L'8 marzo si vota su quattro temi, tra cui l'iniziativa «200 franchi bastano!»

L'8 marzo 2026 il popolo svizzero sarà chiamato alle urne per esprimersi sulla valuta elvetica, sull'iniziativa SSR, sul fondo per il clima e sull'imposizione individuale. Lo ha stabilito il Consiglio federale in occasione della sua seduta odierna, decretando i quattro oggetti sottoposti alle votazioni federali la prossima primavera.
Si tratta dell'iniziativa popolare «Sì a una valuta svizzera indipendente e libera con monete o banconote (Il denaro contante è libertà)» e il relativo controprogetto diretto «Decreto federale concernente l'unità monetaria svizzera e l'approvvigionamento in numerario».
L'iniziativa, lanciata dal Movimento svizzero per la libertà, chiede di modificare l'articolo 99 della Costituzione federale affinché il denaro contante sia sempre disponibile in quantità sufficiente e che la sostituzione del franco con un'altra moneta sia sottoposta al voto del popolo e dei cantoni. Il Consiglio federale ha deciso di contrapporre a questa proposta un controprogetto diretto, poiché riconosce l'importanza delle monete e delle banconote per l'economia e la società. L'iniziativa è però considerata poco precisa, da qui l'idea di contrapporre un altro testo che ha raccolto i favori della maggioranza del plenum.
Va notato che a questa votazione si applica la procedura prevista dall'articolo 139b della Costituzione, secondo cui gli elettori si esprimono separatamente sull'iniziativa e sul relativo controprogetto. Possono approvare o respingere i due testi e nella domanda risolutiva indicare a quale dei due va la loro preferenza nel caso in cui il Popolo e i Cantoni li accettino entrambi. Questa procedura di voto - ricorda l'esecutivo in una nota - è stata applicata l'ultima volta in occasione della votazione popolare del 28 novembre 2010 («Iniziativa espulsione» e relativo controprogetto diretto).
Il secondo oggetto sottoposto al popolo è la controversa iniziativa popolare «200 franchi bastano! (Iniziativa SSR)». Essa propone di modificare la Costituzione fissando un canone annuo radiotelevisivo di soli 200 franchi, riscosso esclusivamente dalle economie domestiche private e non da imprese o persone giuridiche.
Introduce inoltre una disposizione transitoria che mantiene la perequazione finanziaria tra regioni linguistiche, garantisce alle emittenti regionali private almeno la quota precedente, e chiede la riduzione del canone ogni cinque anni in caso di aumento delle famiglie assoggettate per mantenere costanti i proventi totali (considerando il rincaro).
Alle urne si deciderà pure riguardo all'iniziativa popolare «Per una politica energetica e climatica equa: investire per la prosperità, il lavoro e l'ambiente (Iniziativa per un fondo per il clima)».
Il testo propone di inserire nella Costituzione l'obbligo per Confederazione, Cantoni e Comuni di combattere il riscaldamento climatico antropico in modo socialmente equo, sostenendo decarbonizzazione di trasporti, edifici ed economia, efficienza energetica, energie rinnovabili, formazione e riqualificazione con compensazioni salariali, pozzi di carbonio naturali e biodiversità.
L'iniziativa istituisce un fondo di investimento finanziato annualmente fino al 2050 con lo 0,5-1% del PIL e destinato a progetti propri, contributi a Cantoni, Comuni e terzi, oltre a crediti, garanzie e fideiussioni.
Il quarto oggetto sottoposto al popolo è la legge federale del 20 giugno 2025 sull'imposizione individuale, contro la quale sono stati promossi con successo due referendum, uno dei Cantoni e l'altro popolare. Si tratta di un controprogetto indiretto all'iniziativa popolare delle Donne PLR «Per un'imposizione individuale a prescindere dallo stato civile (Iniziativa per imposte eque)».
Il controprogetto riprende i contenuti dell'iniziativa, che chiede il passaggio all'imposizione individuale, mettendo fine alla penalizzazione fiscale del matrimonio, già denunciata dal Tribunale federale nel 1984. Concretamente, i coniugi dovranno compilare due dichiarazioni d'imposta distinte, visto che saranno tassati separatamente come le coppie non sposate.