Il caso

Quittok: lasciare il lavoro in diretta social diventa una tendenza

Il fenomeno è sempre più in voga su TikTok tra giovani e giovanissimi – Cerchiamo di capire come mai
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Irene Solari
30.03.2023 17:05

Su TikTok i gesti – anche banali – che si trasformano in nuove tendenze virali sono all’ordine del giorno. Come l’ultima in ordine di tempo che sta spopolando sul web: il #Quittok, parola creata dall’unione tra il termine inglese «quit» (lasciare) e «tok». Già, perché sono moltissimi i giovani che stanno cavalcando d’onda di questo trend, lasciando il lavoro o presentando le proprie dimissioni in diretta sul social. Raccogliendo, va da sé, una pioggia di «mi piace» e commenti. Vediamo insieme di cosa si tratta.

Giovani e giovanissimi

Tantissimi. E, soprattutto, giovanissimi. È per questo che la tendenza del Quittok colpisce molto: a decidere di lasciare di punto in bianco il lavoro e di renderlo uno spettacolo da social sono i Millenial e i ragazzi della GenZ. Il procedimento è semplice: filmare e condividere su TikTok l’esatto momento in cui si decide di consegnare le proprie dimissioni, che siano cartacee, virtuali o anche via Zoom. Con l’aggiunta, naturalmente, dell’hashtag #Quittok. E voilà: il gioco è fatto. Il tempo di un click e le visualizzazioni, accompagnate dai «mi piace» non tardano ad arrivare. E i numeri – come riporta Wired – non sono da poco, tanto da rendere questo fenomeno una vera e propria tendenza virale su TikTok.

Una tendenza involontaria

A lanciare, forse anche inconsapevolmente, questa moda era stata una giovane influencer australiana, Christina Zumbo. Lo scorso settembre la donna aveva infatti deciso di riprendere e di condividere su TikTok quello che sarebbe stato il primo di lunga serie di contenuti postati sotto il vessillo del Quittok. In sostanza, nel breve video si vedeva Zumbo premere sul tasto «invia» per spedire la propria mail di dimissioni. Un successo tanto immediato quanto inaspettato. Il pubblico di TikTok ha mostrato di apprezzare il gesto di Zumbo: oltre 53.000 «mi piace» e quasi 3.000 commenti sono piovuti sul suo profilo. E la donna è stata la prima a rimanerne sorpresa, come lei stessa ha dichiarato ai microfoni della BBC: «Non avevo idea che così tante persone avrebbero visto, raccontato e condiviso le proprie storie, o la loro paura di lasciare il loro attuale posto di lavoro, o il loro forte desiderio di fare quello che ho fatto io. È sempre sorprendente il senso di comunità che provi se ti apri a mostrare una vulnerabilità reale e riconoscibile online». Un altro esempio è dato dalla statunitense Marisa Jo Mayes: sempre la stessa trafila e sempre numeri da capogiro. Oltre 200 mila like e un video che entra tra i contenuti con più visualizzazioni di TikTok. Mayes – prima di licenziarsi – era una creatrice di contenuti TikTok che usava la piattaforma «come sfogo divertente e creativo» per «combattere» la propria infelicità relativa al lavoro.

Le ragioni

Già, perché sembra proprio esserci l’infelicità lavorativa dietro all’esplosione di questa nuova tendenza. Sempre più giovani starebbero dimostrando la propria insoddisfazione verso il loro impiego grazie al gesto reso social. Senza considerare che, spesso, i creatori dietro ai video di Quittok sono dei nativi digitali, per i quali la normalità è condividere qualsiasi gesto sui social. «È così che questa generazione ha esperienze, è come hanno imparato ad essere nel mondo», ha confermato la terapeuta Tess Brigham alla BBC. «Se cresci abituato a registrare e condividere cose, perché non dovresti condividere questi momenti più grandi e significativi nel tempo?». Dimissioni incluse. Ma non solo. Sulle nuove generazioni peserebbero anche altri fattori. Come lo smart working in tempo di pandemia che ha portato i giovani lavoratori a fare attenzione alla salute mentale e alla creazione di ambienti lavorativi positivi. Fattori che contribuiscono a voler rendere pubblico e social il gesto delle dimissioni.

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