Tensioni

Scontri in Kosovo: feriti 34 militari KFOR

I militari sono rimasti feriti nei gravi scontri fra truppe NATO e dimostranti serbi a Zvecan, nel nord del Paese
© EPA/GEORGI LICOVSKI
Ats
29.05.2023 21:10

(Aggiornato alle 23.06) Sono 34 i militari feriti in Kosovo, tra cui italiani, ungheresi e moldavi. Quattordici sono militari italiani appartenenti al 9° Reggimento Alpini, indica il ministero della difesa di Roma.

Quest'ultimo spiega in una nota che «nella mattinata odierna sono proseguite le proteste della popolazione kosovaro-serba nelle città di Mitrovica Nord, Zvecan, Zubin Potok e Leposavic, nel tentativo di impedire l'insediamento nelle sedi istituzionali dei sindaci kosovari-albanesi eletti il 26 aprile (votazione boicottata dalla popolazione serba del Kosovo)».

«La KFOR (Kosovo Force) è intervenuta come forza d'interposizione tra la popolazione serbo kosovara e la Kosovo Police, giunta sul posto per consentire l'insediamento dei sindaci. Nel pomeriggio le proteste a Zvecan sono diventate violente e intorno alle 16.50 il lancio di molotov, con all'interno chiodi, petardi e pietre, ha provocato feriti tra le forze militari della KFOR. Al momento la situazione rimane tesa con le forze di KFOR presenti sul luogo a contatto con i facinorosi», spiega il ministero.

Vucic accusa: «KFOR non ha difeso i serbi nel nord»

Il presidente serbo Aleksandar Vucic ha accusato la KFOR, la Forza NATO in Kosovo, di non aver difeso la locale popolazione serba, nonostante le garanzie date.

Parlando in serata in un intervento in diretta televisiva, Vucic ha al tempo stesso ritenuto responsabile la KFOR di aver consentito l'appropriazione illegale delle municipalità serbe nel nord del Kosovo da parte della componente albanese e dei nuovi sindaci di etnia albanese eletti in elezioni «illegittime» il 23 aprile scorso.

Nel suo intervento il presidente – scuro in volto e con tono perentorio – ha illustrato con precisione una cronistoria degli eventi odierni nel nord del Kosovo, in particolare a Zvecan, uno dei quattro maggiori Comuni a maggioranza serba, teatro dei violenti scontri conclusisi con un bilancio di decine di feriti sia fra i dimostranti serbi che tra i militari della KFOR.

Stando a quanto riferito dal presidente, sono stati 52 i manifestanti serbi feriti, uno dei quali raggiunto da colpi di kalashnikov sparati da un agente della polizia speciale kosovara. Tre dei feriti sono in condizioni gravi – ha affermato.

Vucic – alla luce della situazione di alta tensione interetnica – ha lanciato al tempo stesso un appello ai serbi nel nord del Kosovo a non entrare in conflitto con le truppe della KFOR.

Egli ha anche confermato l'invio di truppe al confine con il Kosovo: «abbiamo dislocato le nostre forze laddove riteniamo che sia necessario. Le andremo a visitare questa notte. Non tollereremo violenze etniche contro il popolo serbo», ha detto il presidente.

A Zvecan situazione calma, ma KFOR presidia il Municipio

In tarda serata la situazione a Zvecan, la città del nord del Kosovo teatro dei violenti scontri di oggi tra dimostranti serbi e militari della KFOR, era tornata tranquilla. Come riferito dai media a Belgrado i manifestanti si sono in larga parte ritirati, anche se la sede del Comune resta massicciamente presidiata dalle truppe della Forza NATO. I soldati della KFOR presidiano ugualmente i Municipi di Zubin Potok e Leposavic, altri due Comuni del nord a maggioranza serba interessati anch'essi dalla recente elezione di nuovi sindaci di etnia albanese, invisi alla popolazione serba locale. Nuove proteste dei serbi sono state annunciate per domani.