Il dato

I valori patrimoniali russi bloccati in Svizzera si sono deprezzati

Il valore degli averi congelati in seguito alle sanzioni ammontava a 5,8 miliardi di franchi a fine 2023, 1,7 miliardi in meno rispetto alle cifre comunicate a dicembre 2022
Red. Online
23.04.2024 09:13

 Al 31 dicembre 2023, spiega la Segreteria di Stato dell'economia (SECO) in una nota, il valore degli averi bloccati in seguito alle sanzioni nei confronti della Russia ammontava a 5,8 miliardi di franchi, vale a dire 1,7 miliardi in meno rispetto alle cifre comunicate nel dicembre 2022. La differenza è dovuta al deprezzamento dei titoli. Inoltre, risultano ora congelate 17 proprietà in 7 diversi Cantoni.

In risposta all’aggressione militare russa contro l’Ucraina, il 28 febbraio 2022 il Consiglio federale aveva deciso di aderire alle sanzioni dell’Unione Europea nei confronti della Russia al fine di potenziarne l’efficacia. Tutti gli averi e le risorse economiche appartenenti o controllati direttamente o indirettamente da persone, imprese o organizzazioni riportate nell’allegato 8 dell’ordinanza che istituisce provvedimenti in relazione alla situazione in Ucraina sono bloccati e devono essere notificati alla Segreteria di Stato dell’economia (SECO). Inoltre, non è consentito disporne. Al 31 dicembre 2023 risultavano bloccati in Svizzera valori patrimoniali per 5,8 miliardi di franchi, a cui si aggiungono 17 beni immobiliari appartenenti a persone fisiche, imprese e organizzazioni soggette a sanzioni.

Nell’ambito del monitoraggio delle sanzioni finanziarie individuali, la SECO ha ottenuto dagli intermediari finanziari l’aggiornamento dei dati, da cui è emerso che il valore degli averi bloccati è diminuito di 1,7 miliardi di franchi rispetto a quanto comunicato nel dicembre 2022. La differenza è dovuta al deprezzamento di alcuni valori patrimoniali bloccati. Si tratta in particolare dei titoli legati alla Russia, che hanno perso valore per effetto delle sanzioni internazionali. Per contro, determinate plusvalenze hanno generato aumenti di valore per un totale di 280 milioni di franchi.

Grazie alle proprie indagini e sulla base di approfonditi accertamenti da parte delle banche, nel periodo in esame la SECO è riuscita a bloccare valori patrimoniali per un totale di 580 milioni di franchi e altri due beni immobiliari. Oltre alle 17 proprietà di cui è attualmente vietato disporre, sono stati bloccati in Svizzera anche veicoli sportivi e di lusso, opere d’arte, mobili e strumenti appartenenti a persone fisiche, imprese o organizzazioni sanzionate.

Per contro, sono stati sbloccati beni congelati in via cautelare per 140 milioni di franchi, in quanto da indagini approfondite è risultato che non sussistono i requisiti legali per il loro congelamento. L’importo dei beni bloccati è stato influenzato in misura minore dalle cancellazioni (-150 mio.) e dalle aggiunte (+50 mio.) di persone fisiche, imprese e organizzazioni all’elenco delle sanzioni, che la Svizzera ha adottato in seguito agli adeguamenti dell’UE.

I valori patrimoniali bloccati devono essere distinti dalle riserve e dagli attivi della Banca Centrale della Federazione Russa detenuti in Svizzera, i quali, secondo il tasso di cambio corrente, ammontano a 7,24 miliardi di franchi. Dal 25 marzo 2022 sono vietate tutte le operazioni relative alla gestione delle riserve e degli attivi della Banca centrale della Federazione Russa (immobilizzazione). Le notifiche sulle riserve e sugli attivi di tale ente finanziario continueranno a essere obbligatorie, a cadenza trimestrale.

L'importo dei beni bloccati e dei valori patrimoniali immobilizzati della Banca centrale russa non sono un indicatore diretto per valutare l’attuazione delle sanzioni. Si tratta solo di un’istantanea, per cui il valore totale può oscillare in entrambe le direzioni, in particolare in base alle fluttuazioni di valore dei titoli di credito bloccati, alla deduzione delle commissioni bancarie e per gli effetti di cambio.

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