Berna

Sì ai 5 milioni per Blatten, ma per Rösti resta «un evento eccezionale»

Via libera definitivo all’aiuto straordinario per gli abitanti del comune della Lötschental travolto dalla frana - Anche la Camera del popolo ha approvato la modifica di legge per stanziare il contributo urgente - In aula i deputati si interrogano su come gestire casi analoghi – Il direttore DATEC: «Fenomeno raro»
©MICHAEL BUHOLZER
Francesco Pellegrinelli
13.06.2025 06:00

Dopo il via libera del Consiglio degli Stati, anche il Consiglio Nazionale, ieri, ha dato luce verde al contributo di solidarietà di 5 milioni di franchi per gli abitanti di Blatten, colpiti lo scorso 28 maggio dalla catastrofe naturale che ha spazzato via il villaggio della Lötschental. Il credito urgente proposto venerdì dal Consiglio federale è stato stanziato e discusso per direttissima all’interno di una sessione straordinaria che ha visto entrambe le Camere del Parlamento, a distanza di 48 ore, approvare all’unanimità la proposta di legge. Per quanto l’esito fosse scontato, il dibattito al Nazionale, durato un’ora, ha chiarito alcuni aspetti relativi all’impiego del contributo finanziario ma soprattutto ha permesso di avviare alcune riflessioni in prospettiva futura. In particolare, la presenza del Consigliere federale Albert Rösti ha offerto l’occasione per discutere del carattere eccezionale (o meno) dell’evento, e quindi per interrogarsi su un eventuale maggiore impegno della Confederazione in situazioni analoghe.

Sulla scia della proposta del «senatore» ticinese Fabio Regazzi (Centro) di istituire un fondo nazionale per le catastrofi naturali, è intervenuto il consigliere nazionale necastellano Damien Cottier (PLR). Il quale ha dapprima chiarito che «è la prima volta che la Confederazione concede un aiuto diretto per una catastrofe naturale nell’ambito di una legge d’urgenza e che, pertanto, è necessaria l’adozione di una legge federale urgente». Dopodiché, Cottier ha sottolineato come eventi simili a quello di Blatten potrebbero verificarsi nuovamente in futuro, anche a causa dei cambiamenti climatici. «Gravi catastrofi hanno già colpito il nostro Paese negli ultimi anni. Potremmo quindi chiederci – ha aggiunto Cottier – se anche in questi casi non fosse possibile prevedere o concepire un intervento della Confederazione». Pur senza avanzare proposte concrete, il deputato del PLR ha inoltre sottolineato la necessità che la Confederazione si interroghi su come intenda affrontare situazioni analoghe, qualora dovessero ripresentarsi in futuro. In questo solco si inserisce la proposta di Regazzi di istituire un fondo nazionale per evitare di ricorrere ogni volta a decisioni straordinarie.

«Ogni 300 anni»

Rispondendo agli interventi in aula, Rösti ha dapprima riconosciuto che effettivamente si sta creando un precedente: «Se un evento simile dovesse ripetersi, dovremmo reagire allo stesso modo». Il ministro dell’ambiente ha però affermato l’eccezionalità di Blatten: «Possiamo affermare con certezza che si tratta di un fenomeno con un periodo di ritorno superiore ai 300 anni». Per questo motivo, la probabilità che si verifichino eventi di queste dimensioni resta molto bassa. Secondo Rösti, «il confronto con la frana del Pizzo Cengalo a Bondo (GR) non è appropriato». In quel caso, ha detto Rösti, «furono coinvolti pochi edifici e l’aiuto da parte dei vicini fu immediato. A Blatten, invece, la situazione è completamente diversa: il Comune non esiste semplicemente più; gli abitanti sono ora dispersi nella Lötschental o in altre località. Hanno solo i vestiti che indossavano e il portafoglio, perché molti non hanno potuto portare nulla con sé durante l’evacuazione, essendo al lavoro fuori Blatten». Di qui, appunto, la clausola dell’urgenza. «Il Consiglio federale ritiene che ciò abbia giustificato questa misura a breve termine».

Durante il dibattito, il gruppo UDC ha sollevato qualche critica in relazione alle discussioni politiche avvenute in commissione in merito allo stanziamento dei fondi, soprattutto in relazione alle misure di risparmio. Il contributo destinato a Blatten rappresenta appena lo 0,14% di quanto la Svizzera distribuisce ogni anno all’estero, ha osservato Michael Götte (UDC/SG). «I 5 milioni corrispondono all’incirca alla somma che trasferiamo in tre giorni all’estero come aiuto allo sviluppo», ha aggiunto il sangallese.

Sull’entità della somma stanziata, Rösti ha precisato che «qualcuno potrebbe pensare che 5 milioni siano una cifra molto modesta. Al momento però si tratta solo di attenuare i casi di difficoltà, e di sostenere misure urgenti e immediate da parte del Comune». Il ministro ha però precisato che serviranno anche interventi a medio termine per riparare i danni, e che per questo si useranno i consueti strumenti già adottati in passato nei Cantoni Vallese, Grigioni e Ticino. Si tratta di misure previste dalla legge forestale, dalla legge sulla gestione delle acque e da quella sull’agricoltura.

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