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Preventivo 2026, «Più soldi all'esercito, meno per la cooperazione internazionale»

È quanto stabilito oggi, allineandosi agli Stati, dal Consiglio nazionale, che ha approvato un rialzo di 70 milioni di franchi rispetto al budget previsto dal governo
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Ats
08.12.2025 20:51

Bisogna destinare più fondi all'esercito nell'ambito del preventivo 2026 della Confederazione. È quanto stabilito oggi, allineandosi agli Stati, dal Consiglio nazionale, che ha approvato un rialzo di 70 milioni di franchi rispetto al budget previsto dal governo. Quasi 35 milioni sono invece stati tagliati per la cooperazione internazionale.

La Camera del popolo ha proseguito nel pomeriggio odierno i lavori sul corposo dossier riguardante il preventivo, cominciati la settimana scorsa, affrontando dapprima le voci di spesa del blocco, il secondo su sette, denominato "sicurezza, giustizia e migrazione", che comprende ad esempio la difesa.

Tra le varie decisioni prese, vi è quella di portare a 2,78 miliardi di franchi il tesoretto totale destinato all'esercito per l'anno prossimo, seguendo come detto il parere espresso dai "senatori". Nel suo progetto originale, il Consiglio federale aveva messo nero su bianco una somma di 2,71 miliardi, mentre la commissione preparatoria del Nazionale era stata a sua volta meno generosa, accordandosi per 2,76 miliardi.

La sinistra avrebbe preferito al contrario ridurre la cifra di partenza, ma non è riuscita nel suo intento. In particolare, vi erano due proposte di minoranza - entrambe bocciate chiaramente - per abbassare i fondi dell'esercito: una suggeriva di risparmiare interrompendo il finanziamento dei caccia F-35, l'altra non fornendo più munizioni gratis alle società di tiro.

Nello stesso blocco, i deputati, questa volta senza voci contrarie, hanno scelto di incrementare da 16,2 a 26,2 milioni il budget per l'Ufficio federale della cibersicurezza (UFCS), considerando la protezione dagli attacchi informatici un aspetto chiave. Nel suo intervento in aula, la consigliera federale Karin Keller-Sutter ha respinto un potenziamento così cospicuo, dicendo di preferire al massimo una via di mezzo (+5 milioni rispetto al progetto governativo), ma tutti i partiti hanno seguito ancora una volta gli Stati, aggiungendo 10 milioni.

Più controversa invece la questione dei fondi da dedicare all'Ufficio federale di polizia (fedpol), attualmente sotto pressione per il crescente carico di lavoro e in difficoltà a livello di organico. La maggioranza del plenum ha infine scelto - come l'altro ramo del Parlamento - di aumentare di 1,8 milioni le risorse, malgrado l'opposizione giunta dai banchi dell'UDC. Tale denaro dovrebbe consentire di assumere dieci investigatori in più.

I deputati hanno inoltre accettato di iscrivere gli aiuti agli ucraini nel bilancio ordinario e non in quello straordinario, trasferendo 130 milioni. Di conseguenza, un taglio della stessa entità è stato effettuato nell'aiuto sociale a richiedenti asilo e rifugiati.

In seguito, nel terzo blocco, incentrato sostanzialmente sugli aiuti all'estero, il Nazionale si è detto convinto di voler spendere meno in confronto alle proposte dell'esecutivo, che gli Stati avevano al contrario approvato. Complessivamente, i crediti per la Direzione dello sviluppo e della cooperazione (DSC) sono stati diminuiti di 34,5 milioni.

Nel dettaglio, a subire ridimensionamenti sono stati la cooperazione bilaterale allo sviluppo (-6,3 milioni) e i contributi alle organizzazioni internazionali (-28,2 milioni). PS, Verdi e Verdi liberali hanno tentato di aumentare o perlomeno non tagliare i fondi e anche Keller-Sutter ha fatto notare, invano, come la Confederazione abbia già risparmiato in passato in questa sfera.

I deputati hanno per contro fatto muro su delle proposte UDC che miravano a ulteriori risparmi, ad esempio limitando il sostegno all'Ucraina e ad alcuni Stati membri dell'Unione europea. Inoltre, la Camera del popolo si è espressa a favore del trasferimento di 24,3 milioni dalla cooperazione bilaterale a quella economica (gli Stati si erano fermati a 6,1 milioni).

La settimana scorsa, quando erano iniziate le discussioni con il primo blocco, i deputati avevano optato per risparmiare sul personale della Confederazione e concedergli solo lo 0,1% della compensazione del rincaro, invece dello 0,5% proposto dal Consiglio federale. La Camera del popolo intende stanziare complessivamente 6,8 milioni di franchi a questo scopo, ben 27 milioni in meno rispetto a quanto richiesto dal governo. Gli Stati vorrebbero invece la cancellazione completa della compensazione del rincaro.

Tra le altre voci di spesa già trattate, era stata pure decisa una riduzione di 6,25 milioni per le attività di pubbliche relazioni e una di 1,7 milioni dei fondi per l'Ufficio federale di giustizia.

Il dibattito prosegue con il quarto blocco. A causa del ritardo accumulato, il tempo a disposizione oggi (il programma prevede di interrompere i lavori alle 21.45) non sarà sufficiente per portare a termine i lavori, che riprenderanno dunque nella mattinata di domani.