L'analisi

Quella guerra senza fine e con lo spettro dell'atomica

Il punto sul conflitto tra Russia e Ucraina, ancora irrisolto dopo un anno, della saggista Loretta Napoleoni, esperta di geopolitica
Loretta Napoleoni, saggista esperta di economia, geopolitica e terrorismo; sullo sfondo, Un lanciamissili ucraino spara razzi contro le posizioni russe vicino a Bakhmut, regione di Donetsk
Jona Mantovan
23.02.2023 10:30

Guerra, anno uno. Il 24 febbraio 2022 la Russia dà avvio alla cosiddetta «operazione militare speciale» e invade l'Ucraina. Nel 2023 il conflitto non è ancora risolto. Nonostante le bombe, le macerie, i morti, i feriti. Loretta Napoleoni, saggista esperta di economia e geopolitica, fa il bilancio di uno scontro che ha assunto una dimensione globale, con una scalata di tensione che potrebbe avere conseguenze ancor più catastrofiche, soprattutto dopo che Putin ha iniziato a sventolare lo spettro della bomba atomica. «È stata preannunciata per diversi mesi, soprattutto dall'Occidente e specialmente dagli Stati Uniti. Biden già a Natale (del 2021, ndr.) diceva che la Russia si stava armando, che si stava preparando all'invasione. Il bilancio? È negativo, ma non sorprende, perché sin dall'inizio si capiva che questa sarebbe stata una guerra lunga. La cosa che mi preoccupa, però, è come non sia rimasta isolata. Oggi si è trasformata in una nuova guerra fredda», illustra la 68.enne in collegamento dal Montana, negli Stati Uniti. «Ma attenzione, non si tratta di uno scontro tra i due fronti rappresentanti, da una parte, "libertà capitalismo e democrazia" e, dall'altra, "comunismo e oppressione". No. Questa nuova tensione è tra l'Occidente e il fronte antioccidentale. Una questione seria».

«Il campo di gioco rimarrà più o meno come quello che abbiamo visto finora. Una guerra lunga, d'attrito - aggiunge la saggista -. Che la Russia potrebbe anche vincere, millimetro per millimetro. Perché dobbiamo parlarci chiaro e non nasconderci dalla realtà: se guardiamo la mappa e la confrontiamo con l'obiettivo di Vladimir Putin... beh, in un certo senso l'ha raggiunto. Ha preso tutto quel che voleva».

Napoleoni richiama quella zona «cuscinetto» tanto voluta dallo zar. Prima Crimea e Donbass, poi tutta la «cintura» a est dell'Ucraina. «Questa striscia oramai è tutta russa. E l'unica cosa che potrebbe far cambiare radicalmente la situazione, farci entrare in un nuovo paradigma completamente diverso da quello che stiamo vedendo adesso, è l'uso di un'arma tattica nucleare». Per l'analista, sembrerebbe questione di tempo. «D'altronde, è un anno che se ne parla. E che cosa succederebbe? Se provassimo a metterci nella mente di Putin, questo parrebbe proprio l'unico modo per sbloccare questa guerra».

Il sogno di Putin

L'Occidente, secondo le stime di Napoleoni, di fronte a un atto bellico di questa portata resterebbe del tutto spiazzato. «E molto probabilmente non farebbe nulla, non reagirebbe. Ci sarebbe molta esitazione. Il protocollo vuole che a un attacco nucleare si risponda con un attacco molto più potente, da distruzione totale. Non credo che succederà». 

Putin? È un megalomane, certo. Ma mi sembra chiaro che non potrà mai ricreare l'Unione Sovietica, sarebbe una cosa da pazzi. E non mi sembra che sia un pazzo. Non si arriva a quel livello, non esiste proprio

Quale sarà, però, il disegno, il «sogno» di Putin? Cosa vorrà davvero il presidente della Federazione Russa? «È un megalomane, certo. Ma mi sembra chiaro che non potrà mai ricreare l'Unione Sovietica, sarebbe una cosa da pazzi. E non mi sembra che sia un pazzo. Non si arriva a quel livello, non esiste proprio. Si parla anche di un'espansione a ovest, magari verso la Polonia. Ma in quel caso saremmo di fronte a un nuovo Hitler. A parte il fatto che sarebbe assurdo, perché la Polonia è nella NATO, l'Organizzazione del Trattato dell'Atlantico del Nord che raggruppa 30 Paesi in ottica di una collaborazione nella difesa. Tuttavia, non mi sembra che ci troviamo in una situazione di questo tipo».

