Economia

«Questi requisiti sono sproporzionati ed estremi»

Sergio Ermotti si è espresso per la prima volta sulle regole previste dal Consiglio Federale sulle filiali di UBS all'estero
©Chiara Zocchetti
Ats
30.07.2025 10:38

Il presidente della direzione di UBS Sergio Ermotti critica duramente i previsti inasprimenti dei requisiti patrimoniali per la grande banca: sono sproporzionati ed estremi, ha affermato in una conferenza telefonica di commento ai risultati trimestrali.

Si tratta delle prime esternazioni pubbliche del 65enne da quando, all'inizio di giugno, sono state presentate le proposte del Consiglio federale per una regolamentazione più severa delle banche di importanza sistemica.

UBS si dice d'accordo con la maggior parte delle misure elaborate in seguito al tracollo di Credit Suisse (CS), ma non condivide l'esigenza di rendere le filiali estere completamente supportate da capitale proprio. Secondo Ermotti la casa madre trae vantaggio dalle sue controllate oltre frontiera: UBS ha avuto successo «grazie e non malgrado la sua impronta globale». Ha inoltre parlato di una «forte cultura della gestione del rischio» da parte della sua società, sottolineando inoltre i servizi forniti da UBS alla Svizzera e il sostegno ai contribuenti.

Il Ceo ha avvertito che se i piani del governo dovessero essere attuati come previsto ciò comporterebbe costi significativi per l'impresa. UBS continuerà quindi a «partecipare attivamente al dibattito sui futuri requisiti normativi in Svizzera». Contribuirà «con tutti i fatti e i dati» a sua disposizione.

Il manager ticinese ha anche confermato gli obiettivi finanziari di UBS fino al 2026, ribadendo poi le dichiarazioni di inizio giugno, secondo cui i traguardi più lungo termine saranno comunicati solo quando vi sarà maggiore chiarezza sui tempi delle potenziali modifiche del capitale e quando le regole finali saranno ben note.

Se le proposte del Consiglio federale saranno attuate come comunicato quasi due mesi or sono UBS avrebbe bisogno di ulteriore capitale proprio per circa 24 miliardi di dollari (19 miliardi di franchi), afferma la banca stessa. L'importo si aggiungerebbe ai circa 18 miliardi di dollari che UBS deve già detenere in più in seguito all'acquisizione di CS.

In questo articolo: