Svizzera

Premi malattia, no all'aumento delle deduzioni da imposte

Il Consiglio nazionale, dopo gli Stati, ha respinto stamane il progetto governativo che si prefiggeva di aumentare le deduzioni per i premi assicurativi e gli interessi dei capitali a risparmio
©Chiara Zocchetti
Ats
19.09.2023 09:39

Tenuto conto delle fosche prospettive finanziarie, anche il Consiglio nazionale, dopo gli Stati, ha respinto stamane (103 voti a 72 e 8 astenuti) il progetto governativo che si prefiggeva di aumentare, nell'ambito dell'Imposta federale diretta (IFD), le deduzioni per i premi assicurativi e gli interessi dei capitali a risparmio. Il dossier è liquidato.

Il disegno di legge, frutto di una mozione di Jean-Pierre Grin (UDC/VD) inoltrata nel 2017, proponeva di portare la deduzione per le persone sole a 3000 franchi (attualmente 1700 franchi), quella per i coniugi a 6000 franchi (oggi 3500 franchi) e a 1200 franchi quella per ogni figlio o persona bisognosa (oggi 700 franchi). Nell'ambito dell'IFD, il progetto avrebbe comportato una diminuzione delle entrate stimata a circa 400 milioni di franchi all'anno, di cui circa 315 milioni sarebbero a carico della Confederazione e circa 85 milioni a carico dei Cantoni.

Il voto di non entrata nel merito è giunto alla fine di un dibattito non lungo, ma acceso, con PLR e UDC che si sono battuti per un aumento delle deduzioni e il campo rosso-verde, sostenuto dal Centro e dai Verdi-liberali, che ha invece perorato la bocciatura per ragioni essenzialmente finanziarie, ma anche di equità fiscale.

Alla luce del previsto calo delle entrate, non riteniamo opportuno sgravare in primo luogo le fasce di reddito più elevate, mentre il 40% circa dei contribuenti - che a causa del loro basso reddito non pagano l'imposta federale diretta - non ne trarrebbe alcun vantaggio, ha affermato in aula a nome della commissione Samuel Benhadan (PS/VD). Il limitato margine di manovra della Confederazione andrebbe sfruttato invece per effettuare investimenti.

Il consigliere nazionale Markus Ritter (SG), espressosi a nome del gruppo del Centro-Evangelici, ha fatto notare che, dal 2019, ossia da quando la mozione è stata trattata dal Parlamento e trasmessa all'esecutivo, è passata molta acqua sotto i ponti. La pandemia e la crisi ucraina hanno generato un enorme buco nella finanze federali. Se accettiamo questo progetto, dovremo tagliare altrove, magari negli aiuti all'agricoltura, ha sottolineato.

Tra gli aspetti negativi del progetto, Ritter ha evidenziato che degli sgravi approfitterebbero soprattutto i ceti più abbienti, mentre il ceto medio-basso dovrebbe accontentarsi delle briciole. Il progetto governativo, inoltre, non risolve il problema dei premi assicurativi alla radice, ma si limita a combatterne i sintomi.

Thomas Aeschi (UDC/ZG) - che ha attaccato il Centro per aver sostenuto il progetto governativo in procedura di consultazione per poi cambiare idea - pensa invece che, in considerazione del crescente onere finanziario che grava sulla popolazione a causa dell'aumento costante dei premi di cassa malattia, uno sgravio fiscale sia opportuno, soprattutto per il ceto medio-superiore, ovvero la fascia di reddito che garantisce gran parte del gettito fiscale.

Stando a Daniela Schneeberger (PLR/BL), il progetto governativo è necessario e finanziabile. I mezzi potranno essere trovati quando ci toccherà affrontare il preventivo 2024 della Confederazione, ha precisato. A tale proposito, Aeschi ha fatto notare che solo per quest'anno la Confederazione spenderà 4 miliardi di franchi per l'asilo. Jean-Pierre Grin (UDC/VD) ha fatto notare che il progetto governativo è tutto sommato moderato e che andrebbe sostenuto senza sì e senza ma.

Nel suo intervento, la «ministra» delle finanze, Karin Keller-Sutter, ha dichiarato che il progetto governativo è un atto dovuto dopo che le camere hanno approvato la mozione Grin.

Anche per Keller-Sutter la situazione tesa delle finanze federale - il margine di manovra finanziario è di soli 4 milioni di franchi per il preventivo 2024, ha ricordato - è motivo sufficiente per sostenere la bocciatura del progetto, tanto più che l'aumento delle deduzioni non andrebbe a vantaggio dei ceti più bisognosi: il 40% delle economie domestiche non paga nemmeno l'imposta federale diretta, ha sottolineato il consigliere federale PLR.