Il caso

Se il film di Barbie ha «prosciugato» le scorte di vernice rosa

Lo confessano la regista e la scenografa: la pellicola avrebbe aggravato una situazione già resa difficile dalle pandemia e dal maltempo
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Red. Online
05.06.2023 22:00

Il mondo ha esaurito il rosa. La vernice di questo colore è diventata introvabile. Una mancanza strana, ma che sta interessando tutto il globo. E che, soprattutto, ha un unico «colpevole»: il film di Barbie, in uscita a luglio, con protagonista Margot Robbie. No, non è uno scherzo. Ad aver fatto presente la situazione è stata Sarah Greenwood, la scenografa della pellicola. Come si legge sui media internazionali, la costruzione di Barbieland, il magico mondo di Barbie, rigorosamente rosa, ha infatti portato a una carenza di vernice. Basti pensare a tutte le costruzioni a grandezza naturale ispirate alla casa dei sogni della bambola, dipinte del solo e unico colore simbolo del marchio. 

Case, strade e lampioni rosa

Partiamo dal principio. Come dicevamo, la rivelazione è stata fatta «in casa». A sputare il rospo, infatti, è stata la scenografa. Ma non solo. Accanto a lei, durante un'intervista con la rivista Architectural Digest, c'era anche Greta Gerwig. La regista dell'attesissima pellicola. Interpellate sulla costruzione del regno di Barbie, le due non hanno nascosto le condizioni di penuria di vernice rosa, causate dal loro stesso prodotto. Le case di Barbieland, come dicevamo, sono state infatti colorate di un rosa «quasi interamente fluorescente». E lo stesso «look» è stato scelto anche per dipingere le strade e persino i lampioni utilizzati sul set. Portando, va da sé, alla penuria. 

Non c'entra solo Barbie

La notizia ha fatto rapidamente il giro del mondo. In un primo momento, però, senza che venissero troppi dati a supporto. Successivamente, con l'intervento al Los Angeles Times di Lauren Proud, vicepresidente del marketing globale di Rosco, nonché azienda produttrice della stessa vernice utilizzata nella pellicola di Greta Gerwig, è stato possibile fare finalmente il punto della situazione. Delineando, con maggiore chiarezza, il problema. E soprattutto i colpevoli.

Come spiega la donna, infatti, per il film di Barbie si è davvero utilizzata tutta la vernice rosa a disposizione. Ma c'è un però. A detta della vicepresidente, è sbagliato puntare il dito unicamente contro la pellicola che anzi, è stata realizzata in un periodo in cui gli effetti del Covid-19 sulla catena di approvvigionamento globale erano ancora piuttosto evidenti. Come tutti ricorderemo, durante la pandemia, diversi prodotti sono diventati introvabili. Complice, poi, la guerra in Ucraina iniziata nel 2022, la situazione su molti fronti non è migliorata. Tempistiche sbagliate, potremmo dire.

Tuttavia, secondo Lauren Proud, in questo caso, oltre agli effetti del Covid-19, a pesare ulteriormente sulla carenza di vernice rosa è stato anche il maltempo. All'inizio del 2021, il Texas è stato colpito da condizioni meteorologiche estreme, che avrebbero danneggiato proprio i materiali vitali utilizzati per creare la vernice. 

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Come un giocattolo

Come si vede dal trailer del film, la città di Barbie (Barbieland) ricorda davvero, nei minimi dettagli, le case rosa con cui giocano ogni giorno tantissime bambine in tutto il mondo. Non a caso, in un'altra intervista, Greta Gerwig aveva dichiarato che il suo team ha scelto appositamente di dipingere a mano il set proprio per garantire un effetto simile a quello dei giocattoli. Più «tattile», per dirla con le parole della regista. Di più, secondo la donna, la tonalità di colore scelta era particolarmente brillante per non far dimenticare agli spettatori quale sia il punto di forza – nonché di riconoscimento – di Barbie. Vale a dire, proprio il colore rosa. 

Scegliere di utilizzare una tonalità così accesa, inoltre, avrebbe contribuito ad amplificare l'effetto «fanciullesco», a detta di Greta Gerwig. «Volevo che i rosa fossero molto accesi e che tutto fosse quasi eccessivo. Non volevo dimenticare ciò che mi ha fatto amare Barbie da bambina». 

Tra contenti, ironici e delusi

La notizia, da una parte, è stata presa con leggerezza. L'annuncio stesso fatto dalla regista e dalla scenografa, dopotutto, non aveva toni particolarmente allarmisti e preoccupati. Anche Lauren Proud, parlando con il Los Angeles Times, aveva ironizzato, dicendo: «Ci hanno ripulito dalla vernice».

Non sorprende, dunque, che il pubblico, soprattutto femminile, sui social sia sembrato addirittura entusiasta dalla notizia. Come se l'amore per il rosa e per Barbie fosse così sconfinato da tralasciare il problema – concreto – dell'attuale penuria di vernice rosa nel mondo intero. «Quindi state dicendo che il set di Barbie ha causato una carenza internazionale di vernice rosa? Ho bisogno di vedere quel set di persona, morirò letteralmente», scrive per esempio una ragazza. Commenti come il suo, su Twitter, sono centinaia. 

Qualcuno, invece, commenta la natura stessa della notizia. «Grazie per avercelo fatto sapere. Effettivamente questa notte non riuscivo a dormire perché mi chiedevo se la vernice rosa fosse o meno in pericolo». Qualcun altro, invece, scrive, ironizzando: «Sicuramente questo è il primo problema del mondo, adesso». 

Ma tra ironici ed entusiasti, non mancano anche le persone incredule. E, per certi versi, deluse. «Che spreco di vernice», osserva un utente. E ancora «Nessuno di questi personaggi coinvolti nella realizzazione del film dovrebbe fingere, in futuro, che gli interessi l'ambiente». 

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