Imposizione individuale, eliminate tutte le divergenze

Eliminando di strettissima misura le ultime divergenze che l'opponevano al Nazionale, il Consiglio degli Stati ha approvato il disegno di legge che prevede il passaggio all'imposizione individuale per tutti.
Tre erano ancora i punti in sospeso: il primo riguardava la possibilità, introdotta dagli stessi «senatori» in prima lettura ma osteggiata dal Nazionale, di trasferire le deduzioni per figli. Diversi parlamentari hanno sostenuto come la proposta sarebbe in contraddizione col principio stesso di imposizione individuale, anche perché creerebbe interdipendenza tra le dichiarazioni fiscali dei coniugi.
Anche per quel che concerne il coefficiente d'imposta, i «senatori» si sono allineati al Nazionale. In prima lettura la Camera del popolo aveva approvato la proposta del Consiglio federale, che avrebbe causato minori introiti per circa un miliardo di franchi all'anno (poi ricalcolati in 800 milioni per tenere conto della cosiddetta «progressione a freddo»).
Gli Stati, un po' a sorpresa, avevano da parte loro adottato una soluzione che prevedeva una progressione più rapida dell'aliquota d'imposta, per diminuire le perdite fiscali. Queste sarebbero ammontate a 500 milioni. In maggio il Nazionale, a mo' di compromesso, ha proposto un nuovo calcolo, che limita le minori entrate in circa 600 milioni di franchi. Proposta oggi fatta sua anche dagli Stati.
Il terzo punto di disaccordo riguardava disposizioni procedurali concernenti il diritto reciproco dei coniugi di esaminare gli atti e di fare ricorso. Anche qui gli Stati si sono allineati al Nazionale. In tutti e tre i casi le divergenze sono state appianate con 23 voti a 22 e con il voto decisivo del presidente della camera Andrea Caroni (PLR/AR).
Il dossier è ora pronto per le votazioni finali, il cui esito è tutto fuorché scontato. Gli Stati proseguono ora le discussioni con l'esame dell'iniziativa delle Donne PLR che prevede anch'essa il passaggio all'imposizione individuale.