Cinema

Sciopero nel cinema, il LFF: «Segnale sulle problematiche che affliggono il settore»

Il direttore artistico del Locarno Film Festival, Giona A. Nazzaro: «Confidiamo in un confronto costruttivo e nella ricerca di tutte soluzioni sostenibili in grado di permettere di superare le attuali sfide e garantire un futuro migliore a tutte le categorie professionali»
© KEYSTONE (AP Photo/Mark J. Terrill)
Red. Online
14.07.2023 16:41

È il più grande sciopero degli attori di cinema e TV a Hollywood in 40 anni. Una protesta che si salda a quella degli sceneggiatori, che hanno incrociato le braccia a maggio per la prima volta dopo 63 anni. I volti del piccolo e grande schermo si sono uniti ai colleghi scrittori nei picchetti che da inizio maggio paralizzano l'industria dello spettacolo statunitense. E il mondo del cinema in Ticino prende posizione, con un commento del direttore artistico del Locarno Film Festival, Giona A. Nazzaro: «Abbiamo sempre riconosciuto e celebrato il valore e l'importanza fondamentale del lavoro di tutti i professionisti dell’industria cinematografica e comprendiamo e sosteniamo la necessità di rivendicare i loro diritti sindacali e sensibilizzare l’opinione pubblica sulle attuali condizioni di lavoro e ripartizioni dei benefici che ne derivano. Lo sciopero del SAG-AFTRA è un segnale inequivocabile che richiama l'attenzione sulle problematiche che affliggono il mondo del cinema contemporaneo».

«Siamo consci dei risvolti negativi che la situazione in California potrebbe avere sugli impegni lavorativi degli attori e la stiamo monitorando attentamente», si legge in un comunicato del Festival, la cui 76. edizione avrà luogo dal 2 al 12 agosto.

Il Locarno Film Festival «auspica il raggiungimento di un accordo soddisfacente che tenga conto delle legittime preoccupazioni di tutte le parti coinvolte permettendo di promuovere un ambiente di lavoro sicuro e sostenibile nel rispetto pieno del lavoro, della creatività e dei benefici da esso derivanti». Anche perché tra i valori del Festival c'è «a promozione e valorizzazione del lavoro di tutte le categorie professionali coinvolte nella realizzazione di un’opera cinematografica».

«Confidiamo in un confronto costruttivo e nella ricerca di tutte soluzioni sostenibili in grado di permettere di superare le attuali sfide e garantire un futuro migliore a tutte le categorie professionali impegnate nella creazione audiovisiva», conclude quindi il direttore artistico di Locarno, che promette di «continuare a offrire un palcoscenico ai film e agli artisti impegnati nel promuovere la creatività, la diversità e l'innovazione nel cinema in tutte le sue forme nel rispetto pieno degli accordi sindacali e della persona».

Il sindacato SAG-AFTRA tutela 160.000 attori e altre figure professionali del piccolo e grande schermo. Al centro delle rivendicazioni del sindacato, che aveva indetto un primo sciopero degli attori nel 1960 a Hollywood, vi è una maggiore retribuzione dei professionisti del settore, messa in crisi dall'avvento dello streaming, nonché dalle garanzie in relazione all'intelligenza artificiale, che potrebbe vanificare il lavoro di molti grazie alla sua capacità di creare sceneggiature e di replicare le voci di attori.

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