La polemica

Roger Köppel, in Russia, ha incontrato pure Vladimir Solovyov

Il consigliere nazionale dell'UDC e direttore della Weltwoche a Mosca si è intrattenuto con il presentatore televisivo e propagandista, oggetto di sanzioni internazionali, ma ha incontrato pure Maria Lvova-Belova, su cui pende un mandato di cattura della CPI
© Die Weltwoche
Red. Online
28.04.2023 19:06

Il consigliere nazionale dell’UDC e direttore della Weltwoche Roger Köppel, la scorsa settimana, è stato a Mosca in vacanza-missione. Una visita, la sua, molto discussa e criticata alle nostre latitudini. Anche perché il timing, considerando le minacce a un giornalista della NZZ pronunciate dall’ambasciata russa a Berna, non era proprio dei migliori. Il politico svizzero, da sempre considerato russofilo, ha pubblicato un selfie in Piazza Rossa e, ancora, lodato la rete di telefonia mobile della capitale russa. Al grido «altro che Berlino».

Köppel, comunque, in Russia non ha soltanto fatto da turista e megafono del Cremlino. No, ha incontrato anche un noto propagandista vicino a Vladimir Putin. Il presentatore televisivo Vladimir Solovyov, volto e anima del canale statale Rossiya 1 e soprannominato l’agitatore di Putin. Solovyov, giova ricordarlo, al momento è soggetto a sanzioni internazionali. Köppel si è pure intrattenuto con Maria Lvova-Belova, delegata russa per i diritti dei bambini. Sulla quale, anche qui giova ricordarlo, pende un mandato di cattura emesso dalla Corte penale internazionale dell’Aia (CPI) per presunti crimini di guerra. In particolare, sarebbe responsabile della deportazione di migliaia di bambini dai territori occupati dell’Ucraina.

Köppel, sulla Weltwoche, si è vantato del fatto di aver parlato con Maria Lvova-Belova. E che la testata da lui diretta fosse la prima, in Occidente, a farlo. Köppel ha pure riferito del suo incontro con Solovyov. Una visita «al diavolo», come ha scritto con una certa ironia il consigliere nazionale e giornalista, con tanto di selfie nello studio televisivo di Mosca. E che cosa ha detto, a Köppel, il presentatore? La solita narrazione: il governo ucraino è guidato dai nazisti, non ci sono mai stati crimini di guerra in Russia, l’attacco all’Ucraina non è una guerra di aggressione, ma di «liberazione». Nulla di nuovo, tant’è che lo stesso Solovyov in passato aveva minacciato di invadere la Svizzera.

La Russia, dal canto suo, ha gradito e pure parecchio la comparsata di Köppel. E i relativi reportage. Su Telegram, non a caso, i canali specializzati in propaganda hanno citato il politico elvetico. Esprimendo non poca soddisfazione per le conclusioni cui è giunto. E cioè, che a Mosca a suo dire le cose vanno bene. Pure Solovyov ha condiviso sul suo canale il resoconto della visita di Köppel. Il post è stato visto da 250 mila persone e oltre.

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