Ricky Petrucciani e il selfie con Tom Cruise: «Almeno ho fatto qualcosa alle Olimpiadi»
Tom Cruise è stato la star indiscussa della cerimonia di chiusura dei Giochi Olimpici, protagonista del simbolico passaggio di consegne tra Parigi e Los Angeles, prossima città ospitante delle Olimpiadi nel 2028. Dopo essersi calato dall'alto dello Stade de France sulle note dell’iconica sigla di Mission: Impossible, planando tra gli atleti festanti e stringendo loro la mano, si è volentieri fatto accogliere dall'ovazione del pubblico. Tra questi c'era Ricky Petrucciani.
L'atleta – rientrato in Ticino senza avere partecipato, suo malgrado, alla staffetta mista 4x400m – è tornato a Parigi per la cerimonia di chiusura. «Sono stato invitato. All'inizio non ero tanto convinto, poi ho deciso di andarci, anche perché a Tokyo non avevo partecipato né all'apertura né alla chiusura dei Giochi. Ho preso parte alla sfilata degli atleti. Poco prima della fine, mi sono detto "quasi quasi torno al villaggio e mangio qualcosa". Ma l'amico con cui mi trovavo ha insistito per restare». I due si sono quindi spostati dall'altra parte dello Stade de France. «In quel momento è apparso sul maxischermo Tom Cruise. Mi sono domandato dove fosse. Mi ha risposto il mio amico: "Esattamente sopra di noi". Abbiamo pensato che calandosi da lì, sarebbe finito direttamente sul palco, invece è sceso in mezzo alla folla e io ho colto l'attimo». Petrucciani ha fatto partire la videocamera del telefono: «Mi sono detto "magari si ferma e riesco a tirare fuori il selfie della serata". E così è stato».
Il momento è stato immortalato anche dalle videocamere ufficiali dell'evento, e in men che non si dica l'immagine è finita su tutte le TV del mondo. «Ho ricevuto una miriade di messaggi da tutti i miei amici», ammette il 24.enne. Che con ironia commenta: «Almeno ho fatto qualcosa alle Olimpiadi di Parigi».
Petrucciani si rammarica di non avere raggiunto Parigi la sera prima, quando il suo idolo Steph Curry ha regalato la medaglia d'oro al Team USA. «Quando ha deciso di chiudere la partita nell'ultimo tempo, sono impazzito. È uno dei giocatori più forti del mondo. Mi sono mangiato le mani, avrei tanto voluto conoscerlo».
«Ti vedremo a L.A. 2028?», domandiamo infine al ticinese. «L'obiettivo è questo, ma che vada in modo completamente diverso rispetto a Parigi». Poi, torna ironico: «Magari sarò a Hollywood anche prima, se Tom decide di invitarmi per una comparsata in Mission: Impossible».
Le olimpiadi di Ricky Petrucciani
Il ticinese, il 28 luglio, aveva staccato il quarto tempo nella prova cronometrata sui 400m a Losanna, ultima possibilità per ottenere il biglietto per i Giochi, ma era comunque stato selezionato per gareggiare nella staffetta mista 4x400m della rassegna a cinque cerchi. Per il 24.enne si trattava della seconda presenza olimpica dopo quella di tre anni fa a Tokyo, dove aveva corso i 400m. Il 1. agosto, poi, l'amaro verdetto: l’allenatore Kenny Guex ha deciso di schierare Charles Devantay e Lionel Spitz al fianco di Giulia Senn e Yasmin Giger.
Devantay, Senn, Spitz e Giger hanno corso in 3’12”77 – nuovo record svizzero –, un tempo più alto di poco più di 1” per l’accesso alla finale. La batteria in cui erano inseriti gli elvetici è stata vinta dagli Stati Uniti con il nuovo record del mondo in 3’07”41. E quindi Petrucciani, selezionabile per un’ipotetica finale da riserva, non ha avuto la possibilità di gareggiare sulla pista di Parigi 2024.