Il riconoscimento

«Ho-la-di-e-i-ti»: lo jodel è patrimonio culturale dell'UNESCO

Il tipico canto alpino che alterna la voce di petto e il falsetto è stato inserito nella Lista rappresentativa del patrimonio culturale immateriale del'umanità
Red. Online
11.12.2025 06:38

Che siate in vetta alle Alpi o comodamente seduti in poltrona, preparate le corde vocali. Da oggi, quel richiamo melodico (e a volte un po' strano) che rimbalza tra le valli, lo jodel, non è più solo una colonna sonora montana, ma parte del palcoscenico mondiale. Sì, lo jodel è stato ufficialmente riconosciuto come patrimonio culturale immateriale dell'UNESCO. «Ho-la-di-e-i-ti» verrebbe da dire, anzi da cantare.

Nella sua ventesima sessione a Nuova Delhi, in India, il Comitato intergovernativo per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale dell’UNESCO ha inserito appunto lo jodel nella Lista rappresentativa del patrimonio culturale immateriale dell’umanità, motivando la propria decisione con la qualità del dossier presentato e la buona riuscita del processo partecipativo che ha portato alla candidatura di questa forma canora.

Che cos'è lo jodel

Lo jodel è un canto caratteristico che alterna la voce di petto e il falsetto e utilizza sillabe prive di significato, spesso legate ai dialetti locali. Si è soliti distinguere tra lo jodel naturale, caratterizzato da melodie prive di testo, e il canto jodel, che invece presenta strofe cantate con un ritornello di jodel, di contenuto spesso legato alla natura o alla vita quotidiana. Lo jodel può essere cantato da voci soliste, in piccoli gruppi o in coro ed è talvolta accompagnato da strumenti musicali come la fisarmonica. Caratterizzato da una forte sonorità, lo jodel anima concerti, feste e competizioni, dove i protagonisti spesso sfoggiano i costumi tradizionali regionali.

Lo jodel è un canto molto popolare che viene tramandato in famiglia, nelle associazioni, nelle scuole di musica o, semplicemente, da cantante a cantante. Oltre 12 mila cantanti di jodel in Svizzera sono membri di uno dei 711 gruppi dell’Associazione federale degli jodler. Ciononostante, questo canto si pratica anche al di fuori delle strutture associative, in contesti più informali e spontanei. È anche fonte di ispirazione per gli artisti e le artiste di musica contemporanea, a riconferma del fatto che si tratta di una tradizione molto viva e in grado di evolvere.

Il dossier di candidatura

Il dossier di candidatura è stato presentato e coordinato dall’Ufficio federale della cultura (UFC) nel 2024, con il coinvolgimento delle organizzazioni di settore e di un gruppo di esperti ed esperte di jodel. Questo processo partecipativo ha permesso di identificare gli ambiti di intervento determinanti per la trasmissione dello jodel alle future generazioni: promozione delle nuove leve, coordinamento nazionale, formazione, documentazione e ricerca. Inoltre, sono state definite in modo congiunto varie misure per rafforzare la collaborazione, sviluppare nuove offerte formative, sensibilizzare il pubblico e sostenere coloro che praticano questo canto.

Convenzione UNESCO per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale

Con la Convenzione per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale l’UNESCO intende mettere in risalto e salvaguardare un patrimonio culturale che non si materializza tanto nello spazio o in qualcosa di costruito, quanto nella conoscenza, nelle pratiche comunitarie e nelle interazioni sociali. Questo patrimonio, espressione della diversità culturale e della creatività umana, comprende un ampio ventaglio di tradizioni viventi: espressioni orali, arti sceniche, pratiche sociali, riti e festività, conoscenze e consuetudini legate alla natura e all’universo, nonché abilità artigianali.

Candidature svizzere

Nell’ottobre del 2014 il Consiglio federale ha approvato una Lista indicativa di otto tradizioni viventi, le cui candidature sarebbero state poi presentate all’UNESCO in vista del loro inserimento nella Lista rappresentativa del patrimonio culturale immateriale dell’umanità. Dopo la Festa dei vignaioli iscritta nella Lista rappresentativa nel 2016, il Carnevale di Basilea iscritto nel 2017, la gestione del rischio di valanghe iscritta nel 2018 (con l’Austria), le processioni della Settimana Santa di Mendrisio iscritte nel 2019, le competenze nella meccanica degli orologi e d’arte iscritte nel 2020 (con la Francia) e la stagione alpestre iscritta nel 2023, quest’anno è la volta dello jodel. Rimane ancora sulla Lista indicativa il design grafico e tipografico svizzero. La Svizzera ha inoltre partecipato alle seguenti candidature multinazionali: tecnica dei muretti a secco (iscritta nel 2018), alpinismo (iscritto nel 2019), tecniche artigianali e usi nei laboratori delle cattedrali in Europa (iscritti nel 2020) e irrigazione tradizionale (iscritta nel 2023).