Salute

Nutri-Score, il «semaforo che salva la vita», si fa più stringente

I responsabili hanno rivisto, in due fasi, il suo algoritmo di calcolo: con quello iniziale «troppi prodotti, ad esempio, venivano classificati favorevolmente, anche se il loro livello di zucchero era in realtà molto alto»
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Ats
03.01.2024 19:10

Il metodo di calcolo del Nutri-Score, l'etichettatura nutrizionale applicata in Svizzera, in Francia e in altri Paesi europei sugli imballaggi alimentari, diventa più stringente con l'avvio dell'anno: uno sviluppo acclamato in nome della salute pubblica ma che scontenta alcuni produttori.

Il Nutri-score è un sistema di etichettatura che, nelle intenzioni dei promotori, mira a informare il consumatore sui benefici o svantaggi degli alimenti per la salute. Con i suoi adesivi che vanno dal verde al rosso, abbinati alle lettere dalla A alla E, questo sistema è in vigore dal 2017 in sette Paesi europei: Germania, Belgio, Spagna, Francia, Lussemburgo, Paesi Bassi e Svizzera.

Tuttavia, anche tra i suoi difensori è stato oggetto di critiche che, senza metterne in discussione i meriti, si sono concentrate sul carattere obsoleto o inappropriato di alcune delle sue raccomandazioni.

Lo scorso giugno, il Consiglio degli Stati ha approvato una mozione che chiede di evitare gli effetti negativi generati da questo strumento. Secondo il suo autore, Benedikt Würth (Centro/SG), il Nutri-score è semplicistico poiché non tiene sufficientemente conto del grado di lavorazione dei prodotti, della presenza di additivi, del concetto di sostenibilità, del metodo di produzione e dell'origine. Capita per esempio che alimenti altamente trasformati, contenenti grandi quantità di ingredienti sostitutivi e additivi, ricevano talvolta una valutazione migliore rispetto ai prodotti naturali. La mozione deve ancora essere trattata dal Nazionale.

Tenendo conto di queste critiche, i responsabili del Nurtri-score hanno rivisto, in due fasi, il suo algoritmo di calcolo. «I cambiamenti riguardano sia gli alimenti solidi che le bevande, per aderire meglio alle raccomandazioni nutrizionali, come consumare più frutta e verdura o meno prodotti zuccherati», spiega all'AFP Mathilde Touvier, epidemiologa in nutrizione dell'Inserm (Istituto nazionale francese per la ricerca sulla salute e la medicina), direttrice del gruppo di ricerca che ha inventato il Nutri-Score.

Con l'algoritmo iniziale, «troppi prodotti, ad esempio, venivano classificati favorevolmente, anche se il loro livello di zucchero era in realtà molto alto», spiega. Le modifiche dovrebbero interessare dal 30 al 40% dei prodotti sugli scaffali.

Per quanto riguarda i cereali, solo i muesli senza zucchero manterranno la A. Le farine integrali passeranno da B a C. Migliorerà la classifica anche per il pesce azzurro, finora penalizzato. Alcuni oli, il cui profilo di acidi grassi è favorevole (oliva, colza, frutta secca), passeranno da C a B. Mentre la classificazione del latte scenderà da A a B per il latte scremato, da B a C per il latte. intero.

«Troppe persone la bevono come se fosse acqua», l'unica bevanda consigliata nella categoria A, spiega Mathilde Touvier. Gli yogurt zuccherati perderanno due lettere, da B a D. Le bevande zuccherate passeranno da B a C. Un cambiamento che riflette le conclusioni di un recente lavoro che suggeriva che gli edulcoranti avevano «effetti deleteri sulla salute», sottolinea Serge Hercberg, professore di nutrizione all'Università Sorbona Paris Nord, ideatore del Nutri-Score.

Per quanto riguarda la carne rossa, sarà ora sistematicamente classificata al di sotto del pollame o del pesce. Grandi gruppi come Ferrero, Coca-Cola, Mars, Lactalis o Unilever international si dichiarano contrari al Nutri-Score, così come fanno alcune organizzazione agricole o Stati.