Salute

Quando i malori degli atleti sono uno strumento per disinformare sui vaccini

Nell'appuntamento del giovedì con Facta News parliamo di reali malori degli atleti e presunti legami con la vaccinazione anti-COVID
© CdT/Gabriele Putzu
Facta.News
24.03.2022 14:16

La campagna di vaccinazione contro la Covid-19 è stata accompagnata da diversi filoni della disinformazione: di volta in volta ispirati alla presunta insicurezza dei vaccini e i tempi di produzione «troppo veloci», alle notizie di presunti effetti avversi e all’errata lettura dei sistemi di farmacovigilanza, oppure ancora alle varianti causate dal vaccino e alla questione dell’illegittimità del green pass.

Tra questi c’è però anche un altro filone che nei mesi ha avuto particolare successo, complice una serie di eventi che si sono realmente verificati tra il 2021 e l’inizio del 2022: il presunto legame tra i (reali) malori di alcuni atleti e la più o meno recente vaccinazione anti-Covid.

Ripercorriamo il filone passando in rassegna le principali notizie false verificate da Facta.news, cominciando dagli europei di calcio e concludendo con il recente ritiro di Rafael Nadal dal torneo di tennis di Indian Wells. In nessun caso – possiamo già anticiparlo – c’entra la vaccinazione anti-Covid.

Il malore di Eriksen

Il primo malore di uno sportivo che è stato erroneamente collegato alla vaccinazione anti-Covid è quello che, durante gli Europei di calcio, ha colto l’ex giocatore dell’Inter Christian Eriksen. 

Il 12 giugno 2021, nel corso della partita tra Finlandia e Danimarca, Eriksen ha avuto un improvviso malore che l’ha visto accasciarsi sul campo di gioco, immediatamente soccorso dai compagni e dallo staff medico. Le sue condizioni di salute hanno preoccupato giocatori e tifosi, ma la vaccinazione non c’entrava

La dirigenza dell’Inter aveva sin da subito chiarito che il giocatore non era stato né vaccinato contro la Covid-19, né era risultato positivo al nuovo coronavirus. Il malore era dovuto ad un arresto cardiaco. Il 17 giugno 2021 il giocatore si è poi sottoposto ad un’operazione cardiaca che prevedeva l’installazione di un defibrillatore sottocutaneo.

La storia della Fifa e della crescita dei decessi

A novembre 2021 alcuni utenti su Twitter hanno sostenuto che numeri ufficiali forniti dalla Fifa (Fédération Internationale de Football Association) dimostravano un aumento di cinque volte delle morti cardiache dei giocatori di calcio nel corso del 2021. Diversi tweet alludevano ad un presunto nesso con la campagna di vaccinazione.

In realtà, la Fifa ha smentito a Reuters di essere a conoscenza di simili dati e precisato che «nessun caso è stato segnalato in relazione a persone che hanno ricevuto un vaccino anti Covid». 

La fonte della notizia era un articolo pubblicato dal sito isrealiano RTNews e si basava su un confronto tra i dati impostato in realtà in modo errato: come ha spiegato a Afp Jean-Marie Vailloud, cardiologo presso una clinica di riabilitazione di Marsiglia (Francia), l’utilizzo di pubblicazioni online diverse tra loro per costruire un campione va contro la pratica scientifica. 

Afp ha anche contattato il comitato, lanciato dalla Fifa nel 2014, che si occupa di tenere traccia delle morti cardiache improvvise nel calcio. Il comitato aveva spiegato che erano ancora in fase di analisi i dati ufficiali sui decessi cardiaci improvvisi per il 2021, ma di non riscontrare «dinamiche particolari» rispetto agli anni precedenti.

Australian Open… e tutti gli altri

A gennaio 2022, in occasione degli Australian Open e dell’espulsione di Novak Djokovic dal torneo, si è tornati a parlare di sport, malori e presunti legami con il vaccino anti-Covid. Su Facebook era stato più volte condiviso un video che passava in rassegna i malori sofferti da 23 atleti, associandoli più o meno direttamente alla vaccinazione contro il nuovo coronavirus.

Come avevamo raccontato su Facta.news, i malori (reali) mostrati nel video non sono mai stati collegati a presunti effetti avversi da vaccino. 

Facciamo alcuni esempi: per il cestista Keyontae Johnson, che aveva sofferto un malore il 12 dicembre 202o, il legame con la vaccinazione era stato smentito dalla famiglia. Il calciatore Alex Apolinário non è deceduto a causa della vaccinazione: non aveva ricevuto nemmeno una dose. Il tennista Jack Draper che, durante gli Open di Miami dello scorso marzo si era accasciato a terra, era sofferente a causa di un colpo di calore. Stessa motivazione per il calciatore nigeriamo Samuel Kalu, svenuto in campo il 15 agosto 2021.

Al centro della disinformazione sono finiti anche alcuni arbitri. L’arbitro di basket Bert Smith, svenuto durante un match a causa di un coagulo di sangue nei polmoni, non era stato vaccinato: aveva contratto la Covid-19 alcuni mesi prima e, per questo, per la vaccinazione doveva ancora attendere. Per l’arbitro di calcio Charles Bulu, svenuto in campo il 30 marzo 2021, lo staff ospedaliero aveva fatto sapere che si era trattato di un malore dovuto a «cattiva alimentazione, mancanza di sonno, disidratazione e calore eccessivo».

Il caso di Rafael Nadal

Ultimo, in ordine temporale, ad essere finito al centro di contenuti di disinformazione è il tennista Rafael Nadal, che nei giorni scorsi si è ritirato dalla finale dei Masters 1000 di Indian Wells, in California.

Nadal in una conferenza stampa tenuta poco dopo aveva spiegato di aver avuto difficoltà respiratorie e di aver avvertito una sensazione simile a quella di «un ago» all’interno del corpo che causava dolore quando provava a respirare. Alcuni utenti dei social network hanno erroneamente parlato di miocardite associata all’avvenuta vaccinazione.

In realtà, come ha spiegato il 22 marzo su Twitter lo stesso Nadal, le difficoltà respiratorie erano dovute a una «frattura da stress a una costola». La frattura, come precisato dallo staff del tennista, interessa «il terzo arco costale sinistro» ed è stata riscontrata il 22 marzo 2022.

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