Francia

Pensioni, oggi pomeriggio il voto sul governo

Ieri sera Emmanuel Macron, che in caso di sfiducia e caduta del governo scioglierà le camere, ha scritto una lettera in cui auspica che la riforma possa arrivare «in fondo al suo percorso democratico»
© KEYSTONE (AP Photo/Michel Euler)
Ats
20.03.2023 10:06

È arrivato il giorno decisivo in Francia, dove oggi pomeriggio l'Assemblée Nationale voterà sulle due mozioni di «censura» al governo presentate dal Rassemblement National di Marine Le Pen e dai centristi indipendenti del Liot.

È quest'ultima che raccoglierà il massimo dei voti «transpartisan», dall'estrema destra fino all'estrema sinistra. E il faro resta puntato sui Républicains ancora indecisi e sui 15-20 voti che mancano per far cadere il governo di Elisabeth Borne.

Stamattina altri due della destra moderata, Aurélien Pradé e Maxime Minot, hanno annunciato che voteranno la sfiducia. Stando ai conteggi pre-seduta, mancherebbero sempre fra i 10 e i 15 voti ma tutto resta possibile in una situazione in cui due terzi dei francesi si dicono contrariati dal governo che ha scavalcato il parlamento per far approvare la riforma delle pensioni.

Ieri sera Emmanuel Macron, che in caso di sfiducia e caduta del governo scioglierà le camere, ha scritto una lettera in cui auspica che la riforma possa arrivare «in fondo al suo percorso democratico». Le opposizioni sono pronte a tutto: Marine Le Pen ha promesso a tutti i Républicains che voteranno la sfiducia che nel caso di scioglimento delle camere e nuove elezioni, non presenterà candidati concorrenti nelle loro circoscrizioni. All'estrema sinistra, i sindacati e Jean-Luc Mélenchon ribadiscono che la mobilitazione continuerà in ogni caso, anche se il governo non cadrà questo pomeriggio.

Le Pen: «Macron gioca con i cerini alla pompa di benzina»

«Il governo gioca con dei cerini alla pompa di benzina»: è l'avvertimento lanciato dalla capogruppo del Rassemblement National (RN), Marine Le Pen, in riferimento alla contestata riforma delle pensioni voluta da Emmanuel Macron.

Alla domanda di radio RTL se non fosse preoccupata per le tensioni di piazza che in questi giorni hanno segnato l'attualità della Francia, Le Pen ha risposto: «Certo, la violenza dovrebbe preoccupare tutti ma mi trovo costretta ad osservare che ci sarebbe stato un buon modo di uscire da questa situazione con un referendum. Opzione rifiutata non solo dal governo ma anche dalla France Insoumise», ha deplorato Le Pen, aggiungendo che con il referendum proposto dal RN, ci «sarebbe stato un dibattito» e «il popolo avrebbe deciso».

«Non è stato così e ora il governo gioca con dei cerini ad una pompa di benzina», ha sottolineato nel giorno cruciale delle mozioni di censura (sfiducia) contro l'esecutivo di Elisabeth Borne.