L'esperta sostiene che il punto di vista occidentale sia perlomeno deformato dalla retorica costruita attorno a questo conflitto. «Si sottolinea sempre come questo sia il grande nemico. Però non mi sembra che Putin faccia gli stessi discorsi che faceva Hitler. Non mi sembra che abbia idea di arianizzare l'Europa. Di sicuro, però, vorrebbe ricostituire quella zona cuscinetto che è chiaramente sovietica. Fin dall'inizio era lampante che non gradiva i missili della NATO sul confine russo con l'Ucraina».

La Cina sostiene la Russia. E non dimentichiamoci del detto "il nemico del mio amico è anche il mio nemico"

Il ruolo della Cina

Nel campo di battaglia globale, poco oltre la Russia, c'è la Cina. Un'altra superpotenza che sta facendo i conti con una politica sempre più ostile da parte di Washington. «Non si metterà a mediare a favore degli Stati Uniti, visto l'attacco ai suoi interessi commerciali». Per Napoleoni, sono «sostenitori della Russia». E aggiunge: «Non dimentichiamoci che "il nemico del mio amico è anche il mio nemico". Dobbiamo riconoscere come oggi sia una potenza mondiale, la più grande economia del mondo. È probabile che siano ai massimi livelli anche dal punto di vista militare». 

Vero, non si invade una nazione straniera come ha fatto Putin, però non si reagisce nemmeno nel modo in cui abbiamo reagito noi, come Occidente. Dovevamo cercare una mediazione. Dovevamo portare all'interno di questa mediazione tutte le nuove potenze

L'Occidente

L'esperta torna poi sulla questione occidentale. «Non si invade una nazione straniera come ha fatto Putin. Però non si reagisce nemmeno nel modo in cui abbiamo reagito noi, come Occidente. Dovevamo cercare una mediazione. Dovevamo portare all'interno di questa mediazione tutte le nuove potenze. Dovevamo avere — incalza Napoleoni — tutti dalla nostra parte. E la nostra parte avrebbe dovuto essere quella di rappacificare il tutto, di trovare una soluzione pacifica, non di entrare subito in guerra, come se niente fosse».

Il paragone con il passato è presto fatto: «A volte ho l'impressione che quello che sta succedendo sia l'anticamera di quanto successo nella prima guerra mondiale e nella seconda guerra mondiale. Una situazione che sfugge di mano perché non si fa politica, si fa solo propaganda. Oppure ci si comporta con istinti personali». Per la nostra interlocutrice, mettendo fianco a fianco Putin e Biden è come avere di fronte a sé «due adulti che si detestano. Ma sono capi di superpotenze mondiali». La stessa retorica che c'era durante la Guerra fredda, insomma. «E sono sufficientemente anziana per ricordarmi di queste cose», esclama. 

L'uso dell'atomica da parte di Putin è così scioccante che potrebbe risvegliarci da questo sogno assurdo che stiamo facendo, quello di vincere una guerra del genere

L'incubo dell'atomica

La situazione di stallo potrebbe andare avanti ancora a lungo, con i due fronti che alimentano gli scontri investendo risorse, personale e enormi quantità di denaro. «Proprio per questo l'uso dell'arma atomica strategica da parte di Putin è così scioccante che, esattamente com'è successo per Hiroshima e Nagasaki, potrebbe dare proprio uno shock al sistema. Potremmo risvegliarci da questo sogno assurdo che stiamo facendo, quello di vincere una guerra del genere. O della grande enfasi che è stata messa nella retorica del combattimento per la propria patria o, peggio ancora, dell'eroismo della guerra. A quel punto, magari, ci renderemo conto di che cos'è veramente la guerra. A quel punto si cercherà una mediazione». Lo sguardo di Napoleoni vaga verso l'alto. E, dopo una breve pausa, scuote il capo e sorride: «Lo so, è una lettura che molti potrebbero criticare. Perché, istintivamente, verrebbe da dire "Tu hai distrutto la mia città? Ora io ti distruggo del tutto!". Però non credo che l'Occidente farà davvero così».

Immaginare uno scenario in cui la NATO decida di attaccare la Russia? Per carità, non ci posso nemmeno pensare

«C'è questa idea assurda di un conflitto, di una guerra totale, di una terza guerra mondiale che potrebbe portare l'Ucraina a far parte dell'Occidente», incalza infine l'esperta, che riprende con un sonoro «È assurdo, è assurdo! Una terza guerra mondiale, o comunque una partecipazione della NATO o dell'Occidente a un conflitto del genere porterebbe alla distruzione totale dell'Ucraina. Totale! E certo, porterebbe anche alla nostra distruzione, perché poi ci sarebbe una scalata nucleare. Immaginare uno scenario in cui la NATO decida di attaccare la Russia? Per carità, non ci posso nemmeno pensare».