Berna

Per gli ambientalisti Rösti al DATEC è un «incubo»

Come facilmente prevedibile visto il suo noto impegno a favore di energia atomica, industria automobilistica e petrolio, i Verdi e le associazioni ambientaliste hanno criticato l'assegnazione del DATEC al neo consigliere federale UDC
© KEYSTONE / PETER SCHNEIDER
Ats
08.12.2022 17:30

Come facilmente prevedibile visto il suo noto impegno a favore di energia atomica, industria automobilistica e petrolio, i Verdi e le associazioni ambientaliste hanno criticato l'assegnazione del DATEC al neo consigliere federale UDC Albert Rösti. Su Twitter, il partito ecologista ha parlato di «incubo per la protezione del clima».

I Verdi avevano già espresso nel recente passato il timore che il Dipartimento federale dell'ambiente, dei trasporti, dell'energia e delle comunicazioni, fin qui diretto dalla socialista Simonetta Sommaruga, potesse finire, in caso di sua elezione nell'esecutivo, nelle mani del democentrista bernese. Le posizioni di Rösti su alcuni temi chiave sono infatti letteralmente agli antipodi rispetto a quelle degli ecologisti.

Sul cambio di timoniere al DATEC si è espressa pure Greenpeace. L'organizzazione, pur congratulandosi, ha tenuto a ricordare a Rösti che l'era dei combustibili fossili è finita e che la Svizzera deve ridurre le sue emissioni di gas serra entro il 2030 di almeno il 61% rispetto al 1990.

Dura anche la Fondazione svizzera per l'energia (SES), che ha fatto sapere di voler tenere d'occhio Rösti. Nonostante sia considerato un politico di consenso, «temiamo che nella politica climatica ed energetica siamo passati 'from hero to zero', da un'eroina all'immobilismo se non alla retromarcia», scrive in una nota.

Non usa giri di parole nemmeno il movimento Sciopero per il clima, che su Twitter definisce la nomina di Rösti quale capo del DATEC «una vergogna e un delitto».

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