Taiwan

Pelosi a Taipei: «Veniamo in pace»; dura la reazione cinese

Gli Stati Uniti «non abbandoneranno il proprio impegno nei confronti di Taiwan» - La Cina ha nel frattempo sospeso l'export di sabbia naturale verso Taiwan
© KEYSTONE (EPA/TAIWAN PRESIDENTIAL PALACE HANDOUT)
Ats
03.08.2022 06:44

Tsai ha ringraziato Pelosi per il suo sostegno ai valori democratici e ha affermato di essere impegnata a lavorare con gli Stati Uniti sulla sicurezza nello Stretto di Taiwan e nella più ampia regione Indo-Pacifica. Pelosi, da parte sua, ha assicurato il suppoto bipartisan del Congresso alla causa di Taiwan. La visita a Taiwan rende la Pelosi la personalità istituzionale USA di più alto livello a recarsi nell'isola negli ultimi 25 anni, pur avendo causato le ire della Cina che ha definito la mossa una violazione della politica della Unica Cina e una «interferenza inaccettabile» negli affari interni della Cina. Tsai, nel suo intervento, ha anche promesso di approfondire la cooperazione economica e la resilienza della catena di approvvigionamento con gli Stati Uniti, poco dopo aver consegnato alla sua illustre ospite, che non ha nascosto la sua sorpresa e il suo apprezzamento, l''Ordine delle nubi propizie con lo speciale Gran Cordone', una onorificenza che viene normalmente data ai cittadini taiwanesi per i servizi alla società, ma che può anche essere assegnata agli «stranieri per la promozione delle relazioni diplomatiche». «Siamo veramente grati per aver fatto questa visita a Taiwan e per mostrare il fermo sostegno del Congresso degli Stati Uniti a Taiwan», ha aggiunto Tsai.

La risposta della Cina

Pechino ha risposto inviando i suoi jet nello Stretto. La Cina ha poi annunciato manovre militari per assediare l'isola «ribelle» e, in tarda serata, ha convocato l'ambasciatore americano.Il ministero degli Esteri ha emesso una «ferma condanna» e parlato di «grave provocazione politica». Il ministero della Difesa ha annunciato «operazioni militari congiunte» e mirate attorno a Taiwan con le forze armate «in allerta», nonché tiri d'artiglieria a lungo raggio e lanci di missili nelle acque a est dell'isola. Mentre l'Ufficio per gli Affari di Taiwan del Pcc ha avvertito che nessuno «può fermare il processo di riunificazione» dell'isola con la Repubblica popolare, entrato in una fase «irreversibile». Nella zona, intanto, da giorni è arrivata la portaerei americana Reagan con il suo gruppo d'attacco, compresa la nave d'assalto anfibia Uss Tripoli.

Taiwan non cederà di fronte alle minacce militari: la presidente Tsai Ing-wen ha assicurato che l'isola «non si tirerà indietro» nel mezzo della furia della Cina per la visita della speaker della Camera americana Nancy Pelosi, che ha annunciato uno straordinario numero si esercitazioni militari aeree, navali e di tiro ad assediare l'isola. «Di fronte alle minacce militari deliberatamente accresciute, Taiwan non si tirerà indietro. Continueremo a mantenere la linea di difesa della democrazia», ha assicurato Tsai, parlando con accanto la speaker americana in merito alla prova muscolare decisa da Pechino.

Anche la Corea del Nord critica la visita della speaker della Camera USA a Taiwan, che definisce una «ingerenza sfacciata» degli Stati Uniti negli affari interni della Cina. Pechino ha chiarito che considera la presenza di Pelosi una grande provocazione e ha lanciato avvertimenti e minacce sempre più severi. Un portavoce del ministero degli Esteri della Corea del Nord ha affermato che Pyongyang «appoggerà pienamente» la posizione di Pechino, incolpando Washington per aver causato tensioni nella regione.

Dal Giappone arriva preoccupazione per le manovre militari della Cina. Il portavoce del governo Hirokazu Matsuno ha detto in una conferenza stampa che la pace nella regione è importante non solo per il Giappone, ma per l'intera comunità mondiale. «Ci auguriamo che le questioni che riguardano Taiwan, siano risolte in modo pacifico attraverso il dialogo», ha proseguito Matsuno che, alla domanda se l'esecutivo fosse d'accordo con la visita della Pelosi, ha risposto di non essere nella posizione di poter commentare. Il Paese del Sol Levante mantiene solide relazioni commerciali con l'isola dall'avvio dei rapporti diplomatici con Pechino, nel 1972. Durante il tour asiatico la Pelosi si recherà anche a Tokyo nel fine settimana, la sua prima visita in 7 anni, dove è previsto un incontro con il premier Fumio Kishida.

Ritorsioni su export e import

La Cina ha nel frattempo sospeso l'export di sabbia naturale verso Taiwan, assestando un duro colpo almneo nell'immediato alla strategica produzione dell'isola di semiconduttori. La mossa, ulteriore ritorsione, è stata annunciata con una nota del ministero del Commercio, secondo cui la decisione è stata presa «in linea con le rilevanti leggi e regolamenti». Il Paese ha inoltre introdotto un nuovo stop all'import da Taiwan, prendendo di mira altri tipi di agrumi e pesce per il presunto rilevamento «ripetuto» di residui di pesticidi eccessivi e di test positivi alla COVID-19 sulle confezioni.

Da lunedì sera, quando i funzionari statunitensi e taiwanesi hanno confermato che Pelosi si sarebbe recata a Taiwan per incontrare la presidente Tsai Ing-wen, le Dogane cinesi hanno sospeso le importazioni di oltre 2.000 dei circa 3.200 prodotti alimentari in arrivo da Taiwan.

All'inizio del 2021 la Cina aveva bandito l'ananas taiwanese: la mossa, usata come mezzo di pressione di Taipei, è stata affrontata dal governo locale con la una campagna virale commercializzando il frutto come «ananas della libertà» e «ananas della democrazia», contribuendo ad aprire mercati d'export alternativi.

I funzionari taiwanesi, secondo i media locali, stanno ancora valutando il potenziale danno della stretta cinese, convenendo tuttavia che di ritenerlo considerevole.

Anche la Russia si esprime

«La visita della presidente della Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti Nancy Pelosi a Taiwan deriva dal desiderio di Washington di dimostrare la propria impunità e illegalità», ha dichiarato il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov in una conferenza stampa dopo i colloqui con il ministro degli Esteri della Birmania, Wunna Maung Lwin. Lo riporta l'agenzia Tass. «Non posso dire quale sia stata la motivazione degli americani, ma non ci sono dubbi che rifletta la stessa linea di cui stiamo parlando per quanto riguarda la situazione ucraina», ha affermato. E ha aggiunto: «Gli americani intendono dire «Faccio quello che voglio», è più o meno così».

La speaker della Camera Usa Nancy Pelosi ha lasciato Taipei alle 18.01 (12.01 in Svizzera) con il Boeing C-40C della Us Air Force, chiudendo la breve visita di quasi 20 ore durante la quale ha incontrato la presidente Tsai Ing-wen e ha mandato su tutte le furie la Cina. Lo si rileva dalle dirette streaming a copertura dell'evento. La speaker è diretta ora verso Seul, in Corea del Sud, prossima tappa del suo tour in Asia.