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È la valutazione dell'intelligence di Seul, che ritiene «probabile» lo scenario – Alain Berset: «La legge deve parlare più forte delle bombe» – TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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23:42
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I leader dell'UE prorogano le sanzioni alla Russia
I 27 leader dell'Ue hanno concordato di prorogare per altri sei mesi le sanzioni contro la Russia, superando i timori che l'Ungheria potesse lasciar scadere le misure. Lo fanno sapere alcuni funzionari europei. La decisione presa durante il vertice significa che le sanzioni dell'Ue contro la guerra in Ucraina, tra cui il congelamento di oltre 200 milioni di euro di attività della banca centrale russa, rimarranno in vigore almeno fino all'inizio del 2026.
19:44
19:44
«L'invio di aiuti militari a Kiev va intensificato»
«Il Consiglio europeo invita gli Stati membri a intensificare ulteriormente gli sforzi per rispondere alle urgenti esigenze militari e di difesa dell'Ucraina, in particolare per quanto riguarda la fornitura di sistemi di difesa aerea e anti-droni, nonché di munizioni di grosso calibro, al fine di sostenere Kiev nell'esercizio del suo diritto naturale alla legittima difesa e nella protezione dei suoi cittadini e del suo territorio dagli attacchi quotidiani sempre più intensi da parte della Russia». È quanto si legge nelle conclusioni dedicate all'Ucraina del vertice europeo, adottate senza il sostegno dell'Ungheria.
«L'UE ribadisce il proprio impegno, anche nel quadro del percorso di adesione dell'Ucraina, a sostenere la riparazione, la ripresa e la ricostruzione del paese, in coordinamento con i partner internazionali, anche nei settori della riabilitazione psicologica e psicosociale e del rafforzamento dell'assistenza per lo sminamento. In questo contesto, si legge nelle conclusioni, il Consiglio europeo guarda con interesse alla Conferenza sulla ricostruzione dell'Ucraina che si terrà a Roma il 10 e 11 luglio».
Viene inoltre messa in rilievo «l'importanza di accelerare le iniziative volte a sostenere e sviluppare ulteriormente l'industria della difesa ucraina e a rafforzarne la cooperazione e l'integrazione con quella europea».
Quanto alla Russia, «l'UE è pronta ad aumentare le pressioni» su Mosca, «anche con un nuovo robusto pacchetto di sanzioni, che preveda anche modalità per colpire ulteriormente le entrate energetiche della Russia».
«Il Consiglio europeo condanna fermamente i continui bombardamenti di civili e infrastrutture civili da parte della Russia e chiede un cessate il fuoco completo, incondizionato e immediato», «accoglie con favore la disponibilità dell'Ucraina a questo proposito ed esorta la Russia a dimostrare una reale volontà politica di porre fine alla sua guerra di aggressione, ad accettare il cessate il fuoco e a impegnarsi in negoziati significativi», scrivono i 26 leader.
Le conclusioni sono state adottate a 26, senza il sostegno di Budapest che si oppone all'avanzamento di Kiev nel percorso di adesione all'Unione europea.
Durante la sessione, i leader europei hanno ascoltato l'intervento in videocollegamento del presidente ucraino Volodymyr Zelensky.
18:03
18:03
Kiev: «Effettuato un nuovo scambio di prigionieri»
Il ministero della difesa russo ha detto che Mosca e Kiev hanno effettuato oggi un nuovo scambio di prigionieri, sulla base degli accordi raggiunti nei negoziati ad Istanbul il 2 giugno, senza precisare quanti militari siano stati liberati da ciascuna delle parti.
Come in occasione degli scambi precedenti, i prigionieri russi sono stati consegnati alla Bielorussia, da dove saranno rimpatriati.
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha scritto su X che «stiamo proseguendo gli scambi» di prigionieri con la Russia. «Un'altra fase è stata completata. Oggi, i soldati delle Forze armate, della Guardia nazionale e della Guardia di frontiera dello Stato stanno tornando a casa. La maggior parte di loro era stata tenuta prigioniera dal 2022».
