Zurigo

Brian K. di nuovo in detenzione preventiva

Il 28.enne, uscito di prigione da soli sei mesi, è stato ripreso lo scorso mercoledì sera da una telecamera di sorveglianza nel momento in cui aggrediva un uomo, prendendolo a pugni
© CdT/Chiara Zocchetti
Ats
06.05.2024 09:50

Brian K., il 28.enne zurighese già soprannominato il detenuto più famoso della Svizzera, si trova di nuovo in detenzione preventiva. Il giudice dei provvedimenti coercitivi ha approvato una richiesta in tal senso in relazione a un procedimento per tentate lesioni personali gravi.

Brian, che è uscito di prigione da soli sei mesi, è stato ripreso lo scorso mercoledì sera da una telecamera di sorveglianza nel momento in cui aggrediva un uomo, prendendolo a pugni.

Il breve video - in cui si vede il 28.enne correre verso la sua vittima, stenderla a terra e colpirla con una serie di pugni ben assestati, e poi fuggire via - era stato pubblicato sul portale online di 20 Minuten, il quale precisava che l'uomo preso di mira è il suo acerrimo rivale, ovvero un muscolso influencer di fitness, che in rete si fa chiamare «Skorp808» e che ha a sua volta un passato da detenuto.

I due hanno entrambi pubblicato video in cui espongono i fatti. «Skorp808» afferma di aver subito una tripla frattura allo zigomo a seguito dell'attacco e di voler sporgere denuncia contro il suo aggressore. Brian afferma da parte sua che l'influencer ha recentemente insultato sua madre e la sua ragazza, nonché aggredito un suo collega.

Secondo il Blick, anche il 32.enne Skorp808 si trova attualmente in detenzione dopo che in un live stream ha attaccato due persone. I contrasti via social fra i due proseguono da mesi: a gennaio Brian K. aveva attirato l'attenzione degli inquirenti e un intervento della polizia, dopo aver minacciato l'avversario con un video su TikTok ed essersi presentato urlando davanti alla sua abitazione.

Brian ha problemi con la giustizia da quando aveva nove anni e ha alle spalle una lunga serie di condanne per reati violenti. La vicenda più grave risale al 2011, quando accoltellò alla schiena un giovane che riportò gravi ferite.

A rendere Brian un «caso nazionale» era stato un reportage televisivo del 2013, in cui si riferiva delle misure di presa a carico decise a suo tempo dalla giustizia minorile. Il tutto ad un costo di circa 29.000 franchi al mese: una cifra a prima vista esorbitante, ma paragonabile ai costi di una presa a carico in una struttura chiusa.

Lo scorso novembre, il Tribunale distrettuale di Dielsdorf ha condannato il 28.enne a 2 anni e mezzo di reclusione per lesioni personali e altri reati. La condanna è legata a diverse aggressioni al personale carcerario, messe in atto durante i tre anni in cui il giovane è stato tenuto in isolamento, in regime di carcerazione di sicurezza, nel penitenziario «Pöschwies» di Regensdorf (ZH).

Il tribunale non aveva ritenuto opportuno continuare la sua detenzione preventiva e Brian Keller, che era in carcere dal 2016, è stato rilasciato due giorni dopo la sentenza. Appena rilasciato dal carcere aveva dichiarato di voler prendere in mano la sua vita e coronare il suo sogno di sempre, diventare un campione di boxe.