Mendrisiotto

Quel forte desiderio d'interrare l'autostrada

Attraversa la regione dagli anni Sessanta, ma più passa il tempo, meno la A2 è tollerata: cinque idee per cambiare le cose
© CdT/Chiara Zocchetti
Stefano Lippmann
26.05.2025 06:00

Caliamoci nei panni di un abitante del Mendrisiotto che, da casa sua, scorga dalla finestra il fondovalle. Che lo si guardi da Rancate, da Vacallo o dalla collina del Penz c’è un dettaglio ricorrente: l’autostrada A2. Una presenza all’incirca dagli anni ‘60 del secolo scorso, quando i primi cantieri cominciarono a tratteggiare il lungo serpente d’asfalto che, di fatto, collega l’Europa. Gli abitanti del Mendrisiotto hanno imparato a conviverci, pur non celando malcontento – soprattutto negli ultimi decenni – per gli aspetti negativi che quest’opera ha giocoforza portato con sé. Pazienza messa a dura prova dalle code e dal traffico, dall’inquinamento atmosferico dettato dai gas di scarico, ma anche dall’impatto delle carreggiate sul paesaggio. Ed è proprio quest’ultimo punto che è tornato alla ribalta negli ultimi anni. Le sensibilità, d’altronde, possono mutare. E cambiano. La stragrande maggioranza della popolazione del Mendrisiotto – e con essa i suoi rappresentanti politici – vuole mettere mano a quella lunga lingua d’asfalto. Perché diciamo questo? Perché se consideriamo le ultime iniziative rese pubbliche – considerando unicamente gli ultimi 5 anni –, il Distretto avrebbe l’autostrada sostanzialmente nascosta: interrata o in galleria.

La collina del Penz

Era il 6 gennaio del 2020 quando, all’interno del Cinema Teatro di Chiasso – durante la tradizionale cerimonia di scambio d’auguri con la popolazione – il sindaco Bruno Arrigoni presentava quella che era stata definita «un’idea geniale». L’architetta Elena Fontana, nel suo lavoro di Master in pianificazione territoriale all’ETH di Zurigo, ha infatti allestito uno studio che ridisegna l’ultimo tratto d’autostrada prima di giungere in Italia: lo spostamento della A2 sotto la collina del Penz, in una galleria di circa 4 chilometri.

Cuore pulsante

È invece del febbraio 2023 la presentazione di un gruppo di esperti, capitanati dall’architetto Elio Ostinelli. L’idea? Far «sparire» la A2 nel suo tratto finale. Il progetto mira a interrare completamente l’autostrada creando al contempo una vasta area verde che ricongiunga il Parco della Valle della Motta con quello delle Gole della Breggia. Gli ideatori del progetto si sono spinti anche oltre e, nell’area verde che potrebbe sorgere, hanno immaginato un palazzo che funga da cuore pulsante della regione: magari «il Municipio del Basso Mendrisiotto» aveva detto allora l’architetto Ostinelli.

La trincea coperta

Un salto in avanti di soli tre mesi – maggio 2023 – ed esce allo scoperto anche il Municipio di Mendrisio, il quale annuncia che «nell’ambito della ricorrenza dei dieci anni dell’aggregazione comunale, intende contattare gli enti preposti per avviare gli approfondimenti progettuali intesi a coprire la trincea dell’autostrada A2 e della ferrovia in località Campagna Adorna». In sostanza si mira a colmare la trincea su una lunghezza di 400 metri, così da formare un’area di circa 47.000 mq. «Tra gli aspetti positivi di questa visione – sottolineava l’Esecutivo – vi sono un’importante riqualificazione del paesaggio, un incremento di spazi a fruizione pubblica e la creazione di un’infrastruttura ecologica di supporto a un corridoio ecologico per flora e fauna locali. La nuova area potrebbe ospitare importanti infrastrutture sportive regionali in sinergia con la zona a destinazione sportiva esistente».

Uno svincolo verde

Le ultime due iniziative sono invece più fresche. È del 10 maggio 2025 la «interrogazione-proposta» del gruppo UDC-UDF in Consiglio comunale a Mendrisio il quale – richiamando una proposta contenuta nel programma elettorale di Tiziano Pasta – ha chiesto al Municipio se abbia mai valutato «un progetto di interramento o copertura dello svincolo autostradale a nord di Mendrisio». I firmatari, nel documento, hanno in particolar modo fatto riferimento ad «altri contesti svizzeri , come quello virtuoso del quartiere Schwamendingen di Zurigo», dove interventi di copertura autostradale «hanno prodotto effetti estremamente positivi per la popolazione e l’ambiente».

Sopra la vita!

Infine, l’ultima: una raccolta firme che mira a coinvolgere tutta la popolazione. L’iniziativa del PLR sottocenerino, unitamente all’associazione LEA, è stata lanciata il 15 maggio, ovvero pochi giorni fa. La petizione s’intitola «Sopra la vita! Sotto l’autostrada» e il suo scopo è quello di chiedere al Consiglio di Stato di farsi portavoce con Berna «per la messa in galleria (o interramento) di più tratti dell’autostrada A2 – senza aumento della capacità – da Bissone a Chiasso con la conseguente riqualificazione territoriale della regione». Per i promotori, quanto proposto, «non è fantapolitica». Anzi – sostengono – è giunto il momento «di recuperare lo spazio perso negli anni ‘70». Il vicepresidente del PLR cantonale Giovanni Poloni, durante la conferenza stampa per il lancio dell’iniziativa, è stato piuttosto chiaro: «Siamo tutti un po’ stufi, e parlo anche per la popolazione del Mendrisiotto, di sentirci dire ‘Non si può fare’». Le idee, le proposte, i progetti – come abbiamo visto – non mancano. Il 6 gennaio del 2020 il sindaco Arrigoni – parlando di quanto immaginato da Fontana – aveva detto che l’idea era seria, pur ammettendo che «forse rimarrà solo un sogno» o «forse la realizzazione la vedranno i nostri nipoti». Affermazioni che si possono ripetere anche oggi.