nel messaggio.

Poco prima, alle 8:30 locali, un uomo di 58 anni era rimasto ferito a Kupiansk in seguito all'attacco di un drone russo contro un'auto, secondo l'ufficio del Procuratore regionale.

Ieri quattro persone sono rimaste ferite nella stessa regione a causa di attacchi russi.

Nel frattempo, in un discorso davanti all'assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa, riunita questa settimana in sessione plenaria l'oppositore russo Vladimir Kara-Murza ha affermato «Un giorno la Russia che amo, non quella di Putin, ma quella di Nemtsov e Navalny, non quella degli assassini e dei criminali di guerra seduti nel Cremlino, ma quella delle persone buone e decenti, riguadagnerà il suo posto nella famiglia del Consiglio d'Europa».

«Quello sarà un giorno magnifico per tutti noi, perché la migliore premessa per una sicurezza a lungo termine, stabilità e democrazia sul nostro continente, la migliore premessa per un'Europa unita libera e in pace, è legata a una Russia democratica», aggiunge Kara-Murza.

L'uomo è stato liberato all'inizio di agosto nel più grande scambio di prigionieri di sempre tra Usa e Russia. Era stato arrestato e incarcerato nell'aprile del 2022 e accusato tra l'altro di tradimento per le posizioni assunte contro la guerra in Ucraina. Nel 2022 i parlamentari, che oggi l'hanno accolto con una lunga standing ovation, lo insignirono del premio Vaclav Havel.

12:51
12:51
Kiev: «Distrutte o danneggiate quasi 1.000 biblioteche»

Le forze russe hanno distrutto o danneggiato dall'inizio dell'invasione dell'Ucraina quasi 1.000 biblioteche contenenti oltre 200 milioni di libri: lo ha reso noto il commissario per la protezione della lingua di Stato, Taras Kremin, come riporta Ukrinform.

In occasione della Giornata nazinoale delle biblioteche, Kremin ha chiesto uno sforzo congiunto per ripristinare i fondi delle biblioteche distrutte e per sostenere il progetto «Persone libere di leggere in ucraino!» da lui avviato.

Grazie al progetto, la ristrutturazione delle biblioteche continua e vengono acquistati libri per i rifugi antiatomici nelle regioni di Mykolaiv, Kherson, Zaporizhzhia, Donetsk, Luhansk, Kharkiv e Sumy.

«Il nostro obiettivo è quello di rinnovare il più possibile i fondi per le biblioteche e di considerarlo una priorità del governo», ha sottolineato Kremin, ringraziando in particolare le biblioteche che hanno aderito allo sviluppo della rete di corsi di formazione sulla padronanza della lingua ucraina.

08:49
08:49
Putin: «In Ucraina verranno raggiunti tutti gli obiettivi»

In Ucraina «verranno raggiunti tutti gli obiettivi prefissati»: lo ha detto il presidente russo Vladimir Putin.

«La verità è dalla nostra parte», ha aggiunto Putin in un videomessaggio diffuso in occasione del secondo anniversario dell'annessione di quattro regioni ucraine da parte della Russia.

Il presidente russo ha firmato il decreto per la chiamata alle armi autunnale, durante la quale si prevede di arruolare 133'000 militari di leva. Il documento è stato pubblicato sul portale ufficiale delle informazioni legali, citato dalla Tass. La campagna si svolgerà dal primo ottobre al 31 dicembre. I chiamati alle armi sono tra i 18 e i 30 anni.

In precedenza il ministero della Difesa aveva reso noto che erano stati 150'000 i chiamati alla leva - della durata di 12 mesi - nella coscrizione di primavera.

06:00
06:00
Il punto alle 6.00

Missili e droni sono stati lanciati sull'Ucraina dalle forze armate russe nella notte. Come riferisce l'agenzia Unian, l'allerta aerea è scattata in quasi tutte le regioni. Inoltre, è segnalata anche l'attività dell'aviazione tattica russa in direzione sud-est. Le città interessate dall’attacco russo sono Zhytomyr, Kryvyi Rih, Kharkiv, Poltava, Sumy, Chernihiv, Cherkasy, Kirovohrad, Vinnytsia, Odessa e Mykolaiv.

Colpita anche la capitale Kiev dove si sono verificate numerose esplosioni mentre i sistemi di difesa aerea prendevano di mira gli Shahed. Lo ha riferito l'amministrazione militare della città di Kiev (Kmva) su Telegram, secondo quanto riporta Ukrinform. «L'allerta antiaerea continua. La difesa aerea è operativa nella capitale. Restate nei rifugi finché l'allerta antiaerea non verrà revocata!» ha affermato Serhii Popko, capo della Kmva, nel post. Nel frattempo, il sindaco Vitalii Klitschko si è rivolto ai cittadini di Kiev su Telegram. «Le forze di difesa aerea sono attive a Obolon. Diversi Uav nemici sono sopra e vicino alla capitale. Restate nei rifugi» ha riferito il sindaco. L'allerta aerea, revocata alle 6.09 ora locale, è durata 5 ore. La Russia avrebbe lanciato diversi gruppi di droni d'attacco da sud e da nord.

Della portata degli attacchi che Mosca sta effettuando ultimamente contro l’ucraina si è del resto reso conto anche Volodymyr Zelensky che sul proprio canale Telegram, citato da Ukrinform, ha scritto che nel corso della sola settimana trascorsa, i russi hanno lanciato sull'Ucraina quasi 900 bombe d'aereo, oltre 300 droni kamikaze Shahed e più di 40 missili. «Questo terrore russo non conosce pause e può essere fermato solo dal mondo unito: unito nel sostenere l'Ucraina e unito nel fare pressione sulla Russia».

Sul fronte opposto, un attacco con droni nella regione di Belgorod, in Russia, ha causato un morto e un ferito. La vittima è un soldato, mentre il ferito è un civile. Lo ha comunicato - come riporta la Tass - il capo della regione Vyacheslav Gladkov sul suo canale Telegram: «Il villaggio di Oktyabrsky, distretto di Belgorod, è stato attaccato da droni delle forze armate ucraine. Un soldato della nostra autodifesa è morto mentre svolgeva missioni di combattimento. I medici hanno combattuto per la sua vita fino all'ultimo, ma l'uomo è morto. Un uomo è rimasto ferito con ustioni all'avambraccio e alla parte inferiore delle gambe, l'ambulanza ha prestato assistenza medica sul posto».