L'idea

Playmobil pensa a Taylor Swift per rilanciarsi

Il produttore tedesco di giocattoli, che festeggia i cinquant'anni dei suoi iconici pupazzetti, vorrebbe realizzare una figurina con le sembianze dalla famosa cantante statunitense
© EPA/SARAH YENESEL
Red. Online
20.03.2024 17:00

«Scegliere la persona dell'anno, qualcuno che rappresenti gli otto miliardi di persone del pianeta, non è compito facile, soprattutto in questo momento. Abbiamo scelto la gioia, qualcuno che nel 2023 ha portato la luce nel mondo». Così si era espresso il direttore di Time Sam Jacobs nel dicembre del 2023 spiegando come mai la scelta su chi incoronare «persona dell'anno» fosse ricaduta su Taylor Swift. E proprio sull'alta rappresentatività della cantante sembrerebbe ora intenzionato a puntare il produttore tedesco di giocattoli Playmobil che vorrebbe realizzare un pupazzetto con le sembianze dell'artista statunitense.

Già, perché oltre che molto rappresentativa, Taylor Swift è anche un motore per le economie: «dove cammina lei, le economie prosperano» dicono negli Stati Uniti. A provarlo sono le cifre. Per restare in Svizzera, a dimostrarlo sono, per esempio, le prenotazioni ai massimi degli alberghi a Zurigo per l'arrivo dell'Eras Tour a luglio. Del resto, si prevede che, solo negli USA, il tour genererà 5 miliardi di dollari di spesa da parte dei consumatori. Ampliando lo sguardo, poi, Singapore ha sborsato quasi 3 milioni di dollari a concerto per un accordo in esclusiva spalmato su sei date, cifra poi smentita dal ministro della Cultura Edwin Tong che ha comunque sottolineato come l'arrivo della cantante dovrebbe generare «benefici significativi per l'economia di Singapore, in particolare per le attività turistiche come l'ospitalità, la vendita al dettaglio, i viaggi e la ristorazione, come è accaduto in altre città in cui Taylor Swift si è esibita».

Ora, tornando all'idea di Playmobil, non si può certo dire che in questo periodo l'azienda stia navigando in buone acque dal punto di vista economico, anzi, sta vivendo una crisi senza precedenti. Secondo il quotidiano tedesco Die Zeit, il produttore di giocattoli ha subito la prima perdita della sua storia nell'esercizio finanziario 2022/2023. A incidere negativamente sul risultato aziendale sono stati soprattutto l'aumento dei prezzi dell'energia e l'inflazione così come gli sconvolgimenti nelle catene di approvvigionamento che non sono stati completamente risolti dopo la pandemia di coronavirus. Analogamente il calo delle vendite ha pesato sull'attività dell'azienda. «Playmobil ha perso un terzo delle vendite nella fascia di età 4-8 anni nel corso degli ultimi otto anni», ha spiegato il patron dell'azienda Bahri Kurter all'AFP. A pesare è altresì la diffusione di giochi per PC, tablet e smartphones.

A causa delle difficoltà, in Playmobil è altresì in corso un piano di licenziamenti che interessa quasi il 20% della forza lavoro a livello mondiale, ovvero circa 700 posti di lavoro, la metà dei quali in Germania.

Vista la forza trainante della cantante statunitense, ecco allora che il produttore tedesco di giocattoli spera di riuscire a rilanciarsi attraverso la realizzazione del pupazzetto con le sembianze di Taylor Swift. Rilancio che sarebbe molto importante in questo periodo non solo in termini economici, ma anche di immagine. Playmobil festeggia infatti i cinquant'anni dalla creazione dei suoi iconici pupazzetti: una figurina con le sembianze di Taylor Swift potrebbe dunque essere il regalo più apprezzato dal produttore tedesco di giocattoli per festeggiare l'importante anniversario.

Interrogato sulla questione dall'AFP, Bahri Kurter ha detto che un playmobil con le sembianze di Taylor Swift «sarebbe un grande sogno». È stata intavolata una discussione con la cantante e un lavoro di progettazione è stato avviato. «Vediamo come evolverà il progetto» ha chiosato Bahri Kurter.

Non sarebbe comunque la prima volta che Playmobil realizza un pupazzetto con le sembianze di un personaggio «famoso». Il più grande successo del produttore tedesco di giocattoli è infatti stata la figurina del padre della Riforma protestante Martin Lutero, che ha venduto 1,3 milioni di pezzi. Kurter ha poi spiegato come il marchio voglia anche aumentare il numero di accordi con i principali musei, come il Louvre, dopo il successo della collaborazione con il Rijksmuseum di Amsterdam e la collocazione di 400.000 figurine del pittore Van Gogh. Playmobil, in effetti, ha «iniziato tardi» nel lucroso mercato delle partnership, ammette il patron dell'azienda. La rivale Lego, che registra vendite dieci volte superiori a Playmobil, brilla difatti nel business delle licenze con Star Wars, Harry Potter e Barbie nel suo portafoglio.

Palymobil, del resto, non sarebbe la prima azienda a beneficiare di quello che potremmo definire l'«effetto Taylor Swift». Dopo che la società americana Walt Disney aveva annunciato l'intenzione di trasmettere sulla propria piattaforma streaming il film Eras sul tour della cantante statunitense, il suo titolo a Wall Street era salito dell'8,2%. Ciò che si augura Palymobil, immaginiamo, è un effetto altrettanto positivo sulle proprie finanze.

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