«Stiamo facendo tutto il possibile per rintracciare ogni persona, per verificare le informazioni su ogni nome - aggiunge -. Dobbiamo riportare a casa tutti i nostri. Ringrazio tutti coloro che ci stanno aiutando in questo sforzo».
16:26
16:26
Mosca: «Le sentenze del tribunale speciale per l'Ucraina sono nulle per noi»
La Russia considererà «nulle e prive di valore» le decisioni del nuovo tribunale speciale per l'Ucraina, dopo la firma di un accordo per la sua creazione da parte del Consiglio d'Europa e del presidente ucraino Volodymyr Zelensky.
«Il lavoro e le decisioni di questo organo saranno privi di significato per noi. Considereremo l'adesione di qualsiasi Stato come un atto ostile», ha dichiarato la portavoce del ministero degli esteri russo Maria Zakharova condannando la creazione di questo «tribunale speciale, come lo chiamano, ma che in realtà è una parodia della giustizia».
14:34
14:34
Mosca: «Le spese al 5% del PIL dei Paesi NATO non minacciano la nostra sicurezza»
L'aumento delle spese militari al 5% del PIL dei Paesi membri della NATO non avrà un impatto «significativo» sulla sicurezza della Russia, ha detto il ministro degli Esteri Serghiei Lavrov, citato dall'agenzia Ria Novosti, durante una conferenza stampa dopo un colloquio con il suo omologo del Laos.
13:33
13:33
«Pyongyang potrebbe inviare altri soldati in Russia»
La Corea del Nord potrebbe inviare truppe aggiuntive in Russia a sostegno della guerra del Cremlino contro l'Ucraina nei prossimi due mesi, a luglio o ad agosto. È la valutazione dell'intelligence di Seul (Nis), ritenendo «probabile» tale sviluppo, fatta in un'audizione parlamentare a porte chiuse, nel resoconto della Yonhap in base a quanto riferito dai due deputati.
Le nuove truppe si aggiungerebbero ai 5.000 operai edili militari e ai 1.000 genieri che il Nord avrebbe deciso di collocare nella regione russa di Kursk, ulteriore segnale dell'allineamento militare tra Mosca e Pyongyang, risultato dalla visita del segretario del Consiglio di sicurezza russo Sergei Shoigu al leader Kim Jong-un all'inizio della scorsa settimana.
Il Nis ha inoltre osservato che il Nord ha sostenuto la Russia fornendo oltre 10 milioni di proiettili di artiglieria, missili e armi a lungo raggio, ottenendo in cambio cooperazione economica e supporto tecnico da parte di Mosca. L'invio di truppe e il supporto bellico di Kim hanno contribuito «significativamente» agli sforzi della Russia, ha rilevato il Nis, aggiungendo che la Russia attualmente controlla circa l'81% delle quattro regioni ucraine di Donetsk, Zaporizhia, Kherson e Luhansk.
L'agenzia di intelligence ha poi affermato che gli 007 ucraini stanno sollevando la possibilità che la Russia possa lanciare un'offensiva tra luglio e agosto.
Sulla recente situazione in Medio Oriente, il Nis ha messo in guardi contro un potenziale di un rinnovato conflitto tra Israele e Iran nonostante il cessate il fuoco. Israele potrebbe riprendere la guerra a seconda di valutazioni di politica interna, mentre l'Iran potrebbe anche rientrare nel conflitto per riaffermare la propria influenza dopo aver affrontato i disordini interni, ha aggiunto l'agenzia.
In risposta, il governo sudcoreano sta rafforzando le misure di sicurezza per i suoi cittadini nella regione, mettendo in sicurezza le navi che operano nello Stretto di Hormuz e rafforzando il monitoraggio per potenziali interruzioni nelle catene di approvvigionamento di petrolio e altri beni critici.
