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Sanzioni alla Russia, la Svizzera fa già abbastanza

Ne è convinto il Consiglio nazionale che ha bocciato una mozione che chiedeva al governo di aderire alla task force multinazionale Repo
© KEYSTONE / PETER KLAUNZER
Ats
17.04.2024 10:07

La Svizzera fa già abbastanza circa le sanzioni contro la Russia. Ne è convinto il Consiglio nazionale che ha bocciato stamane - 101 voti a 80 - una mozione che chiedeva al governo di aderire alla task force multinazionale Repo (Russian Elites, Proxies and Oligarchs).

Questa bocciatura non rappresenta una vera sorpresa: in commissione, la mozione era stata accolta con un solo voto di differenza (12 a 11).

Stando all'autrice dell'atto parlamentare, Franziska Ryser (Verdi/SG), la Svizzera ha una particolare responsabilità per quanto attiene ai patrimoni russi, vista l'importanza del nostro Paese quale centro del commercio internazionale di materie prime.

La Svizzera dovrebbe insomma impegnarsi maggiormente per garantire un'applicazione sistematica delle sanzioni contro Mosca. A parere della sangallese, un'adesione a Repo - organismo creato dal G7 - consentirebbe un migliore scambio di informazioni e un migliore coordinamento con gli altri Paesi che applicano le sanzioni.

Per i contrari, che hanno fatto proprio il parere negativo del governo, la collaborazione con la task force sta funzionando in modo soddisfacente, come dimostrano tra l'altro gli importanti patrimoni congelati in Svizzera, mentre un'adesione formale potrebbe far perdere alla Svizzera la sua autonomia in materia di politica delle sanzioni.

Inoltre, le ripercussioni sui buoni uffici, sulla protezione dei dati legati alle sanzioni e le ripercussioni giuridiche derivanti da un'eventuale adesione sono ancora troppo poco chiare.