Luganese

Quindici voti: e la casa anziani svanisce

Val Mara: vincono i contrari al progetto a Melano – Capriasca: larga maggioranza a favore della vendita della ex casa comunale di Lugaggia
La casa anziani avrebbe dovuto sorgere sul terreno al centro. © CdT/Gabriele Putzu
Giuliano Gasperi
09.06.2024 15:45

Un risultato largo da una parte, uno stretto, strettissimo, dall’altra. Strette di mano e fair play politico da una parte, amarezza e nervosismi dall’altra. Situazioni opposte, oggi, a Capriasca e Val Mara. Partiamo dal Comune del Basso Ceresio, dove la popolazione era chiamata a decidere se investire o meno 650 mila franchi per la progettazione di massima della nuova casa anziani nel cuore di Melano (sul terreno al centro della foto) e di un’autorimessa interrata. Favorevoli: 564. Contrari: 579. Quindici voti di differenza. Dodici le schede bianche, otto quelle nulle. «Li abbiamo ricontati mille volte...» esordisce il sindaco Jgor Zocchetti. «Che dire... Ne prendiamo atto: il popolo è sovrano. Spero che non succederà ogni volta che proporremo un nuovo progetto, altrimenti non so dove andremo a finire. Intanto, per questo sono stati spesi 370 mila franchi che finiscono nel nulla, come gli anni spesi in discussioni e pianificazioni». Zocchetti lancia poi un messaggio ai referendisti: «Ora ci dicano su quale terreno dobbiamo costruire questa casa anziani, consci del fatto che ci vorrà parecchio tempo e che probabilmente, nel frattempo, sarà Riva San Vitale ad accogliere il progetto». «Non sta a me dire come e dove realizzare la struttura - replica Antonio Casellini, membro dei contrari nonché ex municipale - ma le soluzioni alternative ci sarebbero. Tre: un terreno comunale vicino al campo sportivo di Melano, un altro in zona lido e un altro ancora, di proprietà privata, a monte della A2, dove tempo fa era stato promosso un progetto edilizio speculativo. Non dico che sia facile: bisogna ripartire da zero». Casellini, da municipale, era stato favorevole all’ubicazione bocciata oggi. «Certo, ma io e i colleghi di allora abbiamo peccato di superficialità scartando troppo presto le possibili alternative. Quando ho visto quest’ultimo progetto mi sono detto: no, qui c’è qualcosa che non funziona, bisogna fermarsi. Molte mamme erano arrabbiate, perché il vicino parco giochi sarebbe stato confinato in una curva e non sarebbe più stato bello come quello attuale. E poi quell’area, in fondo, è la piazza di Melano: un luogo di aggregazione. Per la casa anziani serve un luogo con una migliore accessibilità e con spazi per eventuali ampliamenti». I contrari hanno avuto la meglio per una mancata di schede. «L’importante è che siano di più delle altre, ma mi aspettavo uno scarto maggiore: si sono mobilitati in tanti».

Tutto molto più sereno e prevedibile a Capriasca, dove la popolazione ha approvato la scelta del Consiglio comunale di provare a vendere all’asta l’ex casa comunale di Lugaggia, dove aveva sede la Polizia Torre di Redde, per poco meno di un milione di franchi. I sì sono stati 1.572, i no 1.124. «Sapevamo che sarebbe stato difficile» ricorda Zeno Casella, del comitato referendario. «Il fronte dei favorevoli era molto ampio, ma noi comunque ci credevamo e la campagna è stata interessante, mobilitando una buona fetta della popolazione. Inoltre, crediamo che il dibattito che ne è scaturito possa essere costruttivo e utile per il futuro, quando si tornerà a parlare della politica immobiliare del Comune. Allora il Municipio non potrà non tener conto di questo risultato. Ci saranno insomma altre battaglie da fare: non per forza per impedire delle vendite, ma in generale per la valorizzazione del nostro patrimonio immobiliare». Gianni Baffelli, coordinatore del fronte favorevole, porge la mano agli avversari: «Ci tengo a complimentarmi anche con loro, perché il dibattito è stato davvero importante ed ha arricchito ambedue le parti. Noi potevamo considerarci favoriti, sì, ma ci attendevamo un risultato più consistente da parte dei referendisti». Che hanno già proiettato la discussione nel futuro. «L’abbiamo detto e ridetto, noi non siamo per svendere a tutti i costi» risponde Baffelli. «Vendiamo quello che è davvero necessario vendere, perché non si sa cosa farne, altrimenti teniamo l’immobile e cerchiamo di valorizzarlo. Come Casa Cattaneo a Lugaggia, che vorremmo sistemare e mettere a disposizione della collettività».