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Sisma in Myanmar: il bilancio delle vittime sale a 2056

A comunicarlo è la giunta militare al potere, che ha dichiarato una settimana di lutto nazionale
© EPA/NYEIN CHAN NAING
Ats
31.03.2025 13:51

Il bilancio delle vittime del terremoto in Myanmar (ex Birmania) sale a 2056, ha reso noto la giunta militare al potere, che ha dichiarato una settimana di lutto nazionale, si legge in un comunicato.

La giunta ha reso noto anche che ci sono più di 3900 feriti. Una dichiarazione di un portavoce dell'esercito al potere indica che 270 persone risultano ancora disperse, tre giorni dopo il terremoto di magnitudo 7,7 avvenuto venerdì.

A Bangkok (Thailandia) intanto è salito a 19 il bilancio delle vittime del sisma che ha fatto crollare un grattacielo in costruzione, ha reso noto il gruppo di soccorritori volontari Fire and Rescue Thailand, come riportano i media internazionali.

Secondo la vicegovernatrice di Bangkok, Tavida Kamolvej, è improbabile che si trovino eventuali superstiti sotto le macerie del grattacielo, riporta il il quotidiano britannico The Guardian.

La rottura della faglia che ha generato il terremoto è avvenuta lungo una porzione più che doppia rispetto a quella stimata inizialmente in circa 200 chilometri, stando al servizio geologico degli Stati Uniti (Usgs). Stando alle sue analisi più aggiornate, la rottura è stata di almeno 450 chilometri.

«Il dato è suscettibile di ulteriori aggiornamenti - osserva la sismologa Concetta Nostro dell'Istituto nazionale italiano di geofisica e vulcanologia - perché in Myanmar non è disponibile una rete sismologia e tutte le analisi vengono condotte da stazioni distanti dalla zona dell'epicentro».

La rottura è avvenuta lungo la faglia Sagaing, che attraversa il Paese per 1.200 chilometri dal Mare delle Andamane a Sud fino all'Himalaya nord. È considerata una delle faglie attive e sismicamente più pericolose del sud-est asiatico, che in passato ha generato molto terremoti di magnitudo 7.

Nel caso del terremoto del 28 marzo, osserva Nostro, la particolarità è che «il tempo necessario perché la faglia si rompesse è stato notevole: pari a circa 90 secondi» e la rottura si è «propagata sul piano di faglia con un'intensità notevole». L'ipotesi è che sia avvenuto il raro fenomeno chiamato 'Super-shear' e che avviene quando la rottura propaga più velocemente delle onde sismiche S, che in inglese sono anche chiamate shear waves.

«Il Super-shear - prosegue la sismologa - è una caratteristica delle faglie trascorrenti», ossia delle faglie a spostamento orizzontale«. Il fenomeno si sarebbe verificato nella porzione meridionale della faglia e questo »potrebbe avere prodotto un fenomeno di amplificazione dell'energia verso Sud, cosa che - rileva l'esperta - spiegherebbe la propagazione dei danni«.

Adesso la comunità scientifica su sta concentrando sull'analisi per individuare esattamente la lunghezza della pozione di faglia che si è rotta.