Origlio non molla e insiste per il nuovo ecocentro

Il Municipio di Origlio torna alla carica e presenta un’altra variante del nuovo ecocentro comunale. Un’infrastruttura, immaginata in via Taverne, che fatica a venire alla luce a causa delle opposizioni raccolte negli ultimi anni. Ma anche un’infrastruttura che al Comune serve, dato che quella esistente non risponde più alle vigenti prescrizioni ambientali e tecniche per la corretta raccolta e separazione dei rifiuti. Ecco perché è stata appena pubblicata una nuova domanda di costruzione, che nelle intenzioni tiene conto delle obiezioni sollevate così da migliorare il progetto e tramutarlo in realtà. A essere tenute in considerazione sono state in particolare le migliorie proposte dal Cantone, che nel concreto si sono tradotte, tra le altre, in una perizia fonica e dell’impatto degli odori e in un accompagnamento paesaggistico condotto da una squadra di esperti. «Questa volta abbiamo fatto tutto il possibile affinché il nuovo ecocentro dia il meno fastidio possibile e possa quindi essere accettato», dice il sindaco di Origlio, Alessandro Cedraschi, che non nasconde anche un po’ di amarezza. Questo perché fino a quando il progetto del nuovo ecocentro non si sbloccherà (l’inizio dei lavori è previsto nel corso del 2026 e la messa in esercizio è pianificata entro l’estate del 2027) non potranno essere portati a termine nemmeno gli altri progetti di cui il Comune ha bisogno, «come ad esempio il rifacimento della piazza principale del paese», sottolinea.
La domanda di costruzione, depositata ieri, lunedì 17 novembre, permette di comprendere meglio ciò che il Municipio immagina, dopo due precedenti tentativi andati a vuoto e una votazione popolare che aveva dato il via alla realizzazione, senza però riuscirci del tutto, perché l’ultima domanda di costruzione in ordine di tempo presentata - si era allo scorso dicembre - era stata presa di mira dalle opposizioni inoltrate da alcuni cittadini confinanti con il terreno che si affaccia su via Taverne.
Prima di tutto si è voluto mitigare l’impatto visivo del nuovo impianto, che si prevede di realizzare in 10 mesi con un investimento di 1.2 milioni di franchi, tramite il suo inserimento nel paesaggio circostante. A essere considerata è stata in particolare la definizione di una fascia verde lungo la strada, che si vorrebbe concretizzare attraverso la piantumazione di tutta una serie di nuove piante e arbusti. «La proposta progettuale – si legge nel documento che riassume l’accompagnamento paesaggistico - è scaturita dall’analisi di continuità territoriale verso il centro dell’abitato di Origlio. Via Taverne acquista visibilità come «porta» d’accesso al Comune e il concetto presentato risulta un primo passo di riqualifica urbana verso la piazza del paese». Questo perché le alberature verranno riprese e sviluppate in progetti paralleli e in fase di allestimento, come la riqualifica del posteggio a lago e della piazza comunale».
Un nuovo ecocentro più verde, meglio integrato dal profilo paesaggistico e in continuità con quello che si andrà a realizzare ancora. Sono questi gli ingredienti su cui scommette il Municipio con la nuova domanda di costruzione. «Noi andiamo avanti convinti di aver immaginato la migliore soluzione possibile – dice Cedraschi - poi, come sempre, starà alla popolazione decidere».
