Bellinzona

Osservati dalle telecamere per la sicurezza di tutti

Negli ultimi tre anni sono stati una trentina i casi in cui i filmati degli apparecchi cittadini di videosorveglianza si sono resi utili nell’ambito delle inchieste penali di Polizia e Ministero pubblico - Il Municipio: «Il sistema verrà potenziato nella zona medio-alta di viale Stazione e in piazza Indipendenza»
©CdT/Gabriele Putzu
Davide Rotondo
Davide Rotondo
17.03.2023 22:04

Non solo il sistema di videosorveglianza cittadino è stato utile e utilizzato nell’ambito di diverse inchieste di Polizia, ma è anche tempo di ampliarlo per il bene della sicurezza pubblica. Si potrebbe riassumere così la risposta del Municipio della capitale alla lunga interrogazione dell'MPS in Consiglio comunale composto da Matteo Pronzini, Angelica Lepori e Giuseppe Sergi. Nello scritto l’Esecutivo ribadisce l’importanza che il centro storico sia videosorvegliato e che presto verranno potenziate le telecamere in zona stazione (più precisamente nella parte medio-alta di viale Stazione), in piazza Indipendenza (con visione sulle vie Lugano, Dogana e Bonzanigo), dove negli scorsi anni c’è stato qualche disordine. Nella risposta si spiega pure che «il mantenimento della sicurezza attraverso la videosorveglianza non è una prerogativa della Città di Bellinzona, ma una prassi vigente anche in molte altre realtà urbane, sia in Ticino, che altrove, la quale da anni dà prova di efficacia. Molteplici reati, alcuni pure di rilevante gravità, sono stati risolti grazie alla presenza di videosorveglianza, mentre non si constatano e non si ha notizia di eventuali effetti negativi sulla privacy delle persone», specifica il Municipio rispondendo alle preoccupazioni del Movimento per il socialismo sul rispetto della sfera privata dei cittadini.

Diversi utilizzi
Dunque «la situazione è tutt’altro che fuori controllo», secondo l’Esecutivo, contrariamente a quanto suggerito invece dal titolo dell’interrogazione. Oltre che per la sicurezza, le telecamere vengono utilizzate dalla Città anche per una migliore gestione del traffico stradale. In questo senso però non sono stati posati nuovi apparecchi, «ma sono stati recensiti quelli presenti negli ex Comuni», una trentina, in relazione al rinnovo degli impianti semaforici con la nuova centrale di gestione del traffico e al nuovo semisvincolo. Progetti entrambi gestiti dal Cantone.

Immagini utili alle indagini
Ma veniamo alle cifre e, soprattutto, al contributo che il sistema di videosorveglianza cittadino ha dato alla Polizia e al Ministero pubblico. I dati vengono forniti dal Municipio stesso: dal 2020 al 2022 si è fatto capo al sistema di videosorveglianza nell’ambito di 40 inchieste, di cui 34 penali. Per la precisione sono stati 11 casi nel 2020, 8 casi nel 2021 e 21 casi nel 2022. Sono sei i casi in cui le telecamere sono servite a «pizzicare» alcuni cittadini che non hanno rispettato le regole degli Ecocentri: buttavano materiali non conformi alle norme e sono dunque incappati in una contravvenzione municipale.

«Privacy rispettata»
Per quanto riguarda la sicurezza nel centro storico, considerata «zona pregiata e di grosso interesse in generale», il Municipio fa notare che oltre a molteplici attività economiche di vario tipo, sono presenti importanti palazzi istituzionali (di Cantone e Comune ma anche del Tribunale penale federale). Senza contare che la zona pedonalizzata è utilizzata per lo svolgimento di manifestazioni di vario tipo. «Riteniamo quindi giustificato che la zona del Centro storico sia soggetta a videosorveglianza». E la privacy? Chiede l’MPS aggiungendo che «gli apparecchi sono installati molto in alto e sembrano riprendere anche spazi privati, in particolare giardini e balconi posti nelle immediate vicinanze». In realtà le proprietà private, precisa ancora l’Esecutivo, non vengono riprese e non risulta quindi necessario adottare accorgimenti. «Le telecamere in uso sono comunque dotate di privacy filters che permettono di limitare l’area visionata allo stretto necessario».

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