11:25
11:25
Capo esercito Kiev: «Bisogna accelerare nella costruzione delle fortificazioni a Sumy»
Il comandante in capo dell'esercito ucraino, Oleksandr Syrsky, ha ordinato oggi l'accelerazione della costruzione di fortificazioni nella regione nord-orientale di Sumy, presa di mira da un'offensiva russa.
Si tratta di «compiti ovvi che vengono svolti, ma la loro esecuzione deve essere notevolmente accelerata», ha dichiarato Syrsky sui social media dopo aver ispezionato personalmente i lavori.
Dal canto suo, il ministero della Difesa russo ha affermato che le forze di Mosca hanno conquistato nelle ultime 24 ore altri due villaggi nell'est dell'Ucraina: Novosergeevka e Shevchenko, nella regione di Donetsk.
09:53
09:53
Orban: «Il 95% degli ungheresi contrari all'Ucraina nella UE»
Il 95% dei cittadini che hanno partecipato alla consultazione nazionale, non vincolante, indetta dall'Ungheria sull'adesione dell'Ucraina all'Ue si è espressa in senso contrario. Lo ha annunciato il primo ministro ungherese Viktor Orbán arrivando al vertice dei leader europei a Bruxelles.
Secondo le autorità ungheresi hanno votato oltre 2,2 milioni di cittadini.
«Se integrassimo l'Ucraina nell'Unione Europea, integreremmo anche la guerra e non vorremmo stare insieme in una comunità con un Paese che è in guerra e che rappresenta un pericolo imminente per noi. Perché se un membro dell'Unione Europea è in guerra, significa che l'Unione Europea è in guerra e questo non ci piace», ha spiegato Orbán ai cronisti.
Il premier ungherese ha glissato poi su un ipotetico cambiamento di posizione di Budapest nel caso di una tregua tra Russia e Ucraina. «Non c'è un cessate il fuoco», ha tagliato corto. Orban si è poi soffermato sulla questione dei dazi americani, sostenendo che «il problema è che il negoziatore americano è molto forte, i nostri sono piuttosto deboli».
Il risultato annunciato da Orban sulla consultazione sull'Ucraina è relativo al voto espresso da 2,2 milioni di elettori, secondo la stima delle autorità ungheresi. Gli elettori ungheresi sono circa 8,2 milioni su 9,6 milioni di abitanti, con un'affluenza media di poco inferiore al 60% (dati Ifes).
Tra i temi affrontati da Orban anche il Budapest Pride. A un giornalista che chiedeva conto della partecipazione alla marcia di uno dei figli del premier, il politico ungherese ha risposto: «sono tutti adulti, quindi fanno le loro scelte sulla loro vita».
«La ribellione è la posizione dell'Ungheria» sulla migrazione, ha detto ancora Orban. «Abbiamo discusso cento volte su come cambiare e rendere più efficace il regolamento sull'immigrazione e non è successo nulla. Quindi, se vi riunite per fare una bella riunione e fare bei pensieri, non funzionerà mai. L'unico modo per fermarli, come abbiamo fatto noi ungheresi, è che nessuno possa entrare nel territorio ungherese senza avere un permesso dalle autorità ungheresi. Se non si fa così, non funzionerà mai. Suggerisco a tutti i miei colleghi: ribellione, ribellione e ribellione», ha aggiunto, arrivando al vertice dei leader europei.
«Questo è ciò che ha fatto l'Ungheria. Ogni giorno dobbiamo pagare 1 milione di euro perché fermiamo i migranti. Questo è il prezzo della ribellione, ma funziona. È un buon investimento per il nostro futuro. La ribellione è l'unica soluzione», ha proseguito Orban, riferendosi alla multa inflitta dalla Corte di giustizia Ue all'Ungheria per non aver rispettato i suoi obblighi in materia di asilo e migrazione.
09:44
09:44
Bombe russe sul Kherson, un morto e 2 feriti
Una persona è stata uccisa e due sono rimaste ferite la notte scorsa in seguito ad attacchi aerei russi nella regione di Kherson, nell'Ucraina meridionale: lo hanno reso noto funzionari locali.
