L'intervista

«Isolare la terza età per i premi? Un attentato alla solidarietà»

Dal 1. gennaio c'è una sola organizzazione mantello delle casse malati attiva a livello politico: prio.swiss – Ne parliamo con il primo presidente Felix Gutzwiller
©Gabriele Putzu
Giovanni Galli
05.02.2025 06:00

Dal 1. gennaio c’è una sola organizzazione mantello delle casse malati attiva a livello politico. Si chiama prio.swiss ed è il risultato della fusione fra Santésuisse e Curafutura. Felix Gutzwiller, medico in pensione e già consigliere agli Stati PLR del canton Zurigo, ne è il primo presidente.  

Signor Gutzwiller, che cosa cambierà per gli assicurati la presenza di una sola organizzazione di casse malati al posto delle due precedenti?
«Con prio.swiss e l’unificazione degli assicuratori malattia, gli interessi degli assicurati sa-ranno rappresentati con più forza nel sistema sanitario svizzero. Gli assicuratori malattia lavorano ora insieme per un sistema sanitario allo stesso tempo liberale e solidale, di qualità e finanziariamente sostenibile. Vogliamo presentarci con una posizione coerente e strutturata di fronte alle autorità e altri attori del panorama sanitario».

Non viene a mancare una concorrenza nella ricerca di soluzioni innovative? O invece è un vantaggio parlare con un’unica voce?
«Parlare con un’unica voce deve essere il risultato di una sana concorrenza di idee al no-stro interno. D’altra parte, i nostri membri si sono impegnati per una ricerca collegiale di solide maggioranze. A proposito di concorrenza, resta anche quella dettata da un settore sanitario in cui si muovono diverse organizzazioni ben organizzate. Dai medici agli ospedali passando dall’industria farmaceutica ecc. Vogliamo affrontare questa concorrenza nel campo della politica sanitaria con spirito costruttivo». 

Crede che con un solo forte attore assicurativo ci potrà essere un impatto positivo sui premi e sull’accesso alle cure?
«Le nostre posizioni comuni nell’interesse di chi paga i premi potranno essere più chiaramente esposte e recepite. Potremo quindi agire con maggiore efficacia nel campo delle riforme politiche con un effetto calmierante sull’aumento dei costi. prio.swiss dovrà svolgere un ruolo chiave per trovare un equilibrio tra un rapido accesso a cure di qualità e un finanziamento sostenibile». 

Quali sono le sue priorità come primo presidente?
«Desidero accompagnare prio.swiss ad assumere un ruolo centrale nella definizione della politica sanitaria in Svizzera, rappresentando in modo deciso e strutturato gli assicuratori. È uno dei miei compiti prioritari sostenere l’organizzazione nei dibattiti sull’evoluzione del sistema sanitario, in particolare per quanto riguarda il finanziamento dell’AOMS e l’accesso alle cure. Desidero poi gettare le basi per una rinnovata collaborazione con tutti gli attori del settore, dai fornitori di prestazioni alle autorità di regolazione». 

Avete già ottenuto qualche risultato?
«La rapida creazione di prio.swiss è di per sé un primo indicatore positivo. Siamo riusciti a creare questa nuova associazione in tempi record: sono passati solo sei mesi tra l’an-nuncio della creazione e il lancio operativo. Ora si tratta di raggiungere risultati sul cam-po. A dire il vero, abbiamo percorso dei passi importanti già in fase di costituzione, quando gli assicuratori malattie si sono accordati su riforme importanti del sistema sanitario: si pensi al nuovo tariffario medico ambulatoriale e al finanziamento uniforme. Poco prima delle ultime feste natalizie, un accordo siglato tra prio.swiss e la FMH sulla fatturazione dei forfait d’urgenza è un altro segnale positivo tangibile. Inoltre, appoggiamo l’introduzione degli sconti sulla quantità dei farmaci (ribassi in funzione al fatturato), che sono ben avviati nei lavori parlamentari. Questa misura promette da sola un risparmio pari a 300-400 milioni di franchi a vantaggio di chi paga i premi». 

