La Svizzera dice addio alle sigarette elettroniche monouso

La vendita in Svizzera di sigarette elettroniche monouso, le cosiddette «puff bar», sarà vietata. Lo ha deciso oggi il Consiglio degli Stati approvando - con 19 voti contro 11 e 3 astenuti - una mozione del consigliere nazionale Christophe Clivaz (Verdi/VS) e naturalmente già adottata dalla Camera del popolo.
Nel dettaglio, l'atto parlamentare chiede di modificare la legge federale sui prodotti del tabacco e le sigarette elettroniche per vietare la vendita dei prodotti monouso. Il divieto non riguarderà quindi le «e-cig» ricaricabili.
Questa sigaretta elettronica non ricaricabile e monouso è un prodotto colorato e attrattivo con i suoi aromi zuccherati al sapore di frutta, è stato sottolineato in aula. I produttori, praticamente tutti cinesi, si rivolgono quindi direttamente ai giovani. Gli ambienti della prevenzione del tabagismo, ma anche gli insegnanti, sono molto preoccupati per queste «bombe di nicotina».
Le «puff bar», giunte sul mercato svizzero nel 2020, sono inoltre un grosso problema dal punto di vista ecologico poiché finiscono perlopiù nella pattumiera, quando non nell'ambiente, nonostante contengano componenti plastiche, elettroniche e chimiche. Nel 2022 si stima che siano state importate 10 milioni di sigaretta elettroniche usa e getta in Svizzera, e la tendenza è all'aumento.
Nel suo intervento, la consigliera federale Elisabeth Baume-Schneider ha detto che il governo è cosciente del problema dato dalle «puff bar». Nel 2024, il 9,2% dei giovani tra 15 e 19 anni ne ha fatto uso almeno una volta al mese. Questi prodotti creano rapidamente una dipendenza: il 30% dei giovani che fuma ha iniziato con le sigarette elettroniche, e quelle monouso sono la forma più utilizzata dai minori, ha precisato la ministra della sanità.
Nel 2023, quando aveva preso posizione sulla mozione, il Consiglio federale ne aveva chiesto la bocciatura. «Da allora la situazione è cambiata», ha però detto oggi Baume-Schneider: diversi Paesi - tra cui Francia, Belgio e Regno Unito - e alcuni cantoni - Vallese, Giura, Berna, Soletta - le hanno già proibite, a dimostrazione che il divieto si sta diffondendo progressivamente.
Per questo motivo, e vista la netta presa di posizione della commissione preparatoria - che ha accolto la proposta di Clivaz con 9 voti contro 2 e 2 astensioni - Baume-Schneider ha rinunciato a chiedere una votazione sulla mozione. Voto che ha comunque avuto luogo, essendo stato richiesto da Hannes Germann (UDC/SO).
Ricordando che l'Unione europea non ha ancora introdotto un divieto analogo, lo sciaffusano ha sostenuto che la Svizzera non dovrebbe procedere da sola. Germann ha inoltre messo in discussione l'efficacia del provvedimento, soprattutto per chi vive nelle zone di confine o in considerazione della facilità con cui questi prodotti possono essere acquistati online. Il parlamentare dell'UDC ha infine ricordato, senza successo, che la Legge sui prodotti del tabacco già vieta la vendita di sigarette elettroniche ai minori.