Canton Vallese

Blatten con il fiato sospeso, la montagna sta franando

Il villaggio della Lötschental è stato evacuato a causa del forte rischio di smottamenti da una delle cime sovrastanti – Sono state sfollate più di trecento persone fra residenti e turisti – Tra i due e i cinque milioni di metri cubi di detriti potrebbero scendere a valle provocare enormi danni
©PETER KLAUNZER
Red. Confederazione
19.05.2025 23:30

La temuta comunicazione è giunta questa mattina alle 9.30 tramite Alertswiss: «Portate con voi lo stretto necessario e lasciate le case immediatamente». Nel giro di due ore tutti gli abitanti rimasti in paese (tranne i residenti nelle due frazioni di Wyssenried e Eisten) hanno dovuto lasciare le loro abitazioni. Numerosi turisti e una parte dei residenti se n’erano già dovuti andare sabato su ordine delle autorità. In totale, le persone sfollate sono più di trecento (di cui 283 residenti). Blatten, ultimo villaggio della Lötschental, in Vallese, a 1.540 metri di altitudine sul versante settentrionale della valle del Rodano, è minacciato da una frana di grandi dimensioni, per il forte rischio di smottamenti da una delle montagne che lo sovrastano. Proprioquesta sera si è staccata un’altra porzione della cresta del Kleines Nesthorn (tremila metri), provocando una colata di detriti, finita sul sottostante ghiacciaio del Birch e che poi ha iniziato a scendere a valle. L’evacuazione ha interessato un centinaio di edifici, ha precisato all’agenzia Keystone-ATS Matthias Ebener, a nome dello Stato maggiore di condotta regionale. Gli sfollati sono stati ospitati da privati nel vicino villaggio di Wiler e in altre località. «Cinque giorni fa, nessuno a Blatten e nella Lötschental avrebbe immaginato questa situazione. Speriamo di poter tornare a casa il prima possibile», ha spiegato in conferenza stampa il sindaco del Comune, Mathias Bellwald.

Tutti ricollocati

Interpellati dal quotidiano locale Walliser Bote, alcuni abitanti hanno detto di «aspettare l’ineluttabile, non sapendo come troveranno il loro villaggio dopo la frana». Alcuni hanno addirittura affermato di temere di non poter più vivere lì, o di non potervi far ritorno. Per quanto riguarda i turisti, sono stati tutti ricollocati. La strada è ufficialmente chiusa, anche se sono previste eccezioni a seconda del caso. Ebener ha sottolineato che il rischio di una frana, che minaccia il comune da diversi giorni, continua ad essere molto alto. Le autorità stanno monitorando la situazione con GPS, voli di ricognizione e apparecchiature Radar. La montagna si sta muovendo. Sono state avvistate ancora crepe. Il pericolo di uno smottamento è stato definito «imminente».

Molto di più che a Brienz

Secondo Alban Brigger, ingegnere del servizio cantonale per i rischi naturali, tra i 2 e i 5 milioni di m3 di detriti potrebbero scendere a valle in direzione di Blatten. È quanto emerge da nuovi calcoli resi noti oggi. Secondo gli esperti, da venerdì sarebbero già caduti circa 200 mila m3. A titolo di paragone, la frana che ha interessato il comune grigionese di Brienz nel 2023 e si è fermata poco prima del villaggio aveva una massa di 1,2 milioni di metri cubi. Gli abitanti erano stati sfollati e considerati i rischi di ulteriori frane si ipotizza anche un reinsediamento.

Temuta reazione a catena

Secondo le ultime misurazioni, «è soltanto questione di ore, non di giorni, prima che si verifichi una frana di grandi dimensioni. Se esiste uno scenario ideale in queste situazioni, è che si verifichino solo incidenti minori», si è augurato Brigger. D’altra parte, un crollo massiccio potrebbe innescare una reazione a catena. «La frana cadrebbe sul ghiacciaio, il ghiacciaio si scioglierebbe in acqua e questo provocherebbe una rapida colata di detriti che potrebbe causare gravi danni», ha spiegato Brigger al Walliser Bote. Situazione tesa da giorni Blatten, come detto, era già stato parzialmente evacuato sabato sera: 92 residenti e 16 turisti avevano dovuto lasciare le loro case. Una prima frana staccatasi nella regione del Kleines Nesthorn, che ha spazzato via anche una piccola parte del ghiacciaio del Birch, aveva causato una colata di detriti delle dimensioni di una piccola valanga.

Le possibili cause

Lo Stato maggiore aveva avvertito che la situazione stava diventando sempre più dinamica. In breve tempo erano stati osservati cedimenti profondi diversi metri e si erano aperte grandi crepe. Il ghiacciaio del Birch è sotto sorveglianza dagli anni ’90. Le autorità comunali ritengono che l’imminente scioglimento della neve ad altitudini superiori ai 2.500 metri possa essere la causa dell’attuale situazione di pericolo.