Lugano

PLR, giocherai per vincere?

La sezione cittadina ha rivolto lo sguardo alle prossime comunali e analizzato le cantonali – Fulvio Pelli molto critico
Morel con Badaracco. © CdT/Gabriele Putzu
Giuliano Gasperi
26.04.2023 21:00

Dieci anni. Sono passati dieci anni da quando il PLR, a Lugano, ha dovuto cedere la maggioranza in Municipio alla Lega. In questo lasso di tempo ci hanno provato, i liberali radicali, a riconquistare la poltrona perduta. L’ex presidente della sezione Guido Tognola aveva messo in gioco la sua, di poltrona: o riprendiamo i tre seggi, o mi dimetto. Non era andata bene, né quella né altre volte. All’assemblea di stasera al campus di Viganello, in un’aula magna mezza piena o mezza vuota, di quei tre seggi non si è fatto cenno. Lanciando la corsa alle prossime elezioni comunali, l’attuale presidente Paolo Morel ha preferito un approccio prudente, ma comunque determinato. In altre parole: testa bassa e pedalare. «Nel 2024 avremo un’opportunità interessante, ma per sfruttarla dobbiamo cominciare a lavorare da subito, portando concretezza e comunicando bene il contributo che diamo. Non siamo più il partito di un tempo, non viviamo di luce riflessa, ma abbiamo donne e uomini capaci di trasformare in fatti le nostre idee».

Donne e uomini, ragazze e ragazzi. Sarà proprio un gruppo di giovani a stilare il prossimo programma del PLR. Un altro gruppo interno, invece, è già al lavoro per riflettere sui vari profili da lanciare nella corsa a Palazzo civico. Per quanto riguarda il Municipio, non sembrano esserci molti dubbi: Roberto Badaracco e Karin Valenzano Rossi sono i candidati di punta. Il punto - scusate l’assonanza - è capire se il partito vorrà tentare con forza di riprendersi quel terzo seggio, ed eventualmente con chi potrebbe farlo. Domande premature, anche se la macchina politica dei liberali radicali, smaltita l’amarezza per le elezioni cantonali, si è rimessa in moto.

A proposito delle cantonali, dove i liberali radicali, come altri partiti storici, hanno perso consensi, un’analisi del voto è stata fatta da un altro gruppo di lavoro e presentata stasera da Ferruccio Unternährer. Il consigliere comunale ha osservato che «proporre una lista per il Consiglio di Stato senza una vera competizione interna e senza particolari ambizioni non mobilita il nostro elettorato e non attira voti dall’esterno». Ha poi parlato di una «difficoltà ad affrontare temi che permettano all’elettorato d’identificarsi nel PLR», chiedendosi se il partito «sia in grado di profilarsi su quei temi senza dover addolcire le proprie posizioni per equilibri e consenso interno».

Sono spunti che valgono anche per l’imminente sfida delle comunali, compreso quel «senza particolari ambizioni». Il PLR giocherà per vincere o si accontenterà di un pareggio, cioè di confermare la sua posizione attuale? Un pensiero abbastanza chiaro in tal senso, partendo da una valutazione sulle cantonali, l’ha espresso Fulvio Pelli: «Non siamo un partito in forma: siamo stati poco chiari sui contenuti, tatticamente disastrosi e non abbiamo lavorato abbastanza. Una lista rinunciataria come quella per il Governo non l’ho mai vista. Non ripetiamo gli stessi errori alle comunali! Tutti i candidati devono battersi per riuscire a entrare».

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