Siete favorevoli ad abbassare la tariffa per psicologici psicoterapeuti?
«Sì, come d’altronde sono favorevoli anche tutte le società cooperative per gli acquisti LAMal che negoziano le tariffe con gli psicologi. Queste ritengono che il prezzo provviso-rio di 154 franchi all’ora per gli psicoterapeuti sia eccessivo. prio.swiss è responsabile della negoziazione della corrispondente struttura tariffaria, per circa 20 voci diverse. Vo-gliamo garantire una struttura tariffaria adeguata, dove i relativi prezzi tra le prestazioni nella psicoterapia psicologica rispecchino la realtà economica attuale degli psicologi. Questo è un criterio utile ad evitare che la nuova tariffa porti a un nuovo boom dei costi. Vogliamo trovare quest’anno una soluzione per la nuova tariffa della psicoterapia psicologica».

Un deputato del PLR ha proposto di creare una nuova categoria di età senior per i premi. Concorda?
«No. L’AOMS si basa sulla solidarietà tra persone sane e malate e tra generazioni. Isolare la terza età per farne un criterio di fissazione dei premi da pagare, sarebbe un grave attentato a questo principio di assicurazione sociale. Un tale passo comporterebbe poi un onere aggiuntivo ingiusto per gli anziani. Una nuova categoria di premio di tipo “senior” appesantirebbe anche il sistema senza alcun impatto benefico sui costi, che sarebbero solo trasferiti sugli stessi anziani».

Perché siete favorevoli all’allentamento dell’obbligo di contrarre con gli operatori sanitari? A quali condizioni?
 «prio.swiss sostiene un allentamento dell’obbligo per gli assicuratori malattia di stipulare un contratto di rimborso di prestazioni AOMS con ogni fornitore di prestazioni autorizzato. Attualmente i requisiti di qualità ed economicità delle prestazioni mediche hanno un ruolo secondario per le autorizzazioni dei Cantoni. Gli assicuratori oggi sono obbligati a coprire i costi di tutti i fornitori di prestazioni autorizzati, anche nel caso di eccesso di offerta. Questa è una delle ragioni del costante aumento dei costi dell’AOMS. Allentare l’obbligo di contrarre significa più concorrenza, più qualità e una migliore distribuzione sul territorio di chi fornisce prestazioni».

In questo momento in Parlamento si sta discutendo della possibilità di adeguare la franchigia minima obbligatoria di 300 franchi. Lei sarebbe favorevole?
«Sì, perché negli ultimi 20 anni i costi nell’AOMS sono raddoppiati mentre la franchigia minima è rimasta ferma a 300 franchi. Le misure di riduzione dei costi viste in questi anni hanno toccato in primis i fornitori di prestazioni, i Cantoni e gli assicuratori. Manca-no ancora misure incentrate sulla responsabilità individuale degli assicurati. Negli ultimi anni la parte percentuale di costi che può essere influenzata dalla responsabilità individuale è diminuita, così come il loro effetto di riduzione sui costi complessivi». 

Gli assicuratori hanno fatto ricorso contro la creazione di un cardiocentro nella Svizzera orientale. prio.swiss tiene sotto tiro anche la pianificazione ospedaliera ticinese?
«La pianificazione ospedaliera ha sempre un effetto diretto sui costi sanitari di una regione e, di conseguenza, sui premi. Questo vale anche per il Ticino, dove permane un ec-cesso di offerta e di consumo in prestazioni sanitarie. prio.swiss sostiene un impiego razionale ed efficiente dei premi pagati dagli assicurati. Dovessimo riscontrare decisioni politiche nel campo della pianificazione ospedaliera che non rispettano la volontà del legislatore o le direttive di coordinamento della Conferenza dei governi cantonali, valuteremo la possibilità di ricorso».