Berna

Legislatura al via tra canti e balli, socialisti basilesi pigliatutto?

Al Consiglio nazionale un deputato su quattro è un volto nuovo – Hanno giurato anche i ticinesi Gianini, Pamini e Fonio
© KEYSTONE / ALESSANDRO DELLA VALLE
Luca Faranda
04.12.2023 20:00

Sotto la cupola di Palazzo federale, tra canti, balli e con il salmo svizzero cantato dai 200 deputati eletti della Camera bassa, si è aperta oggi la 52.esima legislatura dalla fondazione dello Stato federale. I consiglieri nazionali hanno prestato giuramento o promessa solenne sotto gli occhi di parenti, amici e colleghi di partito assiepati sulle tribune. Ben 54 i volti nuovi (oltre un quarto del totale), fra cui tre ticinesi: Simone Gianini (PLR), Paolo Pamini (UDC) e Giorgio Fonio (Centro).

Sguardo al 13 dicembre

A dettare il ritmo in questo primo anno saranno i rappresentanti basilesi del Partito socialista: il Primo cittadino sarà Eric Nussbaumer (Basilea Campagna), mentre Eva Herzog (Basilea Città) - un anno dopo la mancata elezione in Consiglio federale - ha assunto la presidenza degli Stati. Il successore del grigionese Martin Candinas è stato eletto brillantemente con 180 voti su 192 voti validi e sarà affiancato dalla PLR argoviese Maja Riniker (prima vicepresidente, diventerà verosimilmente Prima cittadina l’anno prossimo) e dal deputato UDC friburghese Pierre-André Page (secondo vicepresidente, che siederà di fianco al leghista Lorenzo Quadri).

Eva Herzog (eletta con 44 voti su 44 schede valide) è diventata vicepresidente degli Stati lo scorso anno, ereditando il ruolo dalla «rivale» Elisabeth Baume-Schneider, eletta in Governo al terzo turno. Al suo fianco avrà Andrea Caroni (PLR/AR) e Stefan Engler (Centro/GR). Con l’addio dell’ecologista vodese Lisa Mazzone (che ha mancato la rielezione a Ginevra), i Verdi perdono così la possibilità di presiedere nel prossimo futuro la Camera dei Cantoni.

Lo sguardo al 13 dicembre

Al netto di queste formalità, l’appuntamento più importante per il PS renano sarà quello del 13 dicembre: la regione di confine non è rappresentata in Consiglio federale da cinquant’anni e Beat Jans dovrà riuscire a convincere la maggioranza dell’Assemblea federale nei prossimi giorni.

Un anno fa proprio Herzog – data per favorita – non ce l’aveva fatta, pagando a caro prezzo sia l’atteggiamento troppo freddo nelle audizioni, sia il mancato sostegno da parte dei contadini. Si tratta, come noto, di un organo molto influente e trasversale ai partiti. La «lobby agricola», in questa nuova legislatura, è ulteriormente cresciuta (sono oltre una quarantina i deputati legati al settore) e già nella giornata di oggi ha ascoltato i due candidati socialisti: le differenze tra il presidente del governo basilese Beat Jans e il consigliere nazionale grigionese Jon Pult sono apparse evidenti, ha dichiarato il presidente dell’Unione svizzera dei contadini e consigliere nazionale Markus Ritter (Centro/SG), senza tuttavia fornire ufficialmente l’indicazione di voto degli agricoltori per il prossimo 13 dicembre (vedi sotto).

Domani nuove audizioni

Per i due candidati al Consiglio federale il programma è particolarmente intenso: questo pomeriggio ci saranno le audizioni da parte dei gruppi parlamentari di UDC, PLR, Verdi e Verdi Liberali. Tra una settimana Pult e Jans dovranno infine comparire davanti al gruppo dell’Alleanza del Centro.

Decisamente più agevole il calendario di Gerhard Andrey, unico candidato dei Verdi e a caccia di una poltrona del PLR. Il consigliere nazionale friburghese domani sarà ascoltato solo dai Verdi liberali. Poi il 12 dicembre sarà a colloquio con il Partito socialista. È invece stato snobbato dagli altri partiti di Governo.

Dal decano alla giovane

Il «fischio d’inizio» della 52. legislatura è stato affidato a Gerhard Pfister: il consigliere nazionale di Zugo e presidente del Centro - in carica ininterrottamente dal 2003 - ha invitato i parlamentari eletti ad agire di fronte alle crescenti crisi. «Il mondo di oggi non è più quello di ieri», ha tenuto a precisare Pfister.

Al discorso del decano ha fatto seguito quello di Katja Riem (UDC/BE), non ancora 27.enne: la giovane deputata - viticoltrice e agronoma - ha espresso i suoi auspici per la legislatura parlando alla tribuna con una pianta di vite che simboleggia tre valori: la volontà del popolo, l’indipendenza e l’innovazione.

Al termine dell’insediamento (e dell’aperitivo), i deputati si sono subito messi al lavoro: il plenum nella sua prima giornata di dibattiti, raccomanda al popolo di respingere l’iniziativa «contro la cementificazione del nostro paesaggio (Iniziativa paesaggio)». A tale riguardo, il Parlamento ha già approvato un controprogetto indiretto.