Berna

«I frontalieri devono poter lavorare usando il proprio veicolo privato»

È quanto auspica una mozione approvata dalla Commissione dell'economia e dei tributi del Nazionale, secondo la quale i lavoratori in questione non dovrebbero necessariamente utilizzare il mezzo dell'impresa che lo impiega
© CdT/Gabriele Putzu
Ats
31.01.2023 17:52

Un frontaliere deve poter lavorare, se necessario, utilizzando il proprio veicolo privato e non per forza quello dell'impresa che lo impiega.

È quanto auspica una mozione approvata dalla Commissione dell'economia e dei tributi del Nazionale (CET-N) già accolta dagli Stati nel dicembre scorso.

Secondo l'autore della mozione, il «senatore» Martin Schmid (PLR/GR), con oltre 360 mila frontalieri impiegati in Svizzera, questo problema pone innumerevoli lavoratori e ditte svizzere di fronte a sfide finanziarie, logistiche e legali.

Secondo le disposizioni vigenti, l'utilizzo di veicoli privati esteri in Svizzera è ammesso per uso proprio, ma vietato per uso commerciale. In pratica, i frontalieri o i soggiornanti settimanali residenti nell'UE possono utilizzare in Svizzera il loro veicolo imposto e immatricolato all'estero per il tragitto per recarsi al lavoro, ma non durante il tempo di lavoro. Per le ditte interessate, l'acquisto di veicoli aziendali propri, o addirittura di bus navetta per i collaboratori, non solo rappresenta un notevole onere finanziario, ma le pone anche di fronte a delle sfide logistiche.

Una riflessione fatta propria dalla CET-N, indica una nota odierna dei servizi parlamentari, secondo cui l'attuazione della mozione accoglie nel diritto vigente una pratica esistente, stabilendo così condizioni chiare. Una minoranza respinge la mozione.

Sempre nel corso della sua riunione, la CET-N - 14 voti a 10 - raccomanda al plenum di approvare la mozione della consigliera agli Stati Andrea Gmür-Schönenberger (Centro/LU), già accolta dalla camera dei cantoni, che chiede una flessibilizzazione temporanea della legge sul lavoro in caso di penuria di energia. In concreto, in una situazione di penuria, può essere necessario che le aziende facciano lavorare i collaboratori quando i consumi sono più bassi, stando a Gmür-Schönenberger.

La maggioranza della CET-N crede che sia necessaria una preparazione lungimirante delle basi legali affinché il Consiglio federale non debba ricorrere alle sue competenze in materia di diritto di necessità in una situazione di crisi. Una minoranza non vuole invece ammorbidire la legge sul lavoro e reputa sufficienti le attuali possibilità per il lavoro notturno e domenicale.