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Pallywood e la teoria del complotto degli «attori di crisi»

La teoria del complotto: sui social network sono stati condivisi filmati decontestualizzati per provare che molte delle morti registrate nella Striscia di Gaza sarebbero in realtà false e inscenate
© KEYSTONE (AP Photo/Abed Khaled)
Facta.News
02.11.2023 10:30

A causa dell’escalation di violenza tra Israele e Palestina, iniziata il 7 ottobre 2023 e ancora in corso, hanno perso la vita circa 7 mila palestinesi. Il dato potrebbe non essere preciso perché nessun organismo indipendente ha mai certificato l’esatto numero dei morti e le uniche informazioni disponibili sono quelle fornite dal ministero della Salute di Gaza, un’agenzia controllata dal governo di Hamas. 

Tuttavia, sui social network sono stati condivisi filmati decontestualizzati per provare che molte delle morti registrate sarebbero in realtà false e inscenate dai cosiddetti «attori di crisi». Si tratta, però, di una teoria del complotto del tutto infondata.

Il bombardamento e i presunti attori

Il 25 ottobre su X è stato pubblicato un video con alcuni uomini e alcune donne truccate per apparire ferite, che secondo alcuni utenti sarebbero degli «attori di Hamas» mentre preparavano «la recita dell’ospedale bombardato», ovvero l’esplosione all’ospedale battista di Gaza Al-Ahli Arabi avvenuta il 17 ottobre e in cui, secondo le autorità locali, sarebbero decedute più di 500 persone.

In realtà la descrizione del filmato non è accurata. Quelli mostrati nel video fanno parte di una troupe cinemtografica, ma non hanno niente a che fare con una presunta manipolazione dei decessi da parte del gruppo palestinese Hamas, o con l’esplosione avvenuta all’ospedale. Si tratta invece di un servizio giornalistico dell’emittente radiotelevisiva pubblica turca TRT World andato in onda a marzo 2017, in cui veniva raccontata l’industria cinematografica palestinese. Nella didascalia che accompagna il servizio si legge che la truccatrice Mariam Salah, nonostante nella Striscia di Gaza non ci siano molte produzioni cinematografiche, è riuscita a realizzare il suo sogno e a interrompere un business tradizionalmente gestito da uomini. 

Il bambino scambiato per una bambola

A metà ottobre su Facebook è stato diffuso un video in cui viene prima mostrato un uomo, con in braccio un bambino, correre dentro un edificio mentre alcune persone con la pettorina «Press» scattano delle foto. Successivamente si vede il corpo di un bambino senza vita dentro un sudario bianco che viene sollevato da un uomo. Secondo chi ha condiviso il filmato, il corpo privo di vita sarebbe «una bambola» e queste immagini sarebbero state diffuse dal gruppo estremista palestinese Hamas per ingannare l’opinione pubblica occidentale. 

Quelle del video però sono scene reali. Il filmato, prima di essere condiviso su Telegram da Hamas, è stato pubblicato sul proprio account Instagram dal giornalista palestinese Momen El Halabi, e mostra effettivamente un uomo che corre con in braccio un bambino davanti all’ospedale Al-Shifa di Gaza, come affermato poi da Hamas. Inoltre, il corpo privo di vita non è una bambola, ma un bambino, come confermato da Mohammed Abed, fotografo di Agence France-Presse (Afp) che ha scattato le immagini in questione (attenzione: fotografie esplicite). Nelle didascalie che accompagnano le fotografie, infatti, si legge che gli scatti risalgono al 12 ottobre 2023, che sono stati realizzati fuori dall’obitorio dell’ospedale al-Shifa a Gaza City, e che mostrano i corpi delle vittime degli attacchi aerei israeliani.

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