La vittima è stata segnala nel villaggio di Tavriyske, ha affermato su Telegram il governatore della regione, Oleksandr Prokudin. Da parte sua, l'amministrazione militare di Kherson ha riferito che bombe teleguidate hanno colpito un edificio residenziale, ferendo un uomo di 34 anni.
Inoltre, nel distretto di Korabelny, una donna di circa 70 anni è rimasta ferita in seguito a un bombardamento, ha affermato su Telegram il consiglio comunale di Kherson.
08:07
08:07
Kiev: «Nella notte abbattuti 24 droni russi su 41»
Le forze russe hanno attaccato l'Ucraina la notte scorsa con 41 droni di vario tipo, inclusi i kamikze Shahed, 24 dei quali sono stati abbattuti o neutralizzati dai sistemi di guerra elettronica di Kiev nell'est, nel sud e nel nord del Paese: lo ha reso noto su Telegram l'Aeronautica militare ucraina.
Le principali zone di attacco sono stati i territori di prima linea delle regioni di Donetsk e Kharkiv ed i raid hanno colpito sette località.
Dal canto loro, le difese aeree russe hanno abbattuto la notte scorsa 50 droni ucraini, inclusi due in volo verso Mosca: lo ha reso noto su Telegram il ministero della Difesa russo.
Ventitré velivoli senza pilota sono stati abbattuti nella regione di Kursk, 11 nella regione di Rostov, sei nel Bryansk, tre nel Belgorod, tre nella regione di Mosca - inclusi due che si dirigevano verso la capitale - due nella Crimea occupata e uno ciascuno nella Repubblica di Mordovia e nella regione di Kaluga.
06:00
06:00
Il punto alle 6.00
«Ogni criminale di guerra deve sapere che sarà punito, e che la giustizia può prendere un po' di tempo ma arriva». Lo ha dichiarato Volodymyr Zelensky dopo aver firmato assieme al segretario generale del Consiglio d'Europa, Alain Berset, l'accordo sull'istituzione del Tribunale speciale per il crimine di aggressione contro l'Ucraina, che contiene anche lo statuto che ne regola il funzionamento. «La legge deve parlare più forte delle bombe, è questo il messaggio che la creazione del Tribunale speciale per il crimine di aggressione contro l'Ucraina vuole portare», ha affermato Berset prima di firmare con Volodymyr Zelensky l'accordo che lo istituirà. «Stiamo costruendo un'Europa più forte, basata sulla giustizia», ha aggiunto il segretario generale del Consiglio d'Europa. «L'accordo per il tribunale speciale per il crimine di aggressione contro l'Ucraina firmato oggi è solo in primo passo e la strada è ancora lunga, e ci vorrà impegno affinché ogni criminale di guerra russo affronti la giustizia, incluso Putin», ha dal canto suo dichiarato Volodymyr Zelensky durante il suo intervento davanti all'assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa. «Le persone chiedono a cosa serve un tribunale? Non sarebbe meglio investire in armi? Certo, le armi sono essenziali perché l'aggressore deve perdere, e stiamo lavorando per questo. Le vite degli ucraini devono essere protette, e ringrazio tutti coloro che sostengono la nostra difesa. Ma anche la giustizia è importante perché i criminali di guerra non abbiano alcun posto in cui nascondersi, non in Europa, non altrove. La giustizia pone un principio: nessuna ricompensa per l'aggressione», ha aggiunti il presidente ucraino davanti all'emiciclo pieno e raccogliendo applausi a più riprese.
La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha accolto «con grande favore» l'accordo siglato dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky e dal Consiglio d'Europa per istituire il Tribunale speciale per i crimini di aggressione contro l'Ucraina. «Gli aggressori dovranno affrontare i giudici. E la giustizia prevarrà», ha scritto von der Leyen su X.