Nuovo procuratore generale

«Mi aspetto che rafforzi la presenza sulla sede di Lugano»

Marco Romano è soddisfatto dell’elezione di Stefan Blättler a capo del Ministero pubblico della Confederazione – «Una delle sue priorità è la lotta alla mafia» – Le reazioni di Sibel Arslan e Hans Stöckli della Commissione giudiziaria
Blättler nella sala del Nazionale subito dopo essere stato eletto. © Keystone/Peter Klaunzer

Senza sorprese, Stefan Blättler è stato eletto oggi dall’Assemblea federale quale nuovo procuratore generale della Confederazione. Sibel Arslan, membro della Commissione giudiziaria che, all’unanimità, ha proposto Blättler al Parlamento, afferma di essere «contenta che finalmente al Ministero pubblico della Confederazione ci sia nuovamente qualcuno al timone, cosa fondamentale sul piano internazionale». Ora la consigliera nazionale si attende «che la calma torni in seno alla Procura e che non ci sia più la necessità di discutere delle mosse del procuratore pubblicamente». Infine, l’ecologista spera che «crimini finanziari siano ora messi in cima alle priorità, cosa che non è stata fatta negli scorsi anni».

Soddisfatto Marco Romano, che in passato è stato molto critico verso l’ex procuratore generale Michael Lauber. Finalmente «non un teorico in cerca di visibilità. Ha condotto una riforma importantissima e difficilissima nel canton Berna, unendo le Polizie comunali a quella cantonale», afferma il deputato. Per il ticinese Blättler ha i numeri per «ricostruire quanto distrutto». Gode di presenza sul territorio e validi legami internazionali soprattutto con i Paesi vicini. «Inoltre parla un ottimo italiano. Una delle sue priorità è la lotta alle organizzazioni criminali soprattutto di stampo mafioso. Mi aspetto quindi che in tempi brevi vada a Roma, rafforzi la presenza sulla sede di Lugano e migliori la collaborazione con la Polizia federale».

Secondo Romano, il fatto che Blättler abbia già una certa età e che quindi questo sarà probabilmente l’ultimo mandato comporta grandi vantaggi: «È libero da riflessioni strategiche sul suo futuro e può lavorare comunque un buon numero di anni».

Per trovare il nuovo procuratore c’è voluto però troppo tempo. Questo per Romano dimostra come nell’attuale sistema ci sia “un eccessivo coinvolgimento del Parlamento”.

Non la vede così Hans Stöckli (PS). Il consigliere agli Stati bernese, anch’egli membro della Commissione giudiziaria, conferma: il nuovo procuratore ha già dimostrato di essere in grado di fare riforme. Per quanto riguarda la necessità di coinvolgere meno le Camere federali nel processo di scelta del procuratore generale, il socialista afferma: «Il Ministero pubblico della Confederazione è un progetto sui generis. Non si occupa né di amministrazione né di giustizia nei tribunali. Non può quindi sottostare né all’Amministrazione federale come è stato il caso in passato (quando era sotto il Dipartimento federale di giustizia e polizia, ndr) né ai Tribunali. Da qui nasce la soluzione trovata 11 anni fa, con una procura indipendente e un organo di vigilanza indipendente che lo controlla. Il ruolo del procuratore generale va sostenuto con una legittimazione politica e democratica. Ecco perché il procuratore va eletto dal Parlamento. E no, non è una politicizzazione della Procura, che è comunque sotto influsso delle Camere già solo per quanto riguarda la normativa».