Dopo Amherd non ci sarà una donna, «Prevale la competenza, non il sesso»

«Per il Consiglio federale, i media chiedevano un Pfister del canton Zugo come candidato. Ecco, ora lo avete». Il presidente del partito, Gerhard Pfister, sembra aver voglia di scherzare. Insieme al sangallese Markus Ritter, nella corsa alla successione di Viola Amherd in Governo ci sarà anche Martin Pfister. Il primo aveva già annunciato il suo interesse lo scorso 28 gennaio, mentre il secondo - che non è parente di Gerhard - ha atteso l’ultimo giorno utile prima di esporsi. Oggi a mezzogiorno scadeva infatti il termine per le candidature. Il consigliere di Stato del canton Zugo si presenterà ufficialmente alla stampa solo giovedì.
«Entrambi eccellenti»
«Siamo felici e contenti di poter presentare due eccellenti candidati. L’Assemblea federale avrà una vera scelta», ha spiegato nel pomeriggio Philipp Matthias Bregy, capogruppo del partito alle Camere federali.
Per l’unico seggio del Centro in Consiglio federale, i candidati sono dunque solo due. A segnare queste due settimane di ricerca dei candidati, però, sono soprattutto stati gli annunci dei possibili interessati alla carica che hanno deciso di non lanciarsi nella corsa. Spicca soprattutto l’assenza di donne. «Nessuna si è presentata», ha fatto notare Bregy. Pfister gli ha fatto eco, sostenendo che nelle ultime due settimane sono stati avviati colloqui con molte possibili candidate. Tutte hanno detto di no: dalla «senatrice» lucernese Andrea Gmür-Schönenberger, alla consigliera nazionale basilese Elisabeth Schneider-Schneiter, passando anche dalle zurighesi Nicole Barandun, Yvonne Bürgin e Silvia Steiner.
Proprio le «Donne del Centro», dopo l’annuncio delle dimissioni di Gerhard Pfister da presidente del partito, avevano chiesto di essere più rappresentate nei posti di responsabilità.
Contatti bilaterali
Eppure, per il seggio in Consiglio federale nessuna ha voluto farsi avanti. «La decisione di mettersi a disposizione per la carica di consigliere federale è un fatto molto personale che va rispettato», ha tagliato corto Pfister, aggiungendo tuttavia che di candidature femminili nel Centro ci sono state in passato e ci saranno anche in futuro.
«Sicuramente ci dispiace. Molte donne di spessore hanno riflettuto a lungo, ma ognuna a modo suo ha declinato per motivazioni di natura personale, anche dovute alle carriera. E questo è successo anche per tanti possibili candidati uomini. Ma conciliare famiglia e lavoro quando si è consiglieri federali non è sicuramente un’impresa facile», spiega Lara Comini, presidente delle Donne del Centro Ticino e membro dell’Ufficio presidenziale delle Donne del Centro Svizzera.
Comini sottolinea che non c’è stata alcuna comunicazione interna per promuovere una candidatura femminile (la commissione cerca, ad esempio, ha inviato una comunicazione a tutti i consiglieri di Stato in del Centro per spronarli), ma solo «contatti bilaterali con possibili candidate».
«C’è ancora un posto vacante»
«È un peccato che sia andata così, ma non credo sia un’occasione persa. Per le donne c’è anche il ruolo di presidente del partito, che sarà vacante a breve (il successore di Gerhard Pfister verrà eletto a fine giugno, ndr)», aggiunge Comini. «A prevalere è la competenza di un candidato, non il sesso. Anche se è importante, non deve esserci una donna a tutti i costi. È per questo che non abbiamo richiesto un ticket a tre». Da aprile, quando Viola Amherd lascerà l’Esecutivo, ci saranno però solo due donne in Consiglio federale. «Toccherà anche agli altri partiti candidare delle donne, perché un Governo con cinque uomini e due donne non è rappresentativo della popolazione», sostiene Comini, secondo cui l’ideale sarebbe stato un ticket con la presenza di almeno una donna.
Dal Ticino, per contro, non sono giunte candidature, come spiegato dal presidente della sezione ticinese Fiorenzo Dadò. «Occorre essere realisti. In Consiglio federale c’è già un ticinese». Le chance di elezione sarebbero state pressoché nulle.
L’elezione il 12 marzo
Il ticket, in ogni caso, verrà deciso il prossimo 21 febbraio: il gruppo parlamentare del Centro (31 consiglieri nazionali e 15 «senatori») deciderà se presentare all’assemblea federale uno o entrambi i candidati. Fino ad allora, la Commissione cerca istituita per l’occasione valuterà le candidature: sotto la guida dell’ex giudice federale Heinz Aemisegger verrà anche svolto un un controllo di sicurezza nei confronti di Martin Pfister e Markus Ritter. Seguiranno poi le audizioni (che sono confidenziali) con i gruppi parlamentari degli altri partiti. Infine, mercoledì 12 marzo si terrà l’elezione.