Ambiente

Stop alle auto nuove a benzina e diesel dal 2035

La plenaria dell'Europarlamento ha avallato la proposta della Commissione europea – Sì anche all'effort sharing e all'aumento dell'obiettivo sui gas serra
© KEYSTONE (EPA/FRIEDEMANN)
Ats
08.06.2022 18:55

La plenaria dell'Europarlamento ha avallato la proposta della Commissione europea di terminare le vendite di auto nuove a benzina e diesel nel 2035. L'emendamento sostenuto dal PPE, che prevedeva una riduzione delle emissioni di CO2 del 90% invece che del 100%, non è stato approvato. L'OK dell'emiciclo alla posizione negoziale degli eurodeputati sugli standard di emissioni di CO2 è arrivato con 339 voti a favore, 249 contro e 24 astenuti. La plenaria ha confermato che la deroga per i piccoli produttori di auto (da 1000 a 10 mila l'anno) e furgoni (da 1000 a 22 mila) cesserà nel 2030. L'emendamento era stato presentato con il chiaro obiettivo di salvaguardare la produzione di supercar nella motor valley dell'Emilia-Romagna.

La plenaria dell'Europarlamento ha approvato la sua posizione sul regolamento sulle riduzioni annuali delle emissioni di gas serra a carico degli Stati membri nel periodo 2021-2030, noto come regolamento «effort sharing». Il regolamento fa parte del pacchetto «Fit for 55» e interessa le emissioni di agricoltura, trasporti, edifici e rifiuti.

L'Europarlamento ha avallato la proposta della Commissione europea di aumentare l'obiettivo obbligatorio di riduzione dei gas a effetto serra per il 2030 a livello UE dal 30% previsto dalle norme attuali al 40%. Tutti gli Stati membri devono ridurre le emissioni con obiettivi compresi tra il 10 e il 50% (-43% per l'Italia).

Rispetto alla proposta della Commissione gli europarlamentari vogliono un sistema più trasparente con meno flessibilità per gli Stati di «prendere in prestito» quote di emissione o di scambiare quote tra gli Stati che hanno ecceduto i loro target e quelli meno virtuosi.

Non è passato l'emendamento bipartisan firmato da eurodeputati italiani di tutti gli schieramenti per prolungare la deroga alle regole UE sugli standard di emissione della CO2 di cui già oggi beneficiano i produttori di nicchia.