Camere federali

La Patrouille Suisse è appesa a un filo

Il Consiglio nazionale ha approvato il «Messaggio sull’Esercito 2025», ma senza crediti supplementari: nessun miliardo in più per avere le munizioni – Sulla piazza d’armi del Monte Ceneri previsti 21 milioni di investimenti – Ordinata la messa a terra degli F-5 Tiger entro la fine del 2027, ma il DDPS sta valutando delle alternative
© KEYSTONE (EPA/Radek Pietruszka)
Luca Faranda
06.06.2025 06:00

Il «ministro» della Difesa Martin Pfister si è presentato per la prima volta nell’aula del Consiglio nazionale per difendere il «Messaggio sull’Esercito 2025», con crediti d’impegno totali pari a quasi 1,7 miliardi di franchi, elaborato in realtà a inizio anno da chi lo ha preceduto alla testa del DDPS: Viola Amherd.

Che cosa ha deciso ieri il Consiglio nazionale?

Il Nazionale ha approvato tre decreti: il programma d’armamento pari a 1,51 miliardi (130 voti contro 54 e 8 astenuti), il Programma degli immobili del DDPS per un totale di 185 milioni di franchi (approvato all’unanimità) e la messa fuori servizio degli aerei da combattimento F-5 Tiger (125 voti contro 66 e 2 astenuti), ovvero i jet della Patrouille Suisse. Il dossier, adesso, passa all’esame degli Stati.

In cosa consiste il programma d’armamento?

Circa 850 milioni di franchi, degli 1,51 miliardi totali, saranno impiegati per l’acquisto di un nuovo sistema d’artiglieria su ruote: l’AGM Artillery Gun Module (trentadue pezzi) della ditta KNDS Deutschland con il Piranha IV come piattaforma portante che sostituirà l’obice blindato M-109. Raggiungerà una distanza d’efficacia di 50 chilometri. Altri 255 milioni riguarderanno lavori di manutenzione sui carri armati impiegati nella flotta di Leopard-2 e altri 35 milioni sono destinati ai carri armati di recupero 01. Per migliorare l’interconnessione sarà inoltre ampliata l’infrastruttura informatica presso la truppa (110 milioni) e sarà implementato un software per garantire uno scambio di dati e informazioni rapido, sicuro e standardizzato (72 milioni). All’interno dei vari crediti, ne spicca uno relativo ai mini droni (30 milioni), che migliorano l’esplorazione tattica nell’area vicina al suolo.

Perché si parla di un miliardo per le munizioni?

Questo credito di impegno supplementare da un miliardo di franchi, in realtà, non era presente nel Messaggio sull’esercito 2025, presentato lo scorso febbraio da Amherd. Lo ha invece proposto lo scorso aprile la Commissione della politica di sicurezza del Nazionale. A suo avviso, l’acquisto di munizioni per i sistemi DTA(difesa terra-aria) a lunga e media gittata e per i sistemi per l’appoggio di fuoco indiretto a media distanza (artiglieria) servono ad «aumentare la capacità di resistenza». L’obiettivo era di stipulare in tempo utile contratti per le munizioni e assicurarsi così termini di consegna più brevi adeguati . Inoltre, una parte delle munizioni può essere prodotta in Svizzera. L’hanno spuntata i contrari (sinistra, Centro e parte del PLR; 97 voti a 77 e 19 astenuti): la spesa è troppo importante, anche perché non è stata formulata una soluzione di finanziamento.

Cosa prevede il Programma degli immobili del DDPS?

Dei 185 milioni di franchi approvati all’unanimità dal Nazionale, circa 21 sono destinati direttamente in Ticino: sulla piazza d’armi del Monteceneri verrà infatti realizzato un nuovo centro medico regionale allo scopo di concentrarvi l’assistenza medica stazionaria nella Svizzera italiana in un’unica sede anziché in tre come avvenuto finora. Sono inoltre previsti investimenti sulla piazza d’armi vodese di Chamblon (24 milioni) e altri progetti immobiliari di portata minore, tra cui ampliamenti e interventi per il mantenimento delle infrastrutture esistenti (140 milioni).

Sarà la fine della Patrouille Suisse?

L’ultima decisione riguarda la messa a terra degli F-5 Tiger, utilizzati dalla Patrouille Suisse. L’attività di volo della flotta dovrà cessare al più tardi entro la fine del 2027. È una questione principalmente di costi: ci sarà un risparmio annuo di 44 milioni di franchi. I fondi potranno essere utilizzati dall’Esercito per ripristinare le capacità di difesa. Il DDPS sta valutando se la squadriglia acrobatica potrà proseguire la sua attività con un altro modello di aereo più economico e che comporti minori emissioni.

Ognuno fisso e arroccato sulle proprie posizioni, fra chi chiede più mezzi per la difesa convenzionale e chi invece ritiene che si stia sperperando denaro. Pomo della discordia? La possibilità di una guerra ai confini della Svizzera. L’esercito deve prepararsi anche a questo, oppure deve orientare gli sforzi alle minacce ciber, alla guerra ibrida, e ai possibili attacchi dal cielo con droni, velivoli e missili? «Anche se il rischio di un attacco tradizionale diretto alla Svizzera è basso, l’esercito deve disporre delle capacità necessarie per difendere il Paese», ha spiegato il responsabile del DDPS, Martin Pfister. Il Consiglio nazionale ha anche approvato (con 186 voti e tre astenuti) un postulato della sua Commissione della politica di sicurezza che chiede di valutare la necessità di rafforzare le capacità di difesa contro le armi biologiche. Il Governo